L'innovazione

Smart industry, Politecnico di Torino e MIT lanciano il guanto per l’M2M (Video)

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Una nuova tecnologia che si indossa su una mano: Goldfinger. Si tratta del guanto innovativo nel campo delle interfacce uomo-macchina, realizzato da Politecnico di Torino e MIT di Boston, che si auto-alimenta con i movimenti della mano. Si utilizzerà nell’industria 4.0 e in telemedicina.

Le tecnologie indossabili, o wearables, stanno rivoluzionando la comunicazione uomo-macchina e machine-to-machine (M2M). Il Politecnico di Torino e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston hanno presentato nei giorni scorsi, durante il convegno mondiale di micro-generazione di energia che ha avuto luogo proprio nella capitale dello Stato del Massachusetts, il nuovo guanto ipertecnologico in grado di comandare una macchina a distanza con il semplice movimento della mano.

Si chiama “Goldfinger” e nasce per rispondere alle esigenze, comuni a molti settori industriali, di semplificare la comunicazione di dati e comandi dall’utente alle macchine. In questo caso, l’interfaccia ha la forma di un guanto, perfettamente indossabile, economico e confortevole, che integra al suo interno tutti i componenti elettronici e meccanici necessari al suo funzionamento.

Come spiega un comunicato del Politecnico, si tratta di un’interfaccia uomo-macchina di concezione nuova, sviluppata sotto la guida dell’ing. Giorgio De Pasquale del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’ateneo italiano, basata sulla conversione dell’energia biomeccanica del corpo, con cui l’utente può inviare i suoi comandi a svariati tipi di macchine e sistemi con il semplice movimento di una mano; il software di tracciamento ottico, insieme all’interfaccia software sviluppata insieme al prototipo, consentono di interpretare i movimenti dell’utente e convertirli in comandi e istruzioni per il funzionamento degli impianti di cui è richiesto il controllo.

Il principale punto di innovazione rispetto ad altri dispositivi consiste nella capacità di GoldFinger di autoalimentarsi mediante la generazione di energia elettrica dal movimento delle dita, garantendo quindi un’autonomia di funzionamento molto maggiore e l’assenza di fili elettrici per l’alimentazione; il metodo wireless per la trasmissione dei comandi e l’integrazione di molti componenti hi-tech nel supporto tessile del guanto stesso, in modo che l’utilizzatore non ne percepisca la presenza, costituiscono ulteriori elementi innovativi di questo prototipo.

I settori a cui è rivolta questa applicazione sono molteplici, ma in primo luogo quello industriale (per la gestione di impianti e macchine, ad esempio in quei casi in cui le norme di sicurezza prescrivono particolari gestioni degli spazi di lavoro), quello medico (fornendo ad esempio al chirurgo un controller ergonomico che non altera i normali movimenti delle mani), quelli legati alla realtà virtuale (per la simulazione di ambienti di lavoro, addestramento del personale, ecc.).