Il dibattito

Roaming: tariffe all’ingrosso e limiti più severi al vaglio della Ue

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La Commissione Europea starebbe meditando un giro di vite sul concetto di fair use, per fissare dei tetti prestabiliti sui Giga illimitati di navigazione gratis all’estero.

Novità all’orizzonte sull’abolizione del roaming all’estero nella Ue, in particolare sul concetto di ‘fair use’ (uso corretto, senza abusare dello zero roaming) e delle tariffe all’ingrosso. La novità è che la Commissione Europea vorrebbe vincolare il roaming a tetti ben precisi di Giga illimitati che i consumatori potranno utilizzare all’estero. Lo scrive il Financial Times, sottolineando che operatori e governi della Ue devono ancora trovare la quadra sulle nuove tariffe all’ingrosso per il roaming dati in vista dell’abolizione dei sovrapprezzi di roaming che entrerà in vigore il 15 giugno 2017.

Secondo alcuni analisti l’abolizione del roaming è un danno per le telco e la concorrenza.

Il fronte europeo è spaccato. Da un lato, c’è il fronte degli operatori che hanno prezzi domestici più alti o che si trova in paesi (soprattutto del Sud Europa) a vocazione più turistica, con un flusso di visitatori esteri più forte di altri. Questo fronte spinge per fissare le tariffe all’ingrosso per gli operatori esteri a 10 euro per Gb, di più rispetto alla proposta di 8,50 euro per Gb avanzata a giugno dalla Commissione.

Dall’altra parte, ci sono gli operatori ci sono gli operatori che hanno tariffe domestiche più basse o che si trovano in paesi a scarsa vocazione turistica (paesi del Nord Europa). Ebbene, gli operatori di questi paesi temono un salasso derivante da tariffe all’ingrosso troppo elevate per navigare all’estero, che dovrebbero pagare ogni volta che i loro clienti andranno all’estero per vacanza. Per questo stanno spingendo per fissare i prezzi all’ingrosso a 4 euro per GB.

La nuova proposta del fair use da parte della Commissione avrebbe fissato il prezzo all’ingrosso a 10 euro per GB, ciò significa che un cliente con un piano mensile da 20 euro per un uso illimitati di dati avrebbe 2 GB di navigazione dati gratis in roaming all’estero disponibili al mese. Se al contrario si virasse sulla forchetta più bassa, 4 euro per GB, la disponibilità sarebbe di 5 GB di roaming al mese.

La seconda opzione è quella su cui puntano i paesi del Nord Europa, come la Danimarca.

Spagna e Italia, al contrario, spingono per poter adottare la tariffa wholesale più alta, anche perché le reti di Telefonica e Telecom Italia devono sostenere un traffico dati molto elevate nel periodo estivo, con frotte di turisti del Nord Europa che occupano le loro reti.

Inoltre, le tariffe per il traffico dati in mobilità variano moltissimo da paese a paese nella Ue. Ad esempio, in Finlandia il prezzo finale è 100 volte inferiore che in Ungheria. Nella Ue il roaming rappresentava circa il 5% dei ricavi delle telco, prima che la Ue cominciasse la progressiva abolizione delle tariffe.

In settimana è previsto un incontro dei paesi membri per fissare le nuove tariffe di roaming all’ingrosso e discutere le nuove proposte sul fair use.

Insomma, i giochi non sono ancora fatti.

L’abolizione del roaming, da alcuni analisti considerata solo un’operazione ‘di facciata’ per fare credere che la Commissione stia facendo qualcosa a vantaggio dei cittadini, si sta rivelando cosa tutt’altro che semplice.

Dopo aver sbandierato l’abolizione senza se e senza ma dei sovrapprezzi, la Commissione – con un testo ritirato su ordine del presidente Juncker – aveva invece stabilisto che l’eliminazione dei sovrapprezzi fosse limitata a un totale di 90 giorni. Un ‘bonus’ che, inoltre, non poteva essere sfruttato consecutivamente, ma solo per 30 giorni alla volta.

Una soluzione di compromesso difesa da Ansip e dal Commissario Oerttinger, ma che aveva scontentato davvero tutti. Per superare l’impasse, a settembre la Commissione ha presentato un nuovo testo convenendo che non ci siano “limiti di tempo o volume imposto ai consumatori quando usano il loro dispositivo mobile all’estero nella Ue”.