Web e crimine

Smart Tv sotto attacco: richieste di riscatto in bitcoin dal cybercrime

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La nuova frontiera dei criminali informatici sono le Smart Tv. In agguato il rischio di spionaggio industriale o il furto dei dati sensibili.

Le Smart Tv saranno la nuova frontiera del cybercrime. Possibili falle nei sistemi operativi che permettono a questi televisori intelligenti di essere collegati a internet, potrebbero renderli facile bersaglio di pirati con gravi, anzi gravissime, conseguenze.

Queste Tv non sono, infatti, solo oggetti di consumo, vengono spesso utilizzati anche nelle sale dei consigli d’amministrazione. Immaginabile quali pericoli possano nascondersi dietro quegli schermi. Il rischio è anche quello di agevolare forme di spionaggio industriale.

Il problema potrebbe diventare molto serio tra qualche anno, tenendo conto che, secondo le previsioni di Research and Markets, le vendite di Smart Tv cresceranno di oltre il 20% l’anno da qui al 2019.

Ma già da tempo è stato lanciato l’allarme e LG, dopo la denuncia di un consulente IT inglese, si è impegnata ad affrontare il rischio per la riservatezza dei telespettatori dopo che era sceso in campo anche il Garante Privacy della Gran Bretagna. In Italia Altroconsumo ha inviato una denuncia all’Autorità garante per la protezione dei dati e all’Antitrust dopo aver spedito anche una diffida a LG.

La questione è molto più generale e, per gli esperti, molto presto dovremo fare i conti con attacchi criminali che arriveranno proprio dai televisori.

 

Il rischio di scaricare app maligne

Il punto è, come ha evidenziato Phil Marshall di Tolaga Research, che anche se i problemi relativi alla sicurezza delle Smart Tv sono noti da tempo, l’ecosistema è frammentato e si tarda ancora ad adottare le best practices già diffuse sul mercato IT.

Le Smart Tv sono essenzialmente computer, con porte USB, sistemi operativi e capacità di rete non diversi da quelli degli smartphone.

Ma a differenza dei computer e dei dispositivi mobili, le tv intelligenti spesso non necessitano di alcuna autenticazione.

Questo significa, in altre parole, che questi apparecchi non sono in grado di discernere se a inviare comandi attraverso la rete sia il proprietario o qualcun’altro.

Molti dei principali produttori – Samsung, LG e Sony – hanno costruito degli app store per le Smart Tv secondo il modello di Apple per gli smartphone.

Il rischio è quello di scaricare app maligne da piattaforme terze, aprendo il varco ad attacchi criminali.

Riscatti in bitcoin

Candid Wueest di Symantec ha volontariamente infettato la propria Tv Android con ransomware, un malware che cripta i file, chiedendo un riscatto da pagare in bitcoin.

Lo ha fatto con grande facilità e con sistemi che non risultano così sofisticati, tanto più che molti di questi televisori intelligenti non prevedono aggiornamenti automatici dei software o sistemi antivirus efficaci. Questo permetterebbe di poter agire facilmente e scaricare firmware maligni.

Il rischio è tanto più grosso visto che questi televisori intelligenti vengono sempre più spesso utilizzati per gli acquisti online con l’immissione dei dati delle proprie carte di credito.

Gli antivirus rallentano lo streaming?

Qualcuno si domanda se scaricare sul proprio televisore software antivirus ne rallenti le prestazioni specie quanto viene usato per guardare film in streaming, come su Netflix.

Altro rischio è che durante la visione compaia una scritta e che l’utente senza volerlo faccia click per continuare la visione del programma senza pensarci più di tanto, aprendo così il varco a un cyber attacco.

I problemi dei televisori intelligenti sono gli stessi che interessano una vasta gamma di dispositivi connessi, il cosiddetto Internet of things sulle quali l’economia ripone molte speranze ma per il quale gli esperti temono una moltiplicazione degli attacchi.

Alcune aziende stanno già affrontando il problema, ma servono soluzioni su vasta scala. Solo così potremo essere veramente tranquilli all’interno delle nostre case che saranno sempre più connesse.