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Cybersecurity: PMI bersaglio preferito degli hacker

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Brutte notizie per le PMI, secondo il rapporto Symantec, sono loro il bersaglio preferito degli attacchi informatici.

Le PMI sono il bersaglio preferito dagli hacker,  3 attacchi su 5  sono ai loro danni.

Questo è uno dei dati emersi  dall’Internet Security Threat Report condotto della Symantec.

Questo aumento di cyber attacchi ai danni delle PMI è dato dal fatto che le grandi compagnie come Apple, Microsoft etc. hanno sistemi di sicurezza informatica molto più avanzati e difficili da penetrare per un hacker. A differenza delle grandi compagnie, la maggior parte delle PMI non si preoccupa dei sistemi di difesa informatica, ma ritiene sufficiente la garanzia che il loro provider o piattaforma come WordPress, Joomla o Drupal gli garantisce.

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Secondo il rapporto Verizon Data Breach, il 71% di tutte le violazioni dei dati (data breach ndr.) sono condotte contro le aziende con meno di 100 dipendenti. Di base, il costo per una violazione dati di questo genere gira intorno ai 36mila dollari. Il che significa che, una volta attaccati, potrebbe non esserci futuro per una piccola e media impresa che deve sostenere economicamente le riparazione a un danno di questo tipo.

Questo è  uno dei motivi per il quale una PMI dovrebbe necessariamente procurarsi un sistema di protezione informatica adeguato, anche perché non si può predire se ci sarà in futuro un attacco alla propria azienda, ma il fatto che un singolo attacco possa mettere in ginocchio il proprio business, dovrebbe essere motivo sufficiente per adeguarsi ai tempi.      

Un’altra minaccia che insidia sicurezza della propria PMI sono i dipendenti, ebbene si.  Sempre secondo un altro rapporto Verizon, c’è una probabilità del 100% che almeno una su 10 persone a cui  vengono inviate email con un virus, cliccherà su quel link (un fenomeno conosciuto come “click inevitabile” ndr.)

A questo si aggiunge anche un’ indagine, condotta dalla società di cybersecurity e IT MeriTalk, che ha rivelato che, nel corso dell’ultimo anno, il 45% delle agenzie governative ha avuto dipendenti o appaltatori che hanno cercato di accedere o trasmettere all’esterno dati non autorizzati . L’indagine ha inoltre rivelato che il 29% delle agenzie ha subito una perdita di dati a causa di un ‘insider’ durante lo stesso periodo di tempo.