Il voto

Sicurezza energetica, l’Europarlamento propone rinnovabili al 45% e riduzione dei consumi del 40% entro il 2030

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Il Parlamento europeo vota per superare l’emergenza energetica e garantire maggiore sicurezza e autonomia in un contesto storico sempre più instabile. Al centro del documento rinnovabili ed efficienza energetica.

Un voto per la sicurezza energetica che verrà, un voto per le rinnovabili

L’obiettivo è ormai sempre lo stesso: trovare la strada più breve e rapida per raggiungere l’autonomia energetica dai fornitori esteri. Il rincaro dei prezzi dell’energia prima e l’invasione russa dell’Ucraina hanno determinato in breve tempo una crisi energetica con pochi precedenti nella storia recente e le Istituzioni europee cercano di contrastare gli effetti negativi su famiglie e imprese.

Il Parlamento europeo ha votato la revisione della direttiva sulle energie pulite per aumentare al 45% (dal 32% attualmente previsto) la quota di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’Unione europea (Ue) entro il 2030, obiettivo sostenuto anche dalla Commissione nell’ambito del pacchetto “RepowerEU”.

Solo l’espansione dell’energia rinnovabile significa vera indipendenza“, ha dichiarato il relatore per le energie rinnovabili Markus Pieper (PPE, DE). “Sosteniamo con forza l’aumento dell’obiettivo del 45% per il 2030. Confermiamo la necessità di una maggiore cooperazione transfrontaliera per espandere la diffusione delle energie rinnovabili e chiediamo una strategia di importazione diversificata per l’idrogeno. Abbiamo anche aumentato i requisiti di sostenibilità della biomassa e dei combustibili – ha aggiunto Pieper – e mostrato come i materiali biogenici possano dare un reale contributo economico alla transizione energetica“.

I deputati e la Presidenza ceca del Consiglio avvieranno ora i negoziati sulle proposte legislative. I ministri Ue hanno adottato la loro posizione nel giugno scorso.

Obiettivo efficienza energetica

Ma non solo, nel testo votato si chiede ai Paesi Ue di garantire collettivamente, entro il 2030, una riduzione del consumo di energia finale di almeno il 40% e di almeno il 42,5% del consumo di energia primaria, rispetto ai dati del 2007.

Ciò corrisponde rispettivamente a 740 e 960 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) per il consumo finale e primario di energia.

La legge votata dagli eurodeputati considera come prioritari gli obiettivi di decarbonizzazione, di riduzione delle emissioni inquinanti, di tutela ambientale e di contrasto ai cambiamenti climatici.

Per questo si guarda ad un aumento delle fonti rinnovabili nel settore dei trasporti e del teleriscaldamento/raffreddamento degli edifici. Grazie all’energia pulita è infatti attesa una riduzione del 16% delle emissioni di gas serra tramite l’impiego di biocarburanti di nuova generazione e idrogeno.

Si chiede inoltre la riduzione dell’impiego del legno come fonte di energia rinnovabile e che ogni Paese dell’Unione sviluppi almeno due progetti transfrontalieri per l’espansione dell’elettricità verde: quelli con un consumo annuo di elettricità superiore a 100 TWh dovranno svilupparne un terzo entro il 2030.