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Sicurezza energetica: il nuovo pacchetto dell’Unione europea

di Redazione |

Le nuove regole che propone la Commissione per la sicurezza delle forniture di gas prevedono l'obbligo in caso di crisi di rifornire prima di tutto case e servizi sociali essenziali come gli ospedali.

‘Il gas può essere il ponte tra carbone e rinnovabili’ e ‘sarà ancora una parte importante del sistema’ Ue in una ‘transizione energetica attentamente gestita’. Così il commissario Ue all’energia Miguel Canete nel presentare il pacchetto sulla sicurezza energetica. Questo include il controllo ex-ante degli accordi intergovernativi per la realizzazione di infrastrutture come il Nord Stream 2, l’obbligo di notifica di contratti la cui quota di mercato raggiunge il 40%, forniture tra Paesi vicini in caso di crisi.

Le nuove regole che propone la Commissione per la sicurezza delle forniture di gas prevedono l’obbligo in caso di crisi di rifornire prima di tutto case e servizi sociali essenziali come gli ospedali. I Paesi vicini di uno Stato ‘a secco’ di gas dovranno quindi rifornirlo anche a discapito dei propri consumatori non protetti come le imprese.

La cooperazione sarà a livello regionale, con i 28 divisi in 9 gruppi. L’Italia si trova con Austria, Slovenia, Croazia e Ungheria. Passa poi da ex post a ex ante la supervisione della Commissione Ue sugli accordi intergovernativi (Iga) per la costruzione di gasdotti, su cui Bruxelles avrà tempo massimo 12 settimane per dare la sua opinione finale sulla loro compatibilità con la legislazione europea. E, se sarà il caso, bloccarli. Bruxelles si arroga ora anche la prerogativa di farsi notificare tutti i contratti commerciali nel caso in cui questi siano di durata superiore a un anno e riguardino quote di mercato con una soglia di allerta del 40%, in quanto diventano ‘rilevanti per la sicurezza delle forniture’. E’ il caso di molti Paesi dell’Est e Baltici con Gazprom.

Viene quindi rilanciato un piano per il gas liquefatto (Lng), per la costruzione delle infrastrutture mancanti anche tramite i finanziamenti del Piano Juncker e la Connecting Europe facility.

Infine, nell’ottica del risparmio e dell’efficienza energetica, viene presentata una strategia per il riscaldamento, con l’obiettivo di decarbonizzare abitazioni e impianti industriali. ‘La verità è che non c’è una soluzione rapida nella transizione energetica’, per cui il gas resterà sino all’orizzonte del 2030 ‘una parte importante’ della strategia energetica Ue, che però, ha sottolineato Canete, consiste ‘non in usare più gas ma usarlo in modo più intelligente’. Per ogni aumento dell’1% di efficienza energetica le importazioni di gas calano del 2,6%. E permettono di rendere l’Ue, nonostante i progressi reali fatti dalla prima crisi energetica del 2006, meno dipendente dagli approvvigionamenti esterni, che contano per oltre la metà delle forniture nel 2014 e la rendono ancora oggi, ha messo in guardia il commissario,‘di gran lunga troppo vulnerabile a interruzioni significative delle forniture di gas’.

‘Nord Stream 2 viene presentato come un progetto commerciale ma questi di solito non vengono discussi a così alto livello politico così tante volte’. Così il vicepresidente della Commissione Ue per l’Unione dell’energia Maros Sefcovic, sottolineando che ‘ancora non abbiamo informazioni precise, siamo in contatto con le autorità e il regolatore tedesco ma non abbiamo tutti i dati, quello di cui vogliamo essere sicuri è che rispetti le norme Ue’. E in ogni caso, ha aggiunto, ‘con il pacchetto per la sicurezza energetica di oggi stiamo mandando un messaggio molto chiaro’. ‘È una questione altamente politica’, ha fatto eco anche il commissario all’energia Miguel Canete, avvertendo che se fosse realizzato il raddoppio del gasdotto la Germania supererebbe il 40% di forniture da Gazprom e, con le nuove regole Ue per la sicurezza degli approvvigionamenti adottate oggi,‘dovrebbe notificare’ a Bruxelles ‘tutti i contratti commerciali, i vecchi e i nuovi’, stretti con Gazprom.