Il decreto

Startup innovative, incentivi fiscali estesi a tutto il 2016

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Via libera dal ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero dell’Economia agli incentivi fiscali per le startup innovative, estesi a tutto il 2016, e all’accesso facilitato al Fondo di garanzia per le Pmi innovative.

Annunciato pacchetto di misure a favore delle imprese innovative. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato due decreti. Il primo, controfirmato dal Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, estende al 2016 gli incentivi fiscali per chi investe nelle imprese dell’innovazione, mentre il secondo facilita l’accesso al Fondo di garanzia per le Pmi innovative. E

ntrambi i provvedimenti seguono di pochi giorni il decreto che prevede la costituzione delle start up innovative anche online, senza notaio.

Il decreto sugli incentivi stabilisce, tra le altre cose, per le persone fisiche che investono in startup innovative, detrazioni del 19% per conferimenti fino a 500mila euro. Qualora la detrazione sia di ammontare superiore all’imposta lorda, si legge nel comunicato ufficiale del ministero, “l’eccedenza può essere portata in detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche dovuta nei periodi di imposta successivi, ma non oltre il terzo, fino a concorrenza del suo ammontare”.

I soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società possono dedurre dal proprio reddito complessivo un importo pari al 20% dei conferimenti rilevanti effettuati, per un importo non superiore a 1,8 milioni. Le percentuali salgono rispettivamente al 25% se si investe in una startup a vocazione sociale e al 27% nel caso di aziende che sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico.

Le agevolazioni spettano fino a un ammontare complessivo dei conferimenti non superiore a 15 milioni per ciascuna start up innovativa.

L’altra misura prevede un sostanziale ampliamento in favore delle Pmi innovative della possibilità di accedere al Fondo di garanzia attraverso la procedura semplificata. Tale procedura riconosce la possibilità di accesso senza che il gestore del Fondo stesso effettui la valutazione del merito creditizio dell’impresa beneficiaria (valutazione che viene dunque demandata al soggetto richiedente, banca o confidi).