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Transizione energetica e digitale. La ministra Carfagna firma gli accordi di partenariato UE per 75 miliardi di euro (il 60% al Sud)

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Sono a casa gli Accordi di partenariato 2021-2027, che consentono la programmazione e l’accesso ai Fondi strutturali europei. Le risorse saranno destinate a numerosi programmi nazionali, in particolare dedicati al digitale, alla transizione energetica e quella ecologica. Al Sud andranno circa 48 miliardi di euro.

 La presentazione dell’Accordo di Partenariato 2021-2027

Decine di miliardi dall’Europa per innovare le imprese e il Paese

Missione compiuta! L’Accordo di Partenariato è firmato: oltre 75mld, la più alta cifra mai ottenuta dall’Italia. Tre quarti al Sud. Un gran lavoro compiuto insieme alla Commissaria europea Elisa Ferreira, che ha voluto essere a Roma proprio per sottolinearne l’importanza”.

Questo il messaggio pubblicato su Twitter dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, subito dopo aver incontrato Commissaria europea alla Coesione e alle Riforme, Elisa Ferreira, in occasione della firma per gli Accordi di partenariato 2021-2027 per la programmazione dei Fondi strutturali europei, che complessivamente ammonteranno ad oltre 75 miliardi di euro (43 miliardi circa dall’Ue, 32 miliardi da fondi nazionali, aumentati del 6%).

Alle regioni meridionali andranno la maggioranza dei fondi, circa 48 miliardi di euro.

46,5 miliardi di euro andranno alle regioni “meno sviluppate”, in cui rientrano Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Altri 3,6 miliardi di euro andranno alle regioni classificate come “in transizione”, che sono attualmente Abruzzo, Umbria e Marche, mentre 23,8 miliardi di euro saranno destinati alle regioni “più sviluppate”, genericamente quelle del Nord e del Centro.

Programmi nazionali e obiettivi strategici

L’Accordo di partenariato prevede la pianificazione e l’avvio di dieci Programmi nazionali (Pn), tra cui quelli proposti sono relativi a: Scuola e competenze; Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale; Sicurezza per la legalità; Equità nella salute; Inclusione e lotta alla povertà; Giovani, donne e lavoro; Metro plus e città medie del Sud; Cultura; Capacità per la coesione; Just Transition Fund.

Ai Programmi nazionali sono riservati 25,575 miliardi di euro tra finanziamento europeo e cofinanziamento nazionale. Una quota più ampia di risorse, pari a 48,492 miliardi di euro, andrà invece a finanziare i Programmi regionali, che saranno promossi da tutte le Regioni e le Province autonome.

Cinque gli obiettivi strategici individuati dall’Unione europea come fondamentali per migliorare i livelli di resilienza e reattività degli Stati e sono: un’Europa più intelligente, più verde, più connessa, più sociale e inclusiva, più vicina ai cittadini.

In particolare, si suggerisce di pianificare interventi volti a rafforzare la ricerca e l’innovazione a livello aziendale, di favorire la diffusione delle comunicazioni e delle tecnologie digitali, migliorando in particolare i servizi digitali pubblici e privati, contenendo i rischi di nuove disuguaglianze (anche territoriali) legate allo sviluppo della digitalizzazione e agevolando i processi di riorganizzazione all’interno delle imprese, nonché l’impiego di tecnologie digitali per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e legalità; di formare e riqualificare competenze, di favorire e promuovere l’accessibilità alle reti digitali per cittadini e imprese, di rafforzare la crescita e la competitività delle PMI.

La transizione energetica (e climatica) del Paese

Sul piano energetico, si ricorda che occorre ridurre i consumi, migliorare l’efficienza, sviluppare le energie rinnovabili, ridurre l’emissione di gas che alterano il clima e ammodernare le reti energetiche per aumentarne l’efficienza e il potenziale di assorbimento.

Si insiste anche sulla centralità dell’efficientamento energetico di strutture e impianti pubblici, dell’edilizia residenziale pubblica e delle imprese, integrato con lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo (in quest’ambito, è possibile anche il finanziamento di interventi di bonifica dell’amianto).

Previsti ulteriori interventi innovativi e sperimentali per lo sviluppo delle fonti rinnovabili (es. idrogeno verde), a cui si aggiungono: la diffusione del teleriscaldamento; la creazione di Comunità energetiche; la trasformazione intelligente delle reti di trasmissione e distribuzione di elettricità per incrementare la capacità di assorbimento di una quota crescente di energie rinnovabili e sostenere la diffusione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli.

L’elevata esposizione del Paese ai rischi naturali impone infine di intervenire sulla messa in sicurezza del territorio, sulla riduzione drastica degli sprechi idrici e sulla mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, preservando anche il patrimonio culturale.