Il Rapporto

Rinnovabili coprono il 20% dei consumi energetici in Italia, evitate 42 milioni di tonnellate di CO2. Il documento GSE

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Così l’Italia della green economy, della decarbonizzazione e della transizione ecologica prova a tenere il passo con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni inquinanti e di neutralità climatica. Il ministro Cingolani: “Il settore elettrico ha potenzialità di decarbonizzarsi per primo rispetto ad altri, facendo leva sull'abbondanza di risorsa rinnovabile a disposizione”.

Il Rapporto GSE

Il nostro Paese ha già raggiunto gli obiettivi di sostenibilità stabiliti dall’Unione europea per il 2020, con più del 20% dei consumi energetici nazionali soddisfatti da fonti energetiche rinnovabili.

È quanto certificato dal Rapporto delle attività svolte nel 2020 dal Gestore servizi energetici o Gse, società del ministero dell’Economia e delle finanze che promuove lo sviluppo sostenibile attraverso l’incentivazione dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, ma anche tramite una capillare campagna di informazione e formazione rivolta a cittadini, Pubblica Amministrazione (PA) e imprese.

Nel 2020 in Italia il Gse ha destinato circa 15 miliardi di euro alla promozione della sostenibilità ambientale, l’80% di queste risorse è stato impiegato per incentivare la generazione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili, il restante è stato sfruttato per potenziare l’efficienza energetica e lo sviluppo di biocarburanti.

Cingolani: abbondanza di risorse rinnovabili in Italia

All’evento di presentazione del Rapporto, ha partecipato anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, cha ha dichiarato: “Il nostro sforzo è volto ad incrementare quote sempre crescenti di rinnovabili nei sistemi energetici, a partire dal settore elettrico, che ha potenzialità di decarbonizzarsi per primo rispetto ad altri, facendo leva sull’abbondanza di risorsa rinnovabile a disposizione e su tecnologie prevalentemente mature“.

Ma la ratio dei nostri interventi – ha proseguito Cingolani – si fonda anche su un miglioramento immediato della qualità della vita, come nel caso dello sviluppo della mobilità sostenibile che, oltre ai fini della decarbonizzazione, costituisce un tangibile apporto positivo alla vivibilità. Oppure, come nel caso del rafforzamento dell’efficientamento energetico attraverso l’incremento del livello di efficienza del parco immobiliare, una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni in un Paese come il nostro, che soffre di un patrimonio edilizio in cui oltre il 60% degli edifici ha un’età superiore a 45 anni“.

Ridotte le emissioni di CO2

Durante l’anno passato, inoltre, grazie agli investimenti in green economy (circa 2,2 miliardi di euro), il miglioramento dei livelli di efficienza energetica e di decarbonizzazione grazie all’impiego di energia pulita da fonti rinnovabili, il nostro Paese ha evitato l’emissione in atmosfera di 42 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti a 109 milioni di barili di petrolio al giorno.

Bene anche il dato sull’elettrificazione dei consumi, che per il 37% è coperto da fonti rinnovabili, per una capacità di 116TWh, raggiunta grazie ai nuovi impianti installati per oltre 900 MW di potenza, oltre l’80% dei quali legati al fotovoltaico).

Complessivamente in Italia sono risultati attivi nel 2020 più di 950 mila impianti di produzione di energia pulita da fonti rinnovabili (936.000 sono fotovoltaici, circa 5.700 eolici), per una potenza complessiva di 56 GW.