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Smart Nation, non ce l’ha fatta il Governo del cambiamento. Il bilancio delle politiche digitali

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L’Italia non è diventata una “Smart Nation”. L’ambizioso traguardo del Governo del cambiamento, sognato soprattutto dal Movimento 5 Stelle, non è stato raggiunto a causa dell’improvvisa crisi dell’esecutivo, che interromperà la legislatura. Tracciamo il bilancio per vedere cosa ha fatto e cosa non ha fatto il Governo M5S-Lega su Innovazione, Tlc, Pa digitale, cybersecurity, 5G e fibra ottica.

Fondo Innovazione: fatto (Ma non da 2 miliardi come promesso da Di Maio, ma da 1 miliardo)

L’ultimo passo compiuto dal Governo gialloverde per la Smart Nation è stata la costituzione del Fondo Nazionale Innovazione a sostegno del panorama imprenditoriale ed industriale italiano “in ambito startup e innovazione”. Non di 2 miliardi di euro, come promesso da Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo Economico (Mise), ma il fondo è di circa 1 miliardo che sarà utilizzata come “fondo dei fondi” per investimenti diretti in piccole e medie imprese (Pmi) e in startup ad alto tasso di innovazione.

Pa digitale rimandata. PagoPa Spa e le impronte digitali insufficienti per una vera pubblica amministrazione digitale

L’attuale Governo ha deciso un cambiamento radicale nella governance del digitale nella pubblica amministrazione, non più affidata a una soluzione “tampone”, al Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale. Da gennaio la regia passerà a Palazzo Chigi, che vigilerà anche su PagoPa Spa, una società per azioni interamente partecipata dallo Stato per la gestione e i compiti della piattaforma PagoPa, il sistema di pagamenti elettronici realizzato per rendere più semplice, sicuro e trasparente qualsiasi pagamento verso la Pubblica Amministrazione.

L’altra e ultima novità tecnologica per la pubblica amministrazione, voluta dall’esecutivo M5S-Lega, e diventata legge è l’obbligo delle impronte digitali e, contestualmente, la videosorveglianza, per combattere l’assenteismo nella Pubblica amministrazione (sono esclusi gli insegnanti).

Dunque PagoPa Spa e le impronte digitali sono insufficienti per la digital transformation della Pa. Questa, invece, la promessa del Governo per una Pa digitale: “il cittadino potrà ricorrere maggiormente a strumenti digitali in vari ambiti quali, ad esempio, la sanità, il fisco, la previdenza, la mobilità, i servizi anagrafici”.

Rete unica, “create le condizioni”

“Se si vorrà fare l’operazione di mercato per creare un soggetto unico della connettività in Italia abbiamo creato i presupposti normativi per farlo”, ha detto spesso il vice premier Di Maio, facendo riferimento alle norme inserite nel decreto fiscale che incentivano l’aggregazione fra le reti di Tim e Open Fiber.

Blockchain – Smart Contract: fatto (Quando pubbliche le strategie nazionali su Blockchain e IA)

Di Maio, a capo del Mise, ha dato vita a due gruppi di esperti su blockchain e intelligenza artificiale, come annunciato, il 26 luglio 2018, nelle linee programmatiche in materia di Telecomunicazioni e Digitale del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Ora si aspetta di vedere i risultati a cui sono giunti i due gruppi e soprattutto sapere quando l’Italia sarà in grado di pubblicare le strategie nazionali sulla blockchain e sull’AI. “Ad ottobre quella sull’intelligenza artificiale”, ha dichiarato recentemente il capo politico del M5S. Vedremo.

Blockchain – Smart Contract: tecnologie basate su registri distribuiti, come la blockchain, hanno trovato per la prima volta la piena validità giuridica nel disegno di legge di conversione del DL Semplificazioni, approvato dal Parlamento. Nel testo è contenuta anche la definizione di Smart contract. La legge prevede, inoltre, che la memorizzazione di un documento informatico attraverso l’uso di tecnologie basate su registri distribuiti produca gli effetti giuridici della validazione temporale elettronica. L’identificazione di un preciso inquadramento giuridico, unitamente alle disposizioni europee in materia di antiriciclaggio e alle relazioni pubblicate da Banca d’Italia, favorisce la generale accettazione delle cripto-attività e lo sviluppo di nuove attività d’impresa.

Fibra ottica, permessi scavi più snelli: fatto

Con lo stesso decreto Semplificazioni Di Maio ha mantenuta la promessa di “accelerare il più possibile i processi di autorizzazione” per i lavori di scavo per la fibra ottica. La legge riduce la burocrazia e agevola gli interventi necessari per la posa della fibra (avvio scavi, pozzetti, ecc.) semplificando così tutta la procedura. Sulla realizzazione di una rete pubblica in fibra ottica, di recente, il Governo ha dato il via libera all’erogazione dei voucher a cittadini, scuole e imprese nelle cosiddette aree grigie, quelle periferiche, per stimolare la domanda di Internet ultraveloce.

Piazza WiFi Italia: il progetto va avanti?

Sono oltre 100 i Comuni in cui è già attivo il servizio Piazza WiFi Italia, che ha come obiettivo quello di permettere ai cittadini di connettersi gratuitamente e in modo semplice, tramite l’app dedicata, a una rete wifi libera e diffusa su tutto il territorio nazionale.

Sono 2.413 i Comuni che fino ad ora hanno aderito al progetto del MiSe, avviato a fine febbraio 2019, con una disposizione di 45 milioni di euro. Una bella iniziativa aperta a tutti, dai soggetti privati ai Comuni, dalle Città metropolitane alle Province e le Regioni. Per aderire è necessario registrarsi sulla piattaforma web accessibile dal sito wifi.italia.it.

Decreto Golden Power sul 5G: affossato?

Infine il 5G. L’asta ha fruttato 6,55 miliardi alle casse dello Stato, vale a dire 4 miliardi in più dei 2,5 miliardi attesi dalla Legge di Bilancio. Ma è sul decreto Golden Power esteso anche alle reti 5G, che il Governo gialloverde ha fatto marcia indietro in modo clamoroso. Dopo averlo varato, il M5S ha cambiato idea e ha deciso di “non insistere” per la conversione in legge, raccogliendo così le lamentele di Huawei. Per rimpiazzarlo è stato varato il disegno di legge cybersecurity. Mentre il Golden Power sul 5G, voluto dalla Lega e in particolare dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, è praticamente affossato, perché il decreto è in vigore dal 12 luglio e andrebbe convertito in legge entro il 9 settembre. In piena crisi di Governo.

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