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Spazio, Cingolani (Leonardo) a Mattarella: “Vogliamo diventare un grande player mondiale”. La sfida a Musk

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È sembrato quasi come un passaggio di testimone da Mattarella a Cingolani. Ricordiamo i no e i moniti del Capo dello Stato a Musk.

Guardando il Capo dello Stato, Roberto Cingolani, AD di Leonardo, ha lanciato la sfida a Elon Musk, in occasione dell’inaugurazione della Space Smart Factory a Roma di Thales Alenia Space – la 5^ al via in Italia con i fondi del PNRR per alimentare l’autonomia strategica italiana-europea. Vogliamo diventare un player globale dello Spazio, e lei, Presidente della Repubblica, lo sa benissimo che non ce ne sono tanti”.

Cingolani-Mattarella: il significato della loro intesa sullo Spazio

È stato ricco di significato questo one to one tra Cingolani e Mattarella. 

Il Capo dello Stato seduto in platea al primo posto di fronte all’amministratore delegato di Leonardo, che da quando è alla guida del Gruppo gli sta cambiando pelle facendolo giocare sempre più un ruolo sociale in un contesto geopolitico caratterizzato da circa 50 conflitti nel mondo. “La sicurezza globale è la nostra nuova missione, di cui la Difesa è una parte”, ci aveva spiegato Cingolani in questa nostra videointervista.

Oggi, alla Difesa globale, Leonardo aggiunge una nuova sfida: diventare un grande player mondiale dello Spazio. “Nei prossimi anni saranno lanciati 10mila satelliti, per questo noi ci saremo, è un mercato imperdibile. Noi ci siamo come Italia, ma è una sfida che si vince in Europa. Si tratta di tecnologie duali, per usi militari e civili. Abbiamo fatto una scelta come gruppo industriale, puntando per il momento sulle telecomunicazioni“, ha detto Cingolani guardando negli occhi il Capo dello Stato.

È sembrato quasi come un passaggio di testimone da Mattarella a Cingolani.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di inaugurazione della Space Smart Factory di Thales Alenia Space Italia (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

I no e i moniti del Capo dello Stato a Musk

Perché, ricordiamo bene, è anche per il No del Presidente della Repubblica se il Governo non ha più fretta di affidare a Starlink di Elon Musk il progetto, da 1,5 miliardi di euro, per creare una rete trasmissiva satellitare nazionale in cui far transitare le comunicazioni militari, governative e delle ambasciate in caso di indisponibilità delle tradizionali reti terrestri (come previsto dall’articolo 25 della Legge sulla Space Economy).

È stato Mattarella a rispondere per primo a tono a Musk, l’anno scorso, all’invasione di campo del patron di SpaceX nelle questioni politiche interne del nostro Paese.

“Non è la prima volta nella storia che gli Stati vengono messi in discussione nella loro capacità di perseguire e garantire gli interessi dei popoli e, quindi, dei loro cittadini. Tema che appare di rinnovata attualità”, aveva detto Mattarella, “a fronte di operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”.

Il ‘politico’ Musk ha attaccato ancora l’Italia a novembre scorso: “Un’autocrazia non eletta?”, ha scritto su X. E pronta è stata di nuovo la bacchettata da Mattarella: “Il Paese sa badare a se stesso”.

Per cui, oggi Mattarella sarà stato sì felice di ascoltare da un determinato Cingolani la sfida: “Vogliamo diventare un grande player mondiale nel mercato della Space Economy, in cui essere protagonisti è imprescindibile, e contribuire a creare uno Spazio europeo della Difesa”.

Medio Oriente, Cingolani (Leonardo): “Rifiutiamo unione con orrendo vocabolo genocidio. Le nostre tecnologie scrivono il futuro”

Infine, Cingolani ha commentato anche l’ingiustificata protesta nei confronti delle sedi di Leonardo da parte dei pro-Palestina. “Sono settimane che attaccano i nostri stabilimenti e che ci uniscono all’orrendo vocabolo ‘genocidio’. Noi rifiutiamo questo: le nostre tecnologie sono come queste presentate oggi, scrivono il futuro”.

Già nella sua intervista al Corriere della Sera, l’AD di Leonardo ha spiegato “sono false le accuse a Leonardo sulle forniture a Israele: non vendiamo armi a Paesi in guerra: dire che Leonardo sia corresponsabile di un genocidio è una montatura gravissima. E da quando è scoppiato questo conflitto, non è più stata autorizzata nessuna licenza di esportazione verso Israele”.

E oggi rivolgendosi ancora al Presidente della Repubblica, Roberto Cingolani ha concluso: “La sua attenzione e la sua presenza qui oggi testimoniano che siamo sulla buona strada”.

Da parte di Key4Biz e Cybersecurity Italia va la solidarietà a tutto il personale di Leonardo!

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