Il caso Singh

Spot&Social, è battaglia tra Barbie e Bratz

di Alberto Contri |

Fa discutere il caso della signora Singh che ha struccato e rivestito le Bratz, lanciando sul mercato una versione 'normale' molto apprezzata dalle bambine.

La rubrica Spot&Social ha lo scopo di illustrare ogni settimana una o più campagne pubblicitarie di particolare interesse sociale. Rubrica a cura di Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità ProgressoPer consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Dopo l’interessante case-history delle battaglie a suon di spot tra Goldie Blox e Barbie per promuovere una nuova e diversa immagine delle bambine, scopriamo che in realtà leader di mercato sono diventate le bambole Bratz, che, ad essere sinceri, riportano molto indietro l’orologio della storia: nel senso che propongono alle bambine quel look che le porterà come massima aspirazione a fare le vallette o le veline.

Una signora abitante in Tasmania, Sonia Singh, irritata dall’aspetto delle Bratz, si è armata di alcool, cotone e solventi, cancellando i trucchi vistosi per ridisegnare sulle Bratz dei volti più amichevoli e normali. E’ intervenuta anche sui vestiti, sostituendo hot pants e vertiginose minigonne con morbidi maglioncini creati da sua madre.

L’iniziativa è piaciuta, e ora la signora Singh vende le sue creazioni via web.

Nel frattempo tra la Mattel (produttrice delle Barbie) e la MGA Entertainement (produttrice delle Bratz) è scoppiata pure una guerra legale per concorrenza sleale. Un primo round lo ha vinto la Mattel, che ha dimostrato che Carter Bryant ha disegnato le Bratz quando ancora lavorava alla Mattel.
Chissà se la signora Singh riuscirà a superare la propria dimensione casalinga per inserirsi tra i due giganti delle bambole…