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TikTok sarà bannato negli Stati Uniti? Per la FCC minaccia la sicurezza nazionale

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Brendan Carr, uno dei cinque commissari della Federal Communications Commission, ha chiesto al governo degli Stati Uniti di bannare TikTok perché minaccia la sicurezza nazionale. Il Congresso Usa ha già seguito in passato i suggerimenti proposti da Carr, come quando aveva espresso preoccupazioni sulle telco cinesi come Huawei.

Brendan Carr, uno dei cinque commissari della Federal Communications Commission (FCC), in un’intervista ad Axios, ha chiesto al governo degli Stati Uniti di bannare TikTok perché minaccia la sicurezza nazionale.

Si tratta di una delle dichiarazioni più forti che il commissario abbia usato fino ad oggi per sollecitare l’azione sul social media cinese. Le parole di Carr hanno fatto schizzare il titolo di Meta in borsa, che a due ore dalla chiusura di Wall Street ieri saliva del 2,9%.

La FCC non ha l’autorità per regolamentare direttamente TikTok, ma il Congresso Usa ha già seguito in passato i suggerimenti proposti dal commissario Carr, come quando aveva espresso preoccupazioni sulle società di telecomunicazioni cinesi, inclusa Huawei.

TikTok è attualmente in trattative con il Comitato sugli Investimenti Stranieri (CFIUS), un comitato interagenzia che conduce revisioni sulla sicurezza nazionale degli accordi delle società straniere, per determinare se può essere ceduto dalla società madre cinese ByteDance a una società americana e rimanere operativo negli Stati Uniti.

Le preoccupazioni Usa su TikTok

Con oltre 200 milioni di download solo negli Stati Uniti, TikTok sta diventando una forma di infrastruttura informativa critica, rendendo la proprietà dell’app da parte di una società madre cinese un obiettivo di crescenti preoccupazioni per la sicurezza nazionale.

TikTok sostiene di archiviare i dati degli utenti statunitensi al di fuori della Cina in modo da non dover consegnare tali informazioni al governo di Pechino, ma i funzionari statunitensi non molto scettici di fronte a queste affermazioni.

“Non credo che ci sia una strada per nient’altro che un divieto“, ha detto Carr, citando recenti rivelazioni su come TikTok e ByteDance gestiscono i dati degli utenti statunitensi.

Carr ha evidenziato le preoccupazioni per i dati statunitensi che tornano in Cina e il rischio che un attore statale utilizzi TikTok per influenzare segretamente i processi politici negli Stati Uniti.

Semplicemente non c’è “un mondo in cui potresti trovare una protezione sufficiente sui dati che potresti avere sufficiente fiducia che non stia tornando nelle mani del [Partito comunista cinese]”, ha detto Carr.
Carr ha inviato lettere ad Apple e Google a giugno chiedendo alle aziende di rimuovere le app dai loro negozi a causa delle preoccupazioni sul flusso di dati in Cina.

TikTok: “Fiduciosi di trovare un accordo”

“Il commissario Carr non ha alcun ruolo nelle discussioni riservate con il governo degli Stati Uniti relative a TikTok e sembra esprimere opinioni indipendenti dal suo ruolo di commissario FCC”, ha detto un portavoce di TikTok ad Axios in una dichiarazione.

“Siamo fiduciosi di essere sulla buona strada per raggiungere un accordo con il governo degli Stati Uniti che soddisferà tutte le ragionevoli preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale”. TikTok sostiene il passaggio della legislazione nazionale sulla privacy dei dati che si applica a tutte le aziende, ha aggiunto il portavoce.

Per i democratici Trump aveva ragione a bannare TikTok nel 2020

L’amministrazione Trump ha tentato senza successo di vietare l’app nel 2020, quindi ha ordinato a ByteDance di cedere TikTok a una società statunitense. Nessuna vendita è andata a buon fine.

La crociata di Trump contro TikTok è stata pesantemente criticata nei circoli progressisti dell’epoca, ma i rapporti recenti sembrano cambiare le opinioni.

“Questo non è qualcosa che normalmente mi sentiresti dire, ma Donald Trump aveva ragione su TikTok anni fa”, ha detto la scorsa settimana il senatore democratico Mark Warner.

Nel frattempo però sempre più candidati coinvolti nelle elezioni mid-term statunitensi continuano ad utilizzare il social network.