Finanza

Tim, per S&P Global Ratings ‘Non chiaro l’impatto creditizio della separazione’

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S&P Global Ratings commenta il piano di separazione in occasione del Market day: 'Rifocalizzarsi su una ServiceCo più leggera in termini di asset potrebbe erodere il vantaggio competitivo di Tim in qualità di incumbent e il suo profilo di business rispetto ai concorrenti'.

Nessun taglio del rating da parte di S&P Global Ratings nei confronti di Tim, ma un giudizio con alcuni dubbi aperti sul piano di separazione del Gruppo presentato venerdì scorso dall’ad Pietro Labriola.

“Il gruppo ha recentemente dettagliato la sua bozza di piano di separazione in occasione del Capital Market Day, compresi i dettagli finanziari per ciascuna entità e linee guida preliminari in merito al debito di ServiceCo”, si legge nella nota diffusa oggi da S&P Global Ratings.

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Piano provvisorio

Comprendiamo che, in questa fase, il piano rimane provvisorio – si legge nella nota – e Tim continua a esplorare le opzioni per il carve out di NetCo. Se il piano andrà avanti in futuro, la struttura del capitale finale di Tim dipenderà dai parametri finanziari della separazione di NetCo (inclusa la valutazione delle attività, l’utilizzo dei proventi e l’intero deconsolidamento o la cessione di quote di minoranza) e l’eventuale cessione di altri asset, ad esempio una partecipazione di minoranza nel business Enterprise di Tim”.

Quali termini di accesso a rete fissa per ServCo?

“Inoltre sarebbe anche fondamentale – prosegue la nota – conoscere i termini di qualsiasi contratto di ServiceCo per l’accesso a una rete fissa, per capire il funzionamento e l’impatto finanziario della proposta separazione strutturale”.

Separazione erode il peso specifico di Tim

S&P Global Ratings prosegue poi la sua analisi: “Per quanto comprendiamo che la separazione strutturale fornirebbe un vantaggio normativo a ServiceCo e NetCo, crediamo che rifocalizzarsi su una ServiceCo più leggera in termini di asset potrebbe erodere il vantaggio competitivo di Tim in qualità di incumbent sul mercato e il suo profilo di business rispetto ai concorrenti europei integrati di telecomunicazioni”.

‘Separazione potrebbe diminuire il potere di ServiceCo

“Questo perché crediamo che la separazione della rete potrebbe ridurre la capacità di ServiceCo di differenziarsi dagli operatori di banda larga concorrenti in Italia – si legge – Creerebbe anche un flusso costante di uscite di cassa verso terzi per l’accesso alle risorse di rete e, a seconda dei termini dell’accordo con NetCo, potrebbe esporre il gruppo ad aumenti di prezzo imprevisti a lungo termine”.

“Questo potrebbe pesare sul merito creditizio di Tim se non sufficientemente compensato dal deleveraging – aggiunge la nota – Si ricorda inoltre che la prevista cessione di una quota di minoranza di Tim Enterprise business o di NetCo (in alternativa alla proposta di separazione completa) comporterebbe una perdita di dividendi”.