La lettera

Tik Tok, l’app del momento che preoccupa Facebook accusata di censura negli Usa

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Il senatore repubblicano statunitense Marco Rubio ha chiesto al governo americano di condurre un'indagine formale perché l'applicazione sarebbe usata per censurare contenuti. L'azienda si difende: "Le nostre politiche sui contenuti e sulla moderazione non sono influenzate da alcun governo straniero".

TikTok, la app cinese popolarissima tra i più giovani che consente di pubblicare brevi video, potrebbe essere messa sotto indagine dal Governo Usa.

Il senatore repubblicano e avvocato statunitense Marco Rubio ha infatti chiesto al governo americano di condurre un’indagine formale perché l’applicazione sarebbe usata per “censurare contenuti e mettere a tacere l’aperta discussione su argomenti ritenuti sensibili dal governo cinese“.

Stando a quanto scrive il senatore in una lettera, la app pone un rischio di sicurezza nazionale, in riferimento a un articolo pubblicato il mese scorso dal Guardian, da cui è emerso che TikTok avrebbe addestrato i suoi moderatori a censurare i video in cui si nominano Piazza Tienanmen, l’indipendenza del Tibet e le proteste di Hong Kong.

Il senatore chiede al Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti un “esame completo delle implicazioni, per la sicurezza nazionale, dell’acquisizione di Musica.Ly“, una app fondata a Shanghai ma con sede in California e molto popolare negli Usa, da parte di ByteDance, la società che possiede TikTok. Dopo l’acquisizione, nel 2017, la società ha accorpato le due app, facendo così confluire in TikTok gli utenti americani di Musical.ly.

La risposta di Tik Tok

TikTok US è localizzato e aderisce alle leggi statunitensi. Il governo cinese non richiede che TikTok censuri contenuti e non avrebbe giurisdizione a prescindere, dal momento che TikTok non opera lì“, ha affermato un portavoce della popolare app cinese. “TikTok US archivia tutti i dati degli utenti statunitensi negli Stati Uniti. Le nostre politiche sui contenuti e sulla moderazione sono guidate dal nostro team con sede negli Usa e non sono influenzate da alcun governo straniero“, dichiara il portavoce.

Oltre al nostro team negli Stati Uniti, ci avvaliamo della consulenza di diversi consulenti e terze parti, e stiamo considerando la formazione di un comitato composto da organizzazioni ed esperti di primo piano che possano aiutarci a perfezionare e a valutare regolarmente le nostre politiche e la loro implementazione, e aumentare la trasparenza“.

Tik Tok cos’è

L’applicazione TikTok, lanciata nel 2016 e di proprietà dell’azienda cinese ByteDance, più nota in patria col nome di Douyin, consente all’utilizzatore di produrre e caricare micro video tra 15 e 60 secondi, per qualsiasi scopo (divertimento, interattenimento, social, campagne pubblicitarie e politiche, azioni di carattere civico, culturale e sociale), con diverse funzioni attivate e relative all’audio, la musica, i filtri, la velocità di riproduzione, fino agli effetti speciali.

Dopo una sua prima diffusione nazionale, TikTok è arrivata in Indonesia, poi Corea, Giappone, Vietnam, India e persino negli Stati Uniti. A livello globale ha oggi più di 500 milioni di utenti mensili, offerta in 150 mercati in 75 lingue, ed è stata scaricata complessivamente oltre un miliardo di volte, più di 100 milioni di volte solo negli USA.

In Europa, secondo dati ufficiali di fine 2018, l’applicazione è utilizzata da circa 2,5 milioni di utenti italiani, 2,7 milioni in Spagna, 3,7 milioni in Gran Bretagna, 4 milioni in Francia, 4,1 milioni in Germania.

TikTok ha uffici a Pechino, Berlino, Jakarta, Londra, Los Angeles, Mosca, Mumbai, Sao Paulo, Seoul, Shanghai, Singapore e Tokyo. Nel 2018 è stata una delle app più scaricate nel mondo e nel 2019 è sempre tra le prime cinque posizioni.

L’azienda madre ByteDance ha nel tempo implementato tutta una serie di soluzioni informatiche molto ambiziose e che pare stanno dando i loro frutti, come l’algoritmo che sceglie per l’utente i video migliori, le sfide tra profili, nuovi effetti video, chat, gaming e tanta pubblicità.

La spesa in advertising ha superato il miliardo di dollari l’anno passato ed in parte è stata addirittura portata avanti su piattaforme concorrenti come Snapchat e YouTube.

Ovviamente, tutto questo ha un valore, generato dai mercati, che valutano TikTok non meno di 75 miliardi di dollari, praticamente una delle più ricche startup al mondo. Anche in termini di fatturato, la società si attende per il 2019 circa 18 miliardi di dollari, mentre nel 2020 già si parla di 30 miliardi di dollari.