Web Marketing

#Vorticidigitali. Google Adwords e Facebook ads a confronto

di Andrea Boscaro (Founder and Associate at The Vortex) |

Meglio uno o l’altro? Domanda difficile…

#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.

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Uno dei grandi quesiti che assilleranno i web-marketer durante la pausa estiva è se sia più opportuno, rientrati a fine agosto, investire il proprio budget su Google Adwords o su Facebook Ads: al di là delle battute, le ultime trimestrali dei due giganti californiani dimostrano una crescita nei loro ricavi pubblicitari a testimonianza del ruolo di calamite delle loro offerte pubblicitarie nell’ambito del web-marketing.

Facebook si è decisamente migliorata grazie a formati più capaci di monetizzare il traffico mobile e ad una profilazione tale da indurre lo stesso Google a rincorrere ed a sviluppare il targeting degli utenti: ciascuno di noi può controllare come Google ci vede dal pannello di controllo www.google.com/ads/preferences.


Lungi dal conoscere i propri utenti semplicemente attraverso le loro ricerche e la loro navigazione sulla base del fragile principio dei cookie – tecnologia per la quale il motore di ricerca di Mountain View è particolarmente sotto i riflettori nel nostro Paese – Facebook sfrutta le informazioni che le persone esplicitamente lasciano all’atto dell’iscrizione e soprattutto implicitamente nel dimostrare il loro assenso a contenuti presenti dentro e fuori il social network grazie ai pulsanti sociali. E’ il vero tesoro di Menlo Park, l'”Opengraph” che rappresenta i nostri interessi sulla base dei quali viene configurata l’offerta pubblicitaria da parte degli inserzionisti.

Il pannello di controllo dell’advertising di Facebook, più immediato ed intuitivo rispetto a Google Adwords, consente pertanto la targetizzazione del destinatario sulla base dell’età, della localizzazione geografica, della condizione socio-demografica dell’utente (stato sentimentale e parentale, istruzione, lavoro, …) e soprattutto sulla base degli interessi espressi: in un ambiente dove contano le passioni personali, questa è la chiave del successo di una campagna di pubblicitaria.

La possibilità di rivolgersi al target o di circoscriverlo a coloro che hanno già fatto “like” alla propria Pagina o alla propria app mobile apre poi la strada ad azioni di acquisizione di nuovi utenti o di riattivazione di coloro che già avevano mostrato interesse verso l’offerta editoriale alla base della presenza su Facebook.

Da non trascurare infine l’uso del Power Editor, il tool di pianificazione avanzata della pubblicità da dove è possibile:

– definire i pixel per l’attivazione di campagne capaci di essere ottimizzate rispetto alle conversioni prodotte sul sito;

– costruire, a partire da mailing list proprietarie dell’azienda, campagne di retargeting (“Pubblico Personalizzato”) o di comunicazione verso altri utenti con le stesse caratteristiche (“Pubblico simile”).

E’ meglio Google o Facebook dunque? La risposta non è semplice, evidentemente: industry diverse hanno bisogno di contesti diversi e Facebook non può essere assimilato a Google Search – dove l’advertising vive una dimensione “pull” – ma a Google Display Network dove la capacità di profilare l’utente merita oggi di essere provata e misurata con attenzione grazie agli strumenti di web analytics.