consumerization

Vorticidigitali. Ha ancora senso parlare di marketing B2B?

di Andrea Boscaro |

La "consumerization"del buyer alza  l'asticella delle aspettative  per le aziende business-to-business.


#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.

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L’Italia e la sua struttura industriale, incardinata su piccole e medie imprese, si è nel tempo dovuta confrontare con tre nuove tendenze che l’hanno portata a sviluppare ulteriormente la caratteristica di liquidità del mercato sia dal lato dell’offerta che della domanda.

La minor concentrazione della filiera nei distretti, sia come effetto della crisi che come prodotto della globalizzazione, si è infatti incrociata con un mercato del lavoro più frammentato e, fattore nel nostro contento più rilevante, la diffusione del commercio elettronico business to consumer.

Queste tre tendenze, insieme, hanno creato le basi per il processo di “consumerization” cui tutte le imprese stanno facendo fronte: la tendenza da parte dei buyer b2b ad agire come quando hanno la loro veste privata e si aspettano una esperienza di ricerca, decisione ed acquista simile.

Questo è il motivo per il quale, come abbiamo visto in un altro “Vortice digitale”, secondo la ricerca di Accenture per Hybris, un buyer b2b su due si rivolge a siti consumer per gli acquisti aziendali e questo è il motivo per il quale la maggioranza delle imprese di servizi alle aziende stanno investendo su siti che non sono più siti vetrina, ma che incorporano tratti tipici dei siti business-to-consumer:

  • caratteristiche dei prodotti delineati in schede prodotto distinte che ripercorrono il vecchio catalogo secondo i dettami del linguaggio prevalente in Rete;
  • opportunità di far seguire la lettura di una scheda prodotto da una call to action tradotta nella generazione di un contatto commerciale se non di un acquisto online;
  • maggior pronunciamento dei servizi di customer care all’interno del sito;
  • applicazione delle tecniche di indicizzazione sui motori di ricerca per aumentare la capacità del sito di essere trovato.

La consumerization del buyer alza pertanto l’asticella delle aspettative nei confronti delle imprese che non possono più limitarsi a relazionarsi con il mercato nelle forme tradizionali, ma che – accanto a tali canali – debbono offrire un’esperienza di valutazione e di acquisto più compiutamente digitale così da costituire un’alternativa ad altri siti più conosciuti nella sfera privata, ma che i propri clienti hanno imparato, nel tempo, ad usare ed a preferire.