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TIM, al via il servizio commerciale l’IoT basato sulla tecnologia LTE NB-IoT per 5 mila comuni

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La disponibilità del servizio NB-IoT sui 5000 comuni abiliterà lo sviluppo commerciale dei servizi di telegestione delle reti di trasporto e distribuzione di gas, acqua, energia elettrica, ma anche il tele-riscaldamento e la gestione ambientale.

Sono 5.000 i comuni che potranno utilizzare i servizi di nuova generazione dell’’Internet of Things. TIM infatti è pronta ad offrire, primo operatore in Italia, il servizio commerciale IoT  basato sulla tecnologia LTE, grazie alla diffusione della tecnologia Narrowband che da fine ottobre sarà disponibile in oltre il 75% della rete 4G di TIM, che verrà completata entro il prossimo gennaio.

Si tratta di un nuovo importante traguardo, dopo quello raggiunto lo scorso aprile, quando TIM – prima in Italia e tra le prime in Europa – ha sperimentato in campo il primo contatore dell’acqua intelligente in grado di inviare automaticamente le misure tramite la rete live NB-IoT, sperimentazione realizzata da Olivetti, polo digitale del Gruppo TIM, con SMAT, Società Metropolitana Acque Torino S.p.A..

La disponibilità del servizio NB-IoT su tutto il territorio nazionale, resa possibile dall’accelerazione tecnologica di TIM, abiliterà lo sviluppo commerciale dei servizi a partire dai contatori intelligenti che consentiranno non solo il monitoraggio in tempo reale dei consumi e la telegestione delle reti di trasporto e distribuzione di gas, acqua, energia elettrica, ma anche il tele-riscaldamento e la gestione ambientale.

Anticipando alcune delle capacità consentite dalle future reti 5G, la tecnologia NB-IoT permette – attraverso uno standard specificato per funzionalità d’uso proprie dell’Internet of Things – un significativo risparmio dei consumi con una durata delle batterie degli oggetti connessi di oltre dieci anni e importanti incrementi delle coperture radio fino a sette volte maggiore rispetto al GSM. Grazie a quest’ultima caratteristica, l’aggiornamento NB-IoT su tutta la rete LTE di TIM, che già copre oltre il 97% della popolazione italiana, renderà entro gennaio il servizio disponibile su tutto il territorio nazionale anche in aree dove la copertura non sempre è ottimale come sottoscala, tombini, locali interrati, cantine o box. Inoltre la tecnologia NB-IoT consente di ottimizzare i costi degli oggetti connessi e garantisce sicurezza e affidabilità tipiche delle reti mobili su spettro licenziato.

TIM contribuisce allo sviluppo di un ecosistema completo e maturo, testando chipset e oggetti intelligenti dei principali player, per garantire al mercato la piena interoperabilità con la propria rete e mettendo a disposizione l’Open Lab di Torino a tutti i partner del settore per integrare questi device e rendere intelligenti gli oggetti dell’Internet of Things. Il NB-IoT Open Lab di TIM, inaugurato lo scorso novembre e unico in Italia, ha coinvolto finora 110 aziende con 39 collaborazioni attive, di cui 12 attività di validazione già concluse.

NB-IoT costituisce la prima e fondamentale innovazione tecnologica di rete dedicata all’Internet of Things sulla quale TIM con Olivetti sta sviluppando un ricco portafoglio di offerta; a questo faranno seguito altre soluzioni IoT che potranno sfruttare a pieno la velocità e la bassa latenza delle reti LTE/5G, quali l’automazione industriale o l’interconnessione fra auto e infrastrutture, per rendere possibile l’evoluzione verso scenari di autonomous driving, confermando la leadership del gruppo TIM nell’innovazione digitale.