La sfida

Spot&Social, Leroy Merlin e Interface per una CSR concreta

di Alberto Contri |

Coinvolgere o emozionare con spot di strumenti di bricolage o materiali edili può essere la sfida di qualsiasi pubblicitario, eppure alcune società dimostrano di saper stare al passo con i tempi. È il caso di Interface e Leroy Merlin.

La rubrica Spot&Social ha lo scopo di illustrare ogni settimana una o più campagne pubblicitarie di particolare interesse sociale. Rubrica a cura di Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità ProgressoPer consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Alcuni settori sembrano essere “incomunicabili” per natura. Coinvolgere o emozionare con spot di strumenti di bricolage o materiali edili può essere la sfida di qualsiasi pubblicitario, eppure alcune società in questo campo dimostrano di saper stare al passo con i tempi. È il caso di Interface e Leroy Merlin che hanno realizzato alcune campagne di comunicazione e CSR davvero efficaci.

Interface, fu fondata nel 1973 da Ray Anderson con fiducia nelle potenzialità globali della pavimentazione tessile modulare. Da allora, l’azienda ha dimostrato di mantenere uno sguardo fisso sulla sostenibilità e sullo sviluppo di materie che contribuiscano a diminuire l’inquinamento ambientale. È quello che racconta anche il bel video di animazione realizzato da Interface, dove in un mondo dominato dallo smog e dai rifiuti generati da enormi macchine umanoidi una bambina riesce a cambiare il corso dell’industria. “Unlikely hero”, questo il suo titolo, mostra attraverso i delicati toni del cartone animato come un’inversione di rotta sia possibile, con una maggiore attenzione alle fonti di energia delle imprese e dei macchinari.

Leroy Merlin, a sua volta, ha realizzato e documentato sul proprio sito numerose iniziative concrete e tangibili di CSR nell’ottica di creare una ‘rete’ di solidarietà e aiuto nei confronti di enti no-profit o di privati in difficoltà. Il progetto Cantieri fai da noi, che è appena arrivato a Roma, sostiene lavori di ristrutturazioni abitative attraverso una “borsa cantiere” che comprende sia i materiali necessari ai lavori sia un aiuto finanziario, ma anche il know-how dell’azienda e l’expertise dei propri collaboratori. Un “micro-credito” nel quale si realizza a pieno la filosofia della sharing economy e della condivisione di valore, in un’ottica di crescita sostenibile e felice.


Inclusione sociale, presenza sul territorio, riduzione degli impatti ambientali diventano un tutt’uno col bilancio della società.