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StartUp Europe, l’idea vince sulla burocrazia. Il caso Beintoo

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La storia della startup italiana quale modello da seguire per stimolare l’imprenditorialità in ambito web e ICT nei sei paesi membri con il più alto tasso di disoccupazione, in particolare tra i giovani.

Premiare con beni e servizi tangibili gli utenti che giocano e vincono virtualmente sullo smartphone, implementare un circolo virtuoso mettendo in contatto sviluppatori di giochi per dispositivi mobili e aziende inserzioniste per creare esperienze di gioco con premi in palio e contemporaneamente fidelizzare i clienti verso un brand: queste le idee fondanti dietro le quinte di Beintoo la giovane startup italiana nata nel 2011 e oggi operativa a livello internazionale.

La storia di Beintoo nasce da un’idea dei fondatori Antonio Tomarchio e Filippo Privitera e inizia a prendere forma nella seconda metà del 2010 quando Tomarchio – che aveva già fondato una precedente startup nel settore della pubblicità online – decide di lanciarsi in una nuova avventura nel settore mobile con l’obiettivo di creare una società innovativa nel mondo del mobile advertising, termine indicante la campagna promozionale dedicata ai dispositivi mobili: cellulari e tablet.

I soci fondatori si sono dedicati inizialmente allo studio del concept e nel 2011 Beintoo vince il primo premio come la più promettente tra le nuove società della Rete alla rassegna parigina LeWeb, una delle più importanti competizioni per start-up del mondo. Dopo questa vittoria, che ha permesso di avere una certa rinomanza sul mercato e attrarre finanziatori commerciali, la crescita della giovane startup si impenna incrementando il numero dei dipendenti, dal 2012 a oggi, da 12 a 55.

Oltre alla sede di Milano, Beintoo esce dai confini italiani aprendo due filiali estere, una a New York e una a Shangai, quest’ultima avvalendosi di un partner locale. Con un fatturato in continua crescita, oggi la startup  si configura come operatore di primo piano per quanto riguarda il mobile advertising, con prospettive di crescita ambiziose anche per il 2015. A dimostrazione del grande sviluppo commerciale della società basta citare i nomi di alcuni clienti in Italia come Adidas, Coca-Cola e RCS.

Obiettivo dei prossimi mesi, commenta Nino Rindone, General Manager e CFO di Beintoo “è quello di diventare da startup ad azienda a tutti gli effetti con un prodotto che inizia a essere più consolidato e che diventi mainstream nel breve-medio termine”.

Nello specifico, continua Rindone, “Beintoo opera su due linee di business, una di advertising in senso stretto, attraverso l’offerta di una serie di servizi e prodotti che permettono alle aziende di fare pubblicità su canale mobile; l’altra linea di business invece si rivolge alle applicazioni mobili, consentendo alle applicazioni di aumentare il numero di utenti e il livello di monetizzazione”. “Per fare questo” spiega il CFO, “il team di Beintoo ha sviluppato un SDK, una sorta di kit di software che viene installato all’interno dell’applicazione e che apporta una serie di funzionalità che gli permettono di aumentare il livello di engagement nei confronti degli utenti”.

Rivolto ai giovani d’oggi, Rindone li incoraggia a “vedere quest’onda digitale come una grandissima opportunità per loro”. “Rispetto a decenni fa”, prosegue “in cui l’industria era fatta di fabbriche e inserirsi era difficile per la presenza di persone con 10/20 anni di esperienza, oggi tutte le aziende hanno bisogno di “nativi digitali” come parte integrante dello sviluppo dell’azienda stessa”.

Rindone osserva che “in questo campo non esistono persone con decenni di esperienza alle spalle e chi esce per esempio oggi dal Politecnico o da qualsiasi altra Università ne sa quanto o forse di più di una persona che ha 10 anni di esperienza nel mondo tecnologico e questo produce, forse per la prima volta, molte aspettative nei confronti dei giovani di oggi i quali possono accedere velocemente al potere”.

Oggi, insomma, l’idea vince, a differenza di anni fa quando c’erano burocrazie che ostacolavano lo sviluppo di progetti innovativi.

Conclude il CFO di Beintoo: “oggi c’è molto fermento nell’aria e soltanto i giovani possono cambiare questo mondo” e “mentre i quaranta/cinquantenni di oggi possono vedere il mondo IT e ICT come un rischio, i giovani possono e devono guardarlo come una grandissima opportunità per loro”.

Quello di Beintoo è un grande esempio di combinazione di creatività e di sviluppo del business ed è il tipo di progetti che l’Unione Europea sostiene attraverso “Startup Europe”. Startup Europe è il piano d’azione dell’Agenda Digitale della Commissione Europea che è supportato dal vicepresidente Neelie Kroes. L’obiettivo di Startup Europe è quello di rafforzare il contesto imprenditoriale per le startup web e ICT in Europa, contribuire all’innovazione, alla crescita e all’occupazione in Europa e promuovere imprenditori web e ICT per renderli in grado di iniziare la loro attività in Europa e permettere loro di evolversi e progredire. Nonostante gli attuali livelli di disoccupazione, in particolare in Italia e tra i giovani, i posti di lavoro nel digitale in Europa aumentano ogni anno di circa 100.000 unità, ma il numero di nuovi laureati e di lavoratori qualificati nel campo delle TIC non riesce a coprire questo fabbisogno. Solo incoraggiando il digitale l’Italia potrà creare occupazione e tornare crescere in un ambito che chiede con forza riforme e rinnovamento. Il comparto del digitale dovrebbe crescere più velocemente del Pil europeo. In questo quadro è particolarmente essenziale risolvere il problema della disoccupazione giovanile.

Se avete un’idea innovativa in ambito ICT/web e siete interessati a costituire una startup come ha fatto Beintoo, potreste trovare i seguenti passi da seguire molto utili:

  1. Contattate reti di acceleratori di business o di business angels – Vi prepareranno alla definizione della vostra idea, fungeranno da mentori nel percorso e vi supporteranno nell’entrare in contatto con potenziali investitori. Alcune tra queste organizzazioni sono:
  2. Partecipate a un evento dedicato alle startup in Italia, tra quelli previsti a breve troviamo tra gli altri:
  1. Avvaletevi di un finanziamento come quello erogabile dalla Commissione Europea per le PMI all’interno di Horizon2020. La Commissione Europea seleziona imprese innovative e dirompenti per investire e supportare le loro idee nell’ambito di SME Instrument. La vostra società potrebbe ricevere fino a 3 milioni di euro in finanziamenti, un supporto di alto livello e internazionale e tutoraggio. In totale verranno allocate oltre € 2,8 miliardi per lo SME Instrument dal 2014 al 2020.Potete sottoporre la vostra domanda qui: http://ec.europa.eu/easme/sme_en.htm.