Piano strategico

Tim, il piano strategico 2018-2020 punta su Fibra e Timvision

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Oltre allo scorporo della rete, il piano strategico di Tim per il prossimo triennio punta sulla fibra in Ftth in 100 città e a triplicare i clienti Timvision.

Oltre al piano sulla separazione della rete, Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato il Piano Strategico 2018 – 2020 presentato dall’Amministratore Delegato Amos Genish che, in un contesto industriale e sociale in veloce evoluzione, prevede con il progetto DigiTIM forti discontinuità rispetto al passato, puntando sull’innovazione digitale quale elemento chiave per affermarsi nella Gigabit Society.

Joint venture Tim-Canal+ congelata

Intanto, l’ad Amos Genish ha detto che ’approvazione della joint venture con Canal+ “sta richiedendo troppo tempo” e “questo non può continuare”, non si può “rimanere bloccati troppo a lungo”, per cui sul fronte dell’approvvigionamento dei contenuti “andiamo avanti stand alone”. La joint venture tra Tim e la francese Canal+, ha ricordato l’Ad, “è temporaneamente congelata” e “adesso il focus è creare partnership aprendoci a diversi content provider”.

Genish, instaureremo buoni rapporti con nuovo governo

Tim è “neutrale dal punto di vista politico”. Lo ha garantito l’amministratore delegato del gruppo telefonico, Amos Genish, commentando il voto di domenica e i possibili impatti sull’avvio del processo di separazione della rete approvato dal cda riunitosi ieri. L’Ad ha ricordato che “siamo riusciti a migliorare tantissimo i rapporti” con il governo uscente e “con le authority” italiane. Pertanto, ha sottolineato il manager, “cercheremo di instaurare lo stesso rapporto con il prossimo governo”.

Genish, Elliott? pronto a discutere con loro

L’amministratore delegato di Tim, Amos Genish, si dice “assolutamente disposto a sedermi a tavolo co Elliott per capire cosa vogliono migliorare e cambiare”, così come “siamo costantemente in discussione con gli altri azionisti”. Ieri è emerso che il fondo Elliott detiene una partecipazione del 6% in Tim e che ha intenzioni di chiedere migliorie alla governance. “Siamo sempre aperti a migliorare il nostro modello di business”, ha sottolineato Genish nel corso di una conference call con i giornalisti, facendo però notare che l’annuncio di Elliott “è arrivato prima della presentazione del nostro piano strategico”, per cui “aspettiamo un loro feedback sul business plan: noi riteniamo di avere una strategia solida, un piano ambizioso e solido che copre tutti pilastri fondamentali”. Tim dunque si aspetta che “ci dicano più specificamente quali sono i loro piani, sicuramente ce l’hanno, li presenteranno alla prossima assemblea degli azionisti ma ad oggi non abbiamo informazioni”. Sul miglioramento della governance, invece, “dovranno essere più specifici e parlare direttamente con board e azionisti”.

Digitalizzazione dei processi

Nella nota aziendale odierna, Tim rende noto che il Piano prevede la digitalizzazione di tutti i processi e punta a rinnovare il rapporto con il cliente coinvolgendolo in un vero e proprio viaggio digitale. La customer experience, basata su un’interfaccia unica ed intuitiva, permetterà un’interazione ancora più personalizzata e multicanale facendo leva su un’architettura IT rinnovata. Un modello di relazione interamente digitale, incentrato sull’utilizzo di Big Data e advanced analytics per supportare la customer base e cogliere nuove opportunità di crescita, contribuendo a consolidare la leadership di TIM nel segmento Fisso e Mobile.

L’obiettivo nell’arco di Piano è di aumentare significativamente l’engagement digitale con il cliente, aumentando l’utilizzo della App di self care all’85% e riducendo del 30% l’interazione da parte di addetti al call center.

L’offerta commerciale, basata sulla leadership della rete TIM (fibra, 4.5G e rapida adozione del 5G nel 2020), punta su maggiore convergenza.

Segmento Consumer

Un nuovo percorso che nell’arco di Piano permetterà di raggiungere nel segmento Consumer oltre 5 milioni di nuovi clienti Fibra grazie a nuovi contenuti video, musica e gaming, di cui molti esclusivi.

Lte e Timvision

Sul Mobile, la penetrazione LTE salirà dall’attuale 76% a oltre il 95% nell’arco di Piano. TIM punta, inoltre, a triplicare i clienti TIMVISION (1,3 milioni nel comparto Fisso a fine 2017) e a raddoppiare la clientela convergente Fisso/Mobile. Tali obiettivi fanno leva su contenuti di intrattenimento disponibili attraverso importanti accordi di partnership con player nazionali e internazionali e produzioni e coproduzioni di opere inedite.

Segmento Business

Nel segmento Business, il focus su convergenza Fisso/Mobile/IT, UBB, e brand heritage farà evolvere il Gruppo in una vera e propria ICT company con un posizionamento distintivo nei servizi IT e consolidando i ricavi tradizionali. Entro il 2020, i ricavi ICT e Cloud rappresenteranno il 25% del totale dei ricavi del segmento, e il numero di clienti Fibra sarà triplicato.

Il comparto Wholesale tornerà a crescere, migliorando l’efficienza attraverso nuovi strumenti digitali e di automazione. Le linee UBB con altri operatori cresceranno da circa 1 a circa 3 milioni.

Tim Brasil, Inwit e Sparkle

Un importante contributo al Piano sarà dato dalle società controllate TIM Brasil, Inwit, e Sparkle.

In Brasile, driver sono la migrazione verso Mobile post-paid, oggi 17,8 milioni pari al 30% della clientela totale; la rapida crescita dei clienti residenziali in fibra a circa 1 milione; e il rapido sviluppo della rete 4G, che al 2020 raggiungerà oltre 4.000 città (il 96% dell’intera popolazione urbana).

Inwit rafforzerà la propria leadership attraverso la crescita della base clienti, raggiungendo una tenancy di 2,1x clienti per sito e la diffusione di infrastrutture di nuova generazione come i nuovi siti “5G ready” dotate di backhauling in fibra e migliaia di small cell.

Sparkle si focalizzerà sui servizi dati, sfruttando i trend di crescita del mercato attraverso l’integrazione del proprio portafoglio con soluzioni Cloud, Data Center, sicurezza delle reti e disaster recovery, oltre a consolidare l’offerta di servizi Voce e Mobile. Proseguirà, inoltre, nell’ampliamento geografico della propria infrastruttura estendendo nell’arco di Piano la propria presenza a 11 nuovi Paesi (+25 IP POP). Infine, il 30% degli investimenti sarà dedicato allo sviluppo dell’infrastruttura e alla virtualizzazione e digitalizzazione della rete.

5G, IoT, Industry 4.0, Cybersecurity

TIM ha siglato importanti accordi con i principali player tecnologici al fine di accelerare la diffusione di 5G, Internet of Things, Industry 4.0, Cybersecurity, robotica e Intelligenza Artificiale. Un processo che darà il via a un’importante trasformazione in tutti i settori e nella vita delle persone, e che consentirà a TIM di sviluppare servizi di e-health e e-education basati sulla realtà virtuale, auto connesse, smart city e smart home.

Controllo dei costi e ottimizzazione degli investimenti

La strategia DigiTIM punta a incrementare la generazione di cassa e a creare valore attraverso un’attenta disciplina finanziaria basata sul controllo dei costi, e l’ottimizzazione degli investimenti. L’utilizzo di data analytics permetterà a TIM, da un lato di migliorare l’efficienza degli investimenti dando priorità a quelli a maggior valore, e facendo leva sull’infrastruttura di rete UBB già esistente; dall’altro di incidere sull’80% degli OPEX in Italia con opportunità di efficienza.

 

Obiettivo, Fibra all’80% delle unità abitative e 100 città in Ftth

Nell’arco di Piano, TIM raggiungerà in Fibra l’80% delle unità abitative e 100 città con tecnologia FTTH, grazie a un programma di investimenti cumulati in Italia pari a 9 miliardi di euro, di cui oltre il 50% in ampliamento dell’infrastruttura di rete e innovazione.

In Brasile, investimenti per circa 12 miliardi di reais nell’arco di Piano saranno dedicati all’ulteriore espansione dell’UBB. A fine 2019 il rapporto CAPEX/Sales sarà inferiore al 20% in Italia e pari a circa il 20% in Brasile entro il 2020.

La strategia DigiTIM darà impulso a una trasformazione end-to-end che attraverserà tutte le Business Unit, sia strutturalmente che culturalmente. Per favorire il processo di trasformazione, l’organizzazione aziendale verrà snellita e passerà da un approccio a silos ad uno improntato alla flessibilità e alla velocità, con orientamento al risultato. Il nuovo modello di incentivazione a lungo termine per i key manager basato sull’equity e allineato all’andamento azionario e alla generazione di cassa, favorirà un forte coinvolgimento dei manager.

Per assicurare e garantire la realizzazione delle attività previste dal Piano, il Transformation Office supervisionerà l’esecuzione del programma, che comprende più di 250 singole iniziative con chiare competenze e responsabilità che interessano tutto il Gruppo.

Il Consiglio di amministrazione di Tim ha approvato il piano strategico DigiTim 2018-2020, che punta a:

►COINVOLGERE IL CLIENTE ATTRAVERSO UNA RINNOVATA E PIU’ AGILE ESPERIENZA DIGITALE

►SOSTENERE LA LEADERSHIP SUL MERCATO CON OFFERTE DEDICATE ALLA CLIENTELA PREMIUM E COGLIENDO NUOVE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA ANCHE FUORI DAL CORE BUSINESS

►ACCELERARE LA GENERAZIONE DI CASSA PER RAFFORZARE LA STRUTTURA PATRIMONIALE E AUMENTARE IL RITORNO PER GLI AZIONISTI

►RENDERE L’ORGANIZZAZIONE AGILE, CON UNA CULTURA AZIENDALE DIGITALE FOCALIZZATA SUI RISULTATI

TUTTI SEGMENTI DI BUSINESS AVRANNO UN RUOLO CRUCIALE NEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI AL 2020:

CONSUMER: AUMENTO DEI CLIENTI UBB FISSI DA 1,8 A OLTRE 5 MILIONI E DELLA PENETRAZIONE LTE DAL 76% A OLTRE IL 95%, SUPPORTATO DA MAGGIORE CONVERGENZA E DOMANDA DI CONTENUTI; CLIENTI TIMVISION TRIPLICATI E RADDOPPIO DELLA CLIENTELA CONVERGENTE FISSO/MOBILE

BUSINESS: AUMENTO DEL 50% DELLE ATTIVITA’ CLOUD E ICT CHE AL 2020 RAPPRESENTERANNO IL 25% DEI RICAVI TOTALI DEL COMPARTO; BASE CLIENTI IN FIBRA TRIPLICATA A OLTRE 1 MILIONE

WHOLESALE: RITORNO ALLA CRESCITA E LINEE UBB CON ALTRI OPERATORI IN AUMENTO DA 1 A CIRCA 3 MILIONI

TIM BRASIL: FORTE CRESCITA DELLA CLIENTELA MOBILE POST-PAID DAL 30% A CIRCA IL 50% DEL TOTALE, QUADRUPLICATI I CLIENTI BROADBAND RESIDENZIALI E CRESCITA DEL 20% DEI RICAVI DA PMI

INWIT: RAFFORZAMENTO DELLA LEADERSHIP CON PIU’ CLIENTI, NUOVE TORRI E INFRASTRUTTURA DI NUOVA GENERAZIONE (5G)

SPARKLE: ULTERIORE ESPANSIONE INTERNAZIONALE E NUOVE OPPORTUNITA’ SUL MERCATO DATI (+25 IP POP, +30% INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE)

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IL MIGLIORAMENTO DELLA CUSTOMER EXPERIENCE ATTRAVERSO LA DIGITALIZZAZIONE GIOCHERA’ UN RUOLO CHIAVE, CON L’OBIETTIVO DI:

CONSOLIDARE IL PRIMATO SULLA QUALITA’ DELLA RETE
RAFFORZARE LA LEADERSHIP SUL CUSTOMER SATISFACTION INDEX
VELOCIZZARE IL PROCESSO DI ‘ORDER-TO-DELIVERY’
INCREMENTARE LA GESTIONE DIGITALE DEL SERVIZIO CLIENTI, ANCHE ATTRAVERSO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
ACCELERARE LE VENDITE ATTRAVERSO I CANALI DIGITALI

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►DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI PER UNA MAGGIORE EFFICIENZA DEI COSTI OPERATIVI, CON UN’INCIDENZA SU CIRCA L’80% DEGLI OPEX TOTALI IN ITALIA

►NEL TRIENNIO INVESTIMENTI CUMULATI PARI A 9 MILIARDI DI EURO IN ITALIA E A CIRCA 12 MILIARDI DI REAIS IN BRASILE PER UN CONTINUO SVILUPPO DELL’UBB, CON UN MIGLIORAMENTO DEL RAPPORTO CAPEX/SALES (INFERIORE AL 20% A FINE 2019 IN ITALIA, PARI A CIRCA IL 20% AL 2020 IN BRASILE)

►ORGANIZZAZIONE PIU’ SNELLA SIA IN ITALIA SIA A LIVELLO DI GRUPPO, CULTURA AZIENDALE AGILE E BASATA SULLA PERFORMANCE

►NUOVO MODELLO DI INCENTIVAZIONE A LUNGO TERMINE PER I KEY MANAGER, BASATO SULL’EQUITY E ALLINEATO ALL’ANDAMENTO AZIONARIO E ALLA GENERAZIONE DI CASSA, CHE SARA’ PRESENTATO ALLA PROSSIMA ASSEMBLEA

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TARGET FINANZIARI:

► FORTE CRESCITA DELL’EQUITY FREE CASH FLOW CONSOLIDATO NEL TRIENNIO, PER UN TOTALE CUMULATO DI CIRCA 4,5 MILIARDI DI EURO

► CONFERMATA PER IL 2018 UNA SIGNIFICATIVA RIDUZIONE DEL RAPPORTO DEBITO NETTO/EBITDA A CIRCA 2,7x E IN COSTANTE DIMINUZIONE NEL 2019 E NEL 2020

► SUL DOMESTIC, PREVISTA NELL’ARCO DI PIANO COMPLESSIVA STABILITA’ DEI RICAVI DA SERVIZI E CRESCITA EBITDA CAGR 2017-2020 LOW-SINGLE DIGIT

► IN ITALIA, LINEE UBB FISSE (RETAIL E WHOLESALE) IN CRESCITA A CIRCA 9 MILIONI AL 2020

► CRESCITA DEI RICAVI DA SERVIZI E DEI MARGINI PER TIM BRASIL E INWIT

Bilancio 2017, l’utile netto cala a 1,121 miliardi. Pesano oneri non ricorrenti per 714 milioni

I ricavi dell’esercizio 2017 ammontano a 19.828 milioni di euro, in crescita del 4,2% rispetto all’esercizio 2016 (19.025 milioni di euro). La crescita di 803 milioni di euro è attribuibile alle positive performance delle Business Unit Domestic (348 milioni di euro) e Brasile (455 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio positivo di 284 milioni di euro).

La variazione organica dei ricavi consolidati ha registrato un incremento del 2,7% (+526 milioni di euro) rispetto all’esercizio 2016. I ricavi del quarto trimestre 2017 aumentano di 63 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2016 (+1,2%); in termini organici, la variazione percentuale, escludendo l’effetto cambio essenzialmente relativo alla Business Unit Brasile, è pari a +2,8%.

L’EBITDA dell’esercizio 2017 è pari a 7.790 milioni di euro (8.002 milioni di euro nell’esercizio 2016) e si riduce di 212 milioni di euro (-2,6%) con un’incidenza sui ricavi del 39,3% (42,1% nell’esercizio 2016; -2,8 punti percentuali). In termini organici l’EBITDA si riduce di 303 milioni di euro (-3,7%) rispetto all’esercizio 2016 e l’incidenza sui ricavi diminuisce di 2,6 punti percentuali.

L’EBITDA del 2017 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 883 milioni di euro (198 milioni di euro nell’esercizio 2016, a parità di tassi di cambio) principalmente connessi a processi di ristrutturazione. In assenza di tali oneri l’EBITDA risulterebbe in crescita del 4,6%, con un’incidenza sui ricavi del 43,7%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto all’esercizio 2016.

Gli oneri non ricorrenti netti comprendono principalmente gli accantonamenti connessi all’avvio del nuovo piano di ristrutturazione aziendale di TIM S.p.A., che sarà sviluppato lungo l’arco del Piano Industriale 2018 – 2020 e che permetterà di sostenere il percorso di trasformazione digitale con l’utilizzo di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge.

In particolare, per lavoratori dirigenti e non dirigenti si prevede il ricorso, fra gli altri, all’applicazione dell’art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. “legge Fornero” (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento) e a strumenti che concorrano alla sostenibilità economica del piano. Gli oneri non ricorrenti comprendono inoltre oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori.

L’EBITDA del quarto trimestre 2017 ammonta a 1.577 milioni di euro, in calo di 547 milioni di euro (-25,8%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente (2.124 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi è pari al 30,6% (41,8% nel quarto trimestre 2016). In termini organici e in assenza di oneri non ricorrenti (661 milioni di euro nel quarto trimestre 2017 e 43 milioni di euro nell’analogo periodo del 2016, a parità di tasso di cambio), la variazione sarebbe stata positiva e pari a +4,1% con un’incidenza sui ricavi del 43,5% (42,9% nel quarto trimestre 2016).

L’EBIT dell’esercizio 2017 è pari a 3.291 milioni di euro (3.722 milioni di euro nell’esercizio 2016) in riduzione di 431 milioni di euro (-11,6%) rispetto all’esercizio 2016 con un’incidenza sui ricavi del 16,6% (19,6% nell’esercizio 2016, -3,0 punti percentuali). L’EBIT organico evidenzia una variazione negativa di 455 milioni di euro (-12,1%) con un’incidenza sui ricavi pari al 16,6% (19,4% nell’esercizio 2016); sconta l’impatto negativo di oneri netti non ricorrenti, incluse svalutazioni di asset, per complessivi 913 milioni di euro (185 milioni di euro nell’esercizio 2016, a parità di tasso di cambio). In assenza di tali oneri la variazione organica dell’EBIT sarebbe risultata positiva per 273 milioni di euro (+6,9%), con un’incidenza sui ricavi del 21,2%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto all’esercizio 2016. L’EBIT del quarto trimestre 2017 è pari a 457 milioni di euro (954 milioni di euro nel quarto trimestre 2016). In termini organici e in assenza di oneri netti non ricorrenti (661 milioni di euro nel quarto trimestre 2017 e 41 milioni di euro nell’analogo periodo del 2016, a parità di tasso di cambio), la variazione rispetto al quarto trimestre 2016 sarebbe stata positiva e pari a +12,5% con un’incidenza sui ricavi del 21,7% (19,8% nel quarto trimestre 2016).

L’utile dell’esercizio 2017 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 1.121 milioni di euro (1.808 milioni di euro nell’esercizio 2016) e sconta oneri netti non ricorrenti per 714 milioni di euro. In termini comparabili, escludendo cioè le partite non ricorrenti nonché, nell’esercizio 2016, l’impatto positivo della valutazione al fair value dell’opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria, l’Utile attribuibile ai Soci della Controllante dell’esercizio 2017 risulterebbe superiore di circa 270 milioni di euro rispetto a quello dell’anno precedente. Il flusso di cassa generato nel 2017 dalla gestione operativa di Gruppo è positivo per 2.496 milioni di euro (2.856 milioni di euro nell’esercizio 2016). L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 25.308 milioni di euro al 31 dicembre 2017, in aumento di 189 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (25.119 milioni di euro).

La positiva dinamica operativa finanziaria ha assorbito quasi completamente il fabbisogno derivante sia dai versamenti delle imposte sul reddito, significativamente maggiori rispetto al 2016, sia dal pagamento di 630 milioni di euro, per il rinnovo dei diritti d’uso delle frequenze di telefonia mobile nel mercato Domestico, e di 257 milioni di euro in Brasile per la liberazione (clean up) da parte dell’apposito consorzio dello spettro 700 MHz, di cui la Business Unit acquisì il diritto d’uso nel 2014.

L’indebitamento finanziario netto contabile al 31 dicembre 2017 è pari a 26.091 milioni di euro (25.955 milioni di euro al 31 dicembre 2016).

Nel quarto trimestre 2017 l’indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 920 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2017 (26.228 milioni di euro): le risorse derivanti dalla positiva dinamica operativa-finanziaria hanno consentito la copertura dei maggiori fabbisogni derivanti dai versamenti di natura fiscale. Il margine di liquidità è pari a 9.568 milioni di euro, equivalente alla somma della “Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti” e dei “Titoli correnti diversi dalle partecipazioni” per complessivi 4.568 milioni di euro (5.483 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e delle linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo pari a 5.000 milioni di euro. Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi. Proposta la distribuzione del dividendo per le azioni di risparmio di 2,75 cent per azione.