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Tim Brasil: Vivendi in cerca di acquirenti

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Secondo una fonte brasiliana, Vivendi sta cercando compratori per accelerare la vendita della controllata brasiliana di Telecom Italia.

Vivendi starebbe “attivamente” esplorando la vendita di Tim Brasil, la controllata brasiliana di Telecom Italia.

Lo hanno riferito fonti vicine al dossier al sito CTFN news.

La fonte ha anche spiegato che nel 2014, quando Vivendi cedette la sua controllata GVT a Telefonica (ereditando la quota dell’operatore spagnolo in Telecom) aveva espresso chiaramente la volontà di lasciare il mercato sudamericano.

Ieri, a margine dell’assemblea degli azionisti di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, ad del conglomerato francese – principale azionista di Telecom Italia – si era limitato ad affermare di attendere “nelle prossime settimane un piano su quello che faremo in Brasile”.

Ma nei fatti pare proprio che l’obiettivo di Vivendi sia quello di accelerare la vendita della controllata brasiliana.

A rafforzare ulteriormente questa tesi, i piani presentati ieri da de Puyfontaine e Vincent Bollorè nell’assemblea di Vivendi.

I due sono stati chiari nei loro intenti: fare di Vivendi l’anti-Netflix europeo, con una base forte nel sud dell’Europa e con l’obiettivo di esportare nel mondo – dall’America latina all’Asia e alla Russia – la cultura e i contenuti europei, principalmente (ma non solo ovviamente) attraverso i dispositivi mobili.

Allo studio, tra le altre cose, un servizio di video on demand (battezzato Studio+) tipo Netflix ma disponibile unicamente sui cellulari e con mini-serie molto brevi, della durata di 5-10 minuti. Il tutto con un ‘respiro’ internazionale: solo un terzo della produzione sarà francese. In Spagna sarà distribuito da Telefonica, di cui Vivendi controlla l’1%, e lo stesso avverrà in America Latina.

La società spagnola, del resto, è un ponte verso un bacino di 300 milioni di clienti e in Brasile controlla Vivo, il principale operatore mobile del Paese. Senza contare le controllate in Centroamerica, Messico, Cile, Argentina, Colombia, Perù e Venezuela.

Manuel Alduy, direttore della divisione over the top di Canal+ ha spiegato che l’obiettivo è quello di “creare un catalogo originale a vocazione mondiale” che spazi dai thriller alla fantascienza, passando per i sentimenti e l’azione. Poca ‘commedia’, genere poco esportabile.

Una sessantina i progetti già in cantiere: una dozzina dovrebbero essere pronti entro la fine del mese e altri 25 entro fine anno. A regime, l’obiettivo è quello di proporre agli abbonati – con i ‘millenials’ come target privilegiato – almeno una nuova serie a settimana. Budget: tra 800 mila e 1 milione a serie, quando un episodio per la Tv costa generalmente 1,3 milioni di euro.

L’app dovrebbe essere pronta per il secondo semestre e disponibile in una ventina di Paesi.

Il progetto latino di Vivendi, a quanto sembra, non sembra però lasciare molto spazio per due galli nello stesso pollaio, ossia Vivo e Tim Brasil.