SECURITY

Tecnolaw. In arrivo più controlli sul dominio .eu

di |

‘Per aumentare la sicurezza e rafforzare i controlli sugli abusi circa i nomi di dominio .eu - spiega la CE - è necessario garantire che il registro effettui la verifica della validità delle richieste di registrazione prima e non soltanto dopo la registrazione stessa.

#Tecnolaw è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e DIMT – Diritto, Mercato, Tecnologia.

Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

È la modifica del regolamento CE n. 874/2004 che stabilisce le disposizioni applicabili alla messa in opera e alle funzioni del dominio di primo livello .eu e i principi relativi alla registrazione l’oggetto del regolamento UE 26 n. 2015/516 pubblicato in gazzetta ufficiale il 27 marzo scorso.

In particolare, l’iniziativa della Commissione Europea punta da un lato a rafforzare le misure orientate a contrastare gli abusi in fase di registrazione, e dall’altro a prevenire rischi di confusione tra diversi alfabeti.

“Per aumentare la sicurezza e rafforzare i controlli sugli abusi circa i nomi di dominio .eu – spiega la CE – è necessario garantire che il registro effettui la verifica della validità delle richieste di registrazione prima e non soltanto dopo la registrazione stessa. La verifica dovrebbe essere effettuata su iniziativa del registro o in seguito a una controversia sulla registrazione del nome di dominio in questione”.

“L’introduzione dei nomi di dominio internazionalizzati (IDN) – prosegue il documento – ha creato rischi di confusione tra i nomi di dominio che sono stati registrati con diversi alfabeti e che possono creare confusione visiva. Ciò è imputabile in particolare alla somiglianza visiva tra i caratteri dei diversi alfabeti (ad esempio tra la lettera minuscola dell’alfabeto cirillico «?» e il carattere latino «n» minuscola). Per ridurre al minimo tale rischio è opportuno che il registro esegua controlli tecnici in seguito ai quali i nomi di dominio in questione potrebbero essere dichiarati non ammissibili a registrazione. È opportuno che tali controlli tecnici rispettino le norme internazionali e possano essere periodicamente aggiornati”.

Sempre in materia di IDN, alla loro introduzione non era stata offerta la possibilità di usare taluni caratteri speciali, come la «ß» (scharfes S dell’alfabeto tedesco) e la «?» (la sigma finale dell’alfabeto greco). “Poiché il protocollo IDNA2008 ha permesso la gestione di questi caratteri speciali, si ritiene appropriato permetterne l’uso a beneficio delle lingue ufficiali dell’Unione”.

“L’inserimento dei regolamenti sul nome di dominio .eu nell’Accordo sullo spazio economico europeo – evidenzia ancora la Commissione – permette alle imprese che hanno la sede legale, l’amministrazione centrale o il principale centro di attività in Islanda, in Norvegia e nel Liechtenstein, alle organizzazioni stabilite in Islanda, in Norvegia e nel Liechtenstein e ai residenti in Islanda, in Norvegia e nel Liechtenstein di registrare nomi nel dominio di primo livello .eu“.

Il focus si sposta infine sui Balcani:  “Il 1o luglio 2013 la Croazia è entrata nell’Unione europea, di conseguenza è opportuno che la Croazia abbia la possibilità di registrare i nomi di dominio a lei riservati in applicazione dell’articolo 8 del regolamento”. Allo stesso tempo, “l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, il Montenegro e la Serbia, in quanto paesi candidati, dovranno riservare nomi generalmente riconosciuti relativi ai concetti geografici e/o geopolitici che interessano la loro organizzazione politica o territoriale, in modo da poterli successivamente registrare”.

Le modifiche entreranno in vigore il prossimo 16 aprile.