L'analisi

#SosTech. La tecnologia VoLTE diventa grande, ma non in Italia

di Andrea Galassi |

Entro la fine del 2014, le reti LTE (Long Term Evolution) disponibili per utenti consumer e business toccheranno quota 350 a livello mondiale. Ed entro la fine del 2016, i servizi VoLTE (Voice over LTE) occuperanno il 10% del totale delle sottoscrizioni di offerte LTE.

Rubrica settimanale #SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe.

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Long Term Revolution: VoLTE Comes of Age. Con un gioco di parole, GSMA (Groupe Speciale Mobile Association), associazione che rappresenta gli interessi degli operatori di telefonia mobile, sostiene che la tecnologia VoLTE (Voice over LTE) stia diventando adulta.

Il gioco di parole muove dall’acronimo LTE, che sta per Long Term Evolution, la cui evoluzione –  LTE Advanced – è stata protagonista di un precedente focus di #SosTech.

Negli ultimi tre mesi, ben 65 operatori che propongono soluzioni per l’accesso a Internet in mobilità attraverso reti LTE hanno lanciato servizi per effettuare e ricevere chiamate vocali sulla medesima tecnologia, riferisce GSMA.

Entro la fine del 2014, si conteranno 350 reti LTE disponibili per utenti consumer e business in oltre 110 Paesi. Anche in Italia, dove i maggiori operatori hanno iniziato a implementare la tecnologia e a proporre piani tariffari 4G LTE, per confrontare i quali si consiglia di affidarsi al servizio di comparazione curato dagli esperti di SoSTariffe.it.

La prima rete LTE è stata implementata alla fine del 2009, ricorda HP in un documento intitolato “Digital Services with VoLTE”. Alla fine del 2012, si contavano 145 network commerciali in 66 Paesi. A dicembre 2013, il numero delle reti LTE è salito a 263. A febbraio 2014, stando al rapporto “Evolution to LTE” di GSA (Global mobile Suppliers Association), si è toccata quota 274 in 101 Paesi e le sottoscrizioni hanno superato i 200 milioni di unità.

I primi servizi VoLTE sono stati lanciati nel 2012 in Corea del Sud, Paese leader a livello mondiale in termini di penetrazione della tecnologia LTE. Alla fine del 2013, erano attive le offerte VoLTE di appena sette operatori in cinque Paesi: KT, LgU ed SK in Corea del Sud; O2 in Germania, CLS a Hong Kong; Azarcell in Azerbaijan; Evolve Broadband negli USA.

Un forte impulso alla diffusione di servizi VoLTE si è registrato nel 2014, soprattutto negli USA, con le iniziative commerciali di AT&T, T-Mobile e Verizon Wireless. Quest’ultima ha lanciato proprio nelle scorse settimane offerte VoLTE per gli acquirenti di iPhone 6 e iPhone 6 Plus, entrambi dotati di supporto per la tecnologia VoLTE.

Manovre in corso anche in Asia – evidenzia GSMA – con SingTel che ha iniziato a proporre 4G ClearVoice, il primo servizio commerciale a 300 Mbps per smartphone, e 3 Hong Kong che ha implementato un servizio voce HD sulla propria rete LTE.

Entro la fine del 2016, i servizi VoLTE occuperanno il 10% del totale delle sottoscrizioni di offerte LTE, stando al rapporto “LTE User Equipment Transmission Activity” di ECC (Electronic Communications Committee), riferisce HP.

La tecnologia VoLTE sta dunque raggiungendo la maturità, ma sono ancora pochi gli operatori che hanno già lanciato servizi e pacchetti indirizzati a utenti consumer e business. La maggioranza dei carrier ha deciso di puntare a estendere la copertura LTE prima di introdurre servizi VoLTE, spiega HP. È il caso delle compagnie telefoniche che operano in Italia.

A spiegare il ritardo accumulato dalla gran parte degli operatori vi sarebbero inoltre le preoccupazioni riguardanti l’ecosistema VoLTE, giudicato da più parti non ancora maturo. Basti pensare che a oggi sarebbero soltanto 60 i dispositivi commerciali compatibili con la tecnologia disponibili a scaffale a livello mondiale, stando a quanto riferito da GSMA.