La roadmap

Smart road, da oggi possibile la sperimentazione su strada dei veicoli a guida automatica

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Pubblicato il bando in Gazzetta, se ci sarà richiesta si potranno avviare i primi test su autostrade e strade italiane di mezzi a guida autonoma e connessi in rete, per dialogare con gli altri veicoli e con le infrastrutture.

Un paio di anni fa, l’Anas aveva pubblicato bandi di gara per un importo totale di circa 140 milioni di euro, finalizzati a dotare di infrastrutture tecnologiche di ultima generazione alcune importanti arterie stradali, per un totale di circa 1.900 km: l’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, l’Autostrada A19 Palermo-Catania e Palermo-Villabate, l’itinerario E45-E55 Orte-Mestre, il Grande Raccordo Anulare e l’autostrada Roma-Fiumicino.

Erano le prime iniziative legate al progetto nazionale “Smart Road del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit), che a seguito del “Piano di azione nazionale sui Sistemi intelligenti di trasporto – ITS” del 2014, portava per la prima volta nel nostro Paese un concetto di viabilità ad alto contenuto tecnologico, caratterizzato progressivamente dalla diffusione del servizio WiFi lungo le principali arterie nazionali, dell`SOS on board (un’app che consente la comunicazione diretta tra sala operativa e utente), di moduli di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili ogni 20/30 km (per un`alimentazione autonoma dell`infrastruttura stradale e come aree di ricarica per veicoli elettrici), dei mezzi a guida autonoma e connessi in rete (driverless & connected cars, anche in vista dell’utilizzo del servizio eCall dell’Unione europea), di droni e mezzi per la logistica, di sensori per il monitoraggio continuo di tutti i parametri stradali al fine di mitigare i fattori di rischio, elevare la sicurezza e il confort di guida, intervenire efficacemente in casi di emergenza.

Ieri sera il Ministero ha dato ufficialmente il via libera alle smart road e alla sperimentazione su strada dei veicoli a guida automatica con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, previsto dalla Legge di Bilancio 2018.

Una misura presa anche in considerazione degli ingenti investimenti nel settore, a partire dalla Commissione europea che ha stanziato circa 30 miliardi di euro fino al 2020 sulle infrastrutture, di cui 6,5 miliardi per l’Italia, con il fine di vincolare l’erogazione dei finanziamenti all’adozione, da parte dei gestori dell’infrastruttura, di standard tecnologici minimi.

In tal modo, si legge nel testo, sono individuati gli “standard funzionali per realizzare strade più connesse e sicure” che, grazie alle nuove soluzioni per l’Internet delle cose integrate nelle infrastrutture stradali, possano “dialogare con gli utenti a bordo dei veicoli, per fornire in tempo reale informazioni su traffico, incidenti, condizioni meteo, fino alle notizie turistiche che caratterizzano i diversi percorsi.

La legge inoltre “scandisce interventi, tempi e tipi di strade interessate”.

Progressivamente, “i servizi saranno estesi a tutta la rete dello Sistema nazionale integrato dei trasporti”, come individuata dall’allegato al Def 2017 “Connettere l’Italia”.

Entro il 2030, saranno attivati ulteriori servizi smart mobility: deviazione dei flussi, intervento sulle velocità medie per evitare congestioni, suggerimento di traiettorie, gestione dinamica degli accessi, dei parcheggi e del rifornimento, anche elettrico.

È prevista l’installazione di dispositivi per il monitoraggio strutturale della staticità delle opere stradali.

Nei giorni scorsi, sempre in tema smart roads, con una lettera congiunta inviata alla Commissione Ue da parte dei presidenti dell’Euroregione Tirolo-Sud Tirolo-Trentino e una lettera del Ministro Delrio, il nostro Paese parteciperà con il Brennero al progetto delle “Autostrade 5G” per la mobilità connessa e automatizzata.

Per il raggiungimento di ulteriori obiettivi previsti anche dall’Unione europea, il decreto di ieri disegna di fatto la “roadmap verso la sperimentazione degli innovativi sistemi di assistenza alla guida sulle nuove infrastrutture connesse”.

La legge, infatti, prevede che a partire da ieri il Mit possa autorizzare, “su richiesta e dopo specifica istruttoria”, la sperimentazione di veicoli a guida automatica su alcuni tratti di strada, secondo specifiche modalità e controlli durante la sperimentazione, con lo scopo di assicurare che si svolga in condizioni di assoluta sicurezza.