La smentita

Silvio Berlusconi: ‘Mediaset non si vende’

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Alla cerimonia di insediamento del Presidente Mattarella oggi al Quirinale, Berlusconi smentisce le indiscrezioni sulla vendita di Mediaset: ‘Non è assolutamente vero’.

Mediaset non è in vendita. Silvio Berlusconi oggi al Quirinale alla cerimonia di insediamento del Presidente Sergio Mattarella non usa mezzi termini e ai giornalisti che chiedevano chiarimenti sulle indiscrezioni circolate in questi giorni assicura: “No, nella maniera più assoluta”.

Nei giorni scorsi il Fatto Quotidiano ha ventilato l’ipotesi che Berlusconi starebbe pensando di vendere adesso approfittando dall’alto valore di Mediaset sul mercato.

L’ex premier è però chiaro: il gruppo non verrà ceduto.

Berlusconi poi con ironia commenta: “Lei legge ancora i giornali? Invece io ho capito e non li leggo più, sono organi di disinformazione”.

Intanto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha venduto 77 mila azioni del gruppo televisivo al prezzo di 4,07 euro per un totale di 313.412 euro.

Lo ha reso noto lo stesso Confalonieri a Borsa Italiana in un comunicato di internal dealing. Poco più di un mese fa, il 12 dicembre, Confalonieri aveva effettuato un’altra operazione di vendita, all’epoca a un prezzo alquanto inferiore. Infatti aveva piazzato 200 mila azioni a 3,5 euro per un totale di 700 mila euro. Venerdì scorso il titolo Mediaset ha chiuso in rialzo dello 0,6% a quota 4,034 euro. Sono passati di mano 14,25 milioni di titoli. Nel 2014 Confalonieri ha dimezzato la quota nel gruppo tv della famiglia Berlusconi vendendo in totale 500 mila titoli sugli 1,077 milioni in portafoglio a fine 2013. L’incasso totale ha sfiorato 1,86 milioni, meno della metà dello stipendio 2013, cioè 3,7 milioni.

Secondo le indiscrezioni riportate dal Fatto Quotidiano, che cita ‘amici fidati’ di Berlusconi, a Mediaset si starebbe valutando la cessione e tra i potenziali acquirenti ci sarebbe Vincent Bolloré, Ceo della francese Vivendi con cui il gruppo sta trattando da tempo per l’ingresso nella pay Tv Premium.

Il momento sarebbe propizio visto il buon andamento del titolo sul mercato ma tra le ragioni citate dal Fatto anche il desiderio di Berlusconi di non lasciare problemi agli eredi.

Vivendi, che già controlla la tv a pagamento d’oltralpe CanalPlus, ha triplicato la capitalizzazione negli ultimi 2 anni e si prepara a entrare nel capitale di Telecom Italia al posto di Telefonica.