Il dibattito sulla rete

Vivendi-Tim, De Puyfontaine apre allo scorporo della rete ‘Disponibili a incontrare il Governo’

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Arnaud De Puyfontaine, presidente di Tim e amministratore delegato di Vivendi ‘Non ho pregiudizi su nulla. Disponibili a incontrare il Governo e l'Autorità’.

“Non ho pregiudizi su nulla”. Questa la risposta di Arnaud De Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendi e presidente di Tim, ai cronisti che a margine dell’EY Digital Summit di Capri gli chiedevano se avesse preconcetti rispetto all’eventuale scorporo della rete Tim. Un’ipotesi, quella dello scorporo, che ha messo le ali al titolo che in mattinata guadagnava più del 2% in Borsa e che ciclicamente torna in auge da anni, riproposta nei giorni scorsi dai piccoli azionisti (Asati), che propongono di seguire anche per la rete il modello di spin-off già adottato con successo per Inwit, la società delle torri di trasmissione mobile controllata al 60% da Tim. De Puyfontaine ha aggiunto che questa stessa posizione di apertura l’aveva espressa nel luglio scorso, quando la tensione fra Governo e Tim sui bandi Infratel per la banda ultralarga nelle aree bianche ha raggiunto il suo culmine, di fatto contribuendo all’addio dell’ex amministratore delegato Flavio Cattaneo, sostituito ufficialmente pochi giorni fa da Amos Genish, ex Chief convergence officer di Vivendi, grande esperto di Sudamerica e di convergenza.

De Puyfontaine oggi ha teso la mano al Governo, che peraltro entro la fine di ottobre dovrebbe pronunciarsi sull’esercizio del golden power, i poteri speciali sugli asset strategici di Tim, fra cui Sparkle, la società de gruppo che gestisce i cavi sottomarini. Tim rischia una multa di 300 milioni di euro per la ritardata notifica del “controllo di fatto” su Tim, riscontrato dalla Consob e dal comitato sul golden power di Palazzo Chigi, che ha avviato l’iter sanzionatorio. Tim promette battaglia.

Non più tardi di due giorni fa il presidente di Cdp Claudio Costamagna non aveva escluso l’ipotesi di un suo ingresso in Tim (nella società della rete, in caso di eventuale spin-off?) su richiesta del Governo in seguito all’eventuale esercizio del golden power. Un’ipotesi tutta da definire, anche perché l’investimento strategico di Cdp resta quello nel maggior competitor di Tim nella banda ultralarga Open Fiber, di cui detiene il 50%  in joint venture paritaria con Enel, come ribadito dallo stesso Costamagna.

De Puyfontaine ‘Disponibile a incontrare Governo e Autorità’

“Sono disponibile – ha detto De Puyfontaine – a incontrare esponenti del governo e dell’Autorità per spiegare la nostra visione”. “Voglio essere visto come l’ambasciatore dell’amicizia tra Italia e Francia”. Parole che certamente non passeranno inosservate a Palazzo Chigi, dopo le tensioni degli ultimi mesi fra Parigi e Roma dovute in primis alla vicenda Fincantieri-Stx, che garantisce la maggioranza del 51% alla nostra azienda nell’impresa navale, con un risultato giudicato positivamente da ministro del Mise Carlo Calenda. Le tensioni fra Italia e Francia sembrano al momento meno forti, anche se la partita sulle Tlc italiane, secondo il nostro Governo, è da sempre separata da quella sui cantieri Saint Nazaire.  

“Vivendi – ha aggiunto de Puyfontaine – è un investitore strategico di lungo periodo. Vedo situazioni che sono completamente disconnesse con la realtà mentre noi vogliamo che il nostro messaggio sia chiaro e diffuso. Sono a totale disposizione di ogni membro dell’ente regolatore, del Governo nella mia funzione di presidente di Tim per esprimere quello che vogliamo fare con il gruppo che è completamente allineato con quelle che io capisco essere la visione in termini di infrastruttura”.

L’obiettivo di Vivendi per Tim “è trovare la migliore decisione per l’azienda e per tutti gli stakeholder”, ha precisato il presidente, senza peraltro entrare nel merito di  Sparkle “faremo quello che deve essere fatto per fare in modo che tutti siano contenti”, ha spiegato de Puyfontaine.

“Voglio essere disponibile a incontrare il Governo per spiegare la visione di Vivendi su Tim. Voglio essere visto come ambasciatore della Francia in Italia”, ha aggiunto il top manager.

Persidera

Nel frattempo, Tim avrebbe avviato le procedure di vendita della maggioranza Persidera, la società delle torri di trasmissione televisiva del gruppo, valutata fra i 350-400 milioni di euro. La cessione di Persidera è la condizione richiesta dall’Antitrust Ue lo scorso mese di maggio in cambio del via libera di Bruxelles al “controllo di fatto” di Tim da parte di Vivendi. Secondo quanto riportato dalla Reuters, l’operazione di cessione è in corso, advisor sarebbero Barclays, Credit Suisse come sostenuto in primis da Bloomberg.

Scalata a Mediaset, perquisizioni della Gdf nella sede di Vivendi

Sul fronte Mediaset, in mattinata sono scattate le perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede francese di Vivendi nell’ambito dell’indagine aperta al tribunale di Milano dopo l’esposto di Fininvest e Mediaset per la scalata del gruppo francese al Biscione in seguito alla mancata acquisizione di Premium, nell’ambito della quale il presidente Vicent Bollorè e l’amministratore delegato De Puyfontaine sono indagati per aggiottaggio.