Decarbonizzazione

Toyota, 15 nuovi modelli a zero emissioni in Europa entro il 2026 e 250 mila veicoli BEV all’anno

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Tutte le novità dell'evento Kenshiki 2023 di Toyota Motor Europe, con il piano per la decarbonizzazione completa del Gruppo, il focus sulle auto a zero emisisoni, sui veicoli elettrici a batteria e i progetti per la mobilità ad idrogeno.

Il percorso del Gruppo Toyota nella decarbonizzazione

Il Gruppo Toyota raggiungerà la totale neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2040. Lo aveva già annunciato e lo ha riconfermato all’evento Kenshiki 2023 di Toyota Motor Europe (TME), con focus sui veicoli elettrici a batteria e a idrogeno, soluzioni che svolgeranno un ruolo significativo nella strategia multi-tecnologica dell’azienda nei prossimi anni.

Mentre continueremo a offrire molteplici tecnologie di riduzione delle emissioni di carbonio, aumenteremo costantemente il numero di veicoli a zero emissioni da offrire ai clienti”, ha dichiarato Yoshihiro Nakata, Presidente e CEO di Toyota Motor Europe, commentando il piano di lancio dei prodotti a medio termine di TME.

I nuovi veicoli 100% a batteria

In Europa, l’elettrificata di Toyota è pari al 71% del suo mix di offerta e si stima che crescerà al 75% nel 2024, espandendosi ulteriormente con i nuovi veicoli elettrici a batteria, che svolgeranno un ruolo sempre più significativo nei volumi di vendita.

Entro il 2026, infatti, arriveranno sul mercato circa 15 diversi veicoli a zero emissioni con il marchio Toyota, dalle autovetture ai mezzi commerciali leggeri, con i veicoli 100% a batteria (BEV) che dovrebbe superare il 20%, ovvero oltre 250.000 veicoli all’anno.

La gamma di futuri veicoli elettrici a batteria Toyota e Lexus è quindi destinata ad accrescersi e comparire sulle strade europee nei prossimi anni, comprendendo anche la Lexus LF-ZC, la Toyota FT-Se, la Toyota FT-3e, il concept Toyota Sport Crossover e il concept Toyota Urban SUV.

Le auto ad idrogeno

La strategia di Toyota per l’idrogeno si estende a diversi settori della mobilità: nel segmento delle autovetture, offre la Mirai e la nuova Crown; in quello commerciale, la Hydrogen Factory Europe sta integrando l’attuale tecnologia a celle a combustibile in mezzi pesanti, autobus, pullman, barche e pick-up, come dimostra il prototipo Hilux a celle a combustibile di idrogeno presentato al Kenshiki.

La tecnologia a idrogeno sarà ulteriormente perfezionata quando Toyota lancerà i suoi sistemi a celle a combustibile di terza generazione nel 2026.

Batterie di nuova generazione

La prima delle batterie di nuova generazione pianificate dall’azienda, in arrivo dopo il 2026, raddoppierà l’autonomia e offrirà una riduzione dei costi del 20% rispetto all’attuale bZ4X, si legge in un comunicato ufficiale. 

Successivamente, ne arriveranno altre, progettate con nuova forma e struttura e realizzate con un fosfato di litio-ferro più economico, che aumenterà l’autonomia del 20% e ridurrà i costi del 40% rispetto allo stesso veicolo. 

La terza batteria di questa gamma, hanno spiegato gli ingegneri Toyota, migliorerà ulteriormente le prestazioni a un costo ancora inferiore. 

Olimpiadi di Parigi 2024

Matt Harrison, COO di Toyota Motor Europe, ha sottolineato che a Parigi 2024 saranno in funzione fino a dieci applicazioni alimentate ad idrogeno.

Toyota, in qualità di partner mondiale per la mobilità del Comitato Olimpico Internazionale e del Comitato Paralimpico Internazionale, fornirà una flotta di oltre 2.650 veicoli elettrificati per trasporto passeggeri e 700 soluzioni di mobilità elettrica dell’ultimo miglio.

Harrison ha spiegato che tra queste soluzioni ci sono 250 Accessible People Mover (APM), riprogettati per Parigi 2024 e costruiti in Europa, per soddisfare meglio i requisiti di Parigi: “Il veicolo è stato progettato per offrire un servizio di ultimo miglio e per trasportare persone con esigenze di accessibilità. Dopo i Giochi, la flotta di APM farà parte della nostra eredità sostenibile per Parigi”.

Nuove regole negli USA e rischio impennata dei prezzi

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato nei giorni scorsi che per qualsiasi veicolo costruito con componenti delle batterie fabbricati o assemblati all’estero, saranno sottoposti a tassazione speciale.

In poche parole, non potranno godere del tax credit federale (in questo caso incentivi all’acquisto per 7.500 dollari), quindi non accederanno ai sostegni alle imprese che consistono nella possibilità di compensare le imposte con i crediti maturati sulla base delle spese sostenute.

Nella lista ci sono finiti anche i minerali critici utilizzati, che siano stati estratti, lavorati o anche riciclati all’estero.

Rientrano in questa tutti i prodotti e le risorse provenienti da Cina, Russia, Corea del Nord e Iran.

Una linea guida piuttosto rigida nella sua applicazione, che sicuramente avrà un impatto sul prezzo finale al consumatore dei veicoli elettrici in vendita sul mercato.

Un fatto che non solo andrà a pesare sulle tasche degli automobilisti, ma coinvolgerà tutta la catena di fornitura dell’industria dell’emobility, arrivando persino a rimodellarla.