Lo scontro

Tim, il fondo Elliott ‘sposa’ il piano di Amos Genish (anche sulla rete?)

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Il fondo Elliott ribadisce la fiducia in Amos Genish alla guida di Tim e sposa il piano industriale presentato dal top manager israeliano lo scorso 7 marzo.

In vista dell’assemblea del prossimo 4 maggio per il rinnovo del Cda di Tim, e nel bel mezzo dello scontro per la governance fra il primo azionista Vivendi (23,9%) e lo sfidante Elliott (8,8%), quest’ultimo ha dichiarato questa mattina in una nota il suo pieno appoggio al piano DigiTim dell’amministratore Amos Genish, numero uno di Tim in quota Vivendi, presentato lo scorso 7 marzo. Oggi in una nota ufficiale il fondo attivista di Paul Singer ha ribadito che “non esiste un piano alternativo” a quello presentato da Genish il 7 marzo, precisando di essere “soltanto un azionista”, pronto a lasciare le decisioni strategiche sul futuro dell’azienda a Genish e al suo team, da valutare poi con un board indipendente, nell’interesse degli azionisti.

Resta da capire, nel dettaglio, quale sarà la posizione di Elliott per quanto riguarda la separazione della rete, dal momento che il piano annunciato da Genish il 7 marzo scorso prevede sì la societarizzazione della rete Tim, che dovrebbe però restare sotto il controllo dell’azienda con la cessione di quote di minoranza, mentre la posizione di Elliott sulla rete Tim prevede invece lo scorporo e la valorizzazione della rete in vista della sua fusione con Open Fiber per la creazione di una società unica della rete che operi in modalità wholesale only (modello Terna).

La nota di oggi del fondo Elliott arriva dopo che nel weekend l’amministratore di Tim Amos Genish, primo nome della lista Vivendi per il rinnovo del Cda, ha rilasciato un’intervista al Sunday Telegraph, nella quale di fatto, ribadendo i contenuti di un’altra intervista rilasciata il 19 aprile al Sole 24 Ore, apre ad una sua permanenza al timone di Tim in qualità di Ceo a patto che il nuovo board che uscirà dall’assemblea de 4 maggio sposi in toto il suo piano industriale. Altrimenti, se non ci saranno le condizioni, Genish è pronto a lasciare il timone.

TIM in una nota di ieri ha sottolineato che il titolo del giornale “Telecom Italia boss ‘ready to quit’ over activist” è equivoco e non riflette lo scambio avvenuto tra Amos Genish e il giornale. “TIM tiene inoltre a ricordare che Amos Genish ad oggi non ricopre il ruolo di AD – si legge nella nota – ma di semplice Amministratore dell’azienda oltre alla carica di Direttore Generale. Sarà il nuovo CdA, successivamente all’assemblea degli azionisti del prossimo 4 maggio, a nominare il CEO anche sulla base delle decisioni circa visione strategica e piano industriale”.

Sempre nella nota odierna, posto il fatto che Tim raggiunga il livello di investimenti previsto per il 2018, il fondo Elliott accetta di condizionare la distribuzione del dividendo a questa precondizione.

In definitiva, pare chiaro il fatto che Elliott voglia rassicurare Genish in vista dell’assemblea del 4 maggio, slegando il futuro del top manager israeliano da quello di Vivendi.

Resta da vedere cosa deciderà di fare Amos Genish in caso di “ribaltone” all’assemblea del 4 maggio, con eventuale vittoria del fondo Elliott e passaggio di Vivendi in minoranza in Cda.

Amos Genish non è il Ceo di Tim?

 Amos Genish non è il Ceo di Tim? Formalmente e al momento no, visto che, come sottolineato dall’azienda nella nota diramata ieri, “TIM tiene inoltre a ricordare che Amos Genish ad oggi non ricopre il ruolo di AD – si legge nella nota – ma di semplice Amministratore dell’azienda oltre alla carica di Direttore Generale. Sarà il nuovo CdA, successivamente all’assemblea degli azionisti del prossimo 4 maggio, a nominare il CEO anche sulla base delle decisioni circa visione strategica e piano industriale”.

Di fatto, Genish non è più AD dalla vigilia dell’ultima assemblea, che si è tenuta il 24 aprile, in concomitanza con le dimissioni in blocco dei consiglieri in quota Vivendi. Dopo le dimissioni in blocco dei consiglieri, avvenute proprio il 24 aprile poco prima dell’assemblea, Amos Genish è stato cooptato in Cda e formalmente ricopre la carica di Direttore Generale, e non più di amministratore delegato, in attesa dell’assemblea in programma il 4 maggio per il rinnovo del Cda e la nomina del nuovo Amministratore Delegato.

Di fatto, Genish continua a svolgere le attività di Ceo anche in questo periodo di interregno.

La nomina del nuovo AD di Tim potrà avvenire dopo che l’assemblea del 4 maggio si sarà espressa sul nuovo Cda, ma per il momento la riunione del nuovo Cda di Tim post 4 maggio non è ancora stata convocata.