Due casi

Spot&Social, in Francia e Svezia campagne per imparare a fare la spesa

di Alberto Contri |
La rubrica Spot&Social ha lo scopo di illustrare ogni settimana una o più campagne pubblicitarie di particolare interesse sociale. Rubrica a cura di Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità ProgressoPer consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Mentre stiamo marciando a tappe forzate nella preparazione della nuova grande campagna di Pubblicità Progresso “Sostenibilità. Sobrietà. Solidarietà.” ci piace segnalare alcune iniziative in totale sintonia con il progetto che stiamo preparando.

La prima riguarda un progetto studiato dalla terza catena di supermercati francesi, Intermarchè. L’idea di fondo si basa sul fatto che la frutta e la verdura che normalmente vengono scartate perché non corrispondenti agli standard abituali di qualità (prodotti malformati, bitorzoluti o mosci) sono in tutto e per tutto identici dal punto di vista nutrizionale e organolettico alla frutta e verdura in ottime condizioni che fanno bella mostra di sé sui banchi dei supermercati.
Così è stata creata una linea chiamata “Inglorious fruits and vegetables” (Frutta e verdura senza gloria) con un prezzo inferiore del 30% alla frutta e alla verdura di bell’aspetto. Con anche tutta un serie di referenze come zuppe, confezioni di mele e carote tagliate pronte all’uso, eccetera.
Davvero una bella idea, che può essere definita “triple win”, in quanto consente ai consumatori di avere buoni prodotti ad un prezzo inferiore, ai produttori di poter mettere in vendita quanto di solito verrebbe scartato, al supermercato di aggiungere una linea interessante al loro assortimento.

L’iniziativa è stata promossa con una massiccia campagna di comunicazione integrata con impiego di affissioni, tv, radio, stampa, pr e social media. Corner dedicati agli “Inglorious fruits and vegetables” sono stati allestiti in tutti i punti vendita.
I risultati sono stati assai incoraggianti in quanto le citazioni di Intermarchè sui social media sono aumentate del 300% nel primo mese, in ogni punto vendita sono stae vendute una media 1,2 tonnellate di prodotti aumentando del 24% la presenza media nei supermercati del Gruppo, mentre cinque delle principali catene concorrenti hanno lanciato linee similari.

Stando ancora nel territorio della grande distribuzione, è da segnalare una geniale idea dei supermercati Lidl realizzate in Svezia “Good Food Doesn’t Have To Cost More”. Per tre settimane, in un punto vendita è stato aperto un ristorante gourmet i cui menù venivano preparati da un famoso chef pentastellato, Michael Wignall, con i prodotti normalmente in vendita alla Lidl, ad un prezzo assai contenuto. Come si ben comprende dal video promozionale, l’intenzione è di combattere lo stereotipo che i prodotti del discount Lidl siano di bassa qualità.

Iniziativa di impronta simile ma, si potrebbe dire, di carattere nettamente “proletario”, è il blog di Valeria BrignaniDiscount or die”. La sua filosofia è la seguente: “Fare la spesa al discount è un’arte. Scegliere tra le infinite sottomarche (sconosciute o fieramente imitative che siano) è insidioso come scrivere una poesia: o è una schifezza o è qualcosa di sublime. Non ci sono vie di mezzo. Questo blog nasce con lo scopo di condividere esperienze e creare un archivio collettivo e corale su ciò che c’è di schifoso e sublime nei discount e nell’universo delle sottomarche”.
Oltre che per la grafica, il carattere proletario lo si evince dagli utili consigli su come organizzare con poca spesa pranzi collettivi per frequentatori dei centri sociali o per studenti impegnati in occupazioni…