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Rifiuti elettronici spina nel fianco della Commissione Ue

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La tecnologia è fondamentale nei piani antinquinamento della Commissione Ue, ma paradossalmente è essa stessa fonte non indifferente di rifiuti.

La tecnologia è fondamentale nei piani di sviluppo della Commissione Ue per ridurre l’inquinamento, ma paradossalmente tecnologia ed elettronica sono esse stesse di per sé fonti non indifferenti di inquinamento. E’ per questo che Bruxelles guarda al settore tech come al salvatore e nel contempo al distruttore del pianeta. Una concezione strabica della tecnologia, che caratterizza la bozza dell’Action Plan della Commissione Ue in materia di economia circolare visionata da Politico.eu e che sarà presentata mercoledì.

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Da un lato, il piano sostiene che le tecnologie digitali possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale degli altri settori. Dall’altro, mette sul tavolo alcuni strumenti per contrastare il crescente problema dei rifiuti elettronici creati dal medesimo settore tecnologico.

“Le soluzioni digitali possono far progredire l’economia circolare, sostenere la decarbonizzazione di tutti i settori e ridurre l’impatto ambientale e sociale di dei prodotti lanciati sul mercato della Ue. Ma nel contempo è chiaro che il settore ICT ha anche bisogno di vivere la sua stessa trasformazione verde” si legge nella strategia digitale della Commissione.  

Piano d’azione

Il piano d’azione è finalizzato ad introdurre nel blocco il riuso delle risorse, la riduzione dei rifiuti, nuovi obblighi sul riciclo dei materiali in nuovi prodotti, una miglior classificazione dei rifiuti pericolosi e un notevole martellamento sui principi di riuso, riduzione e riciclo.

E’ qui che entra in gioco il settore tecnologico, visto che perlopiù vende dispositivi con un tempo di vita piuttosto breve che sono difficili da riparare e che vengono spesso sostituiti.

Dispositivi elettronici

I dispositivi elettronici sono una delle fonti primarie di rifiuti nella Ue, a fronte di una percentuale limitata del 35% di RAEE che vengono riciclati.

Per invertire questa tendenza la Commissione Ue vuole chiedere ai produttori di smartphone, tablet, prodotti elettronici e cuffie di rendere i loro prodotti più facilmente riparabili e riciclabili.

Incentivi al riciclo

Per ridurre l’eWaste, allo studio della Commissione ci sarebbero dei meccanismi di incentivo al riciclo per i consumatori per il reso o il riciclo.

Detto questo, Bruxelles è pienamente consapevole del ruolo centrale della tecnologia per realizzare la transizione verso nuovi modelli di economia circolare. “La digitalizzazione offrirà soluzioni di sistema che metteranno big data e intelligenza artificiale al lavoro per politiche ambientaliste – aprendo la strada a nuovi modelli di business innovativi come product-as-a-service oppure sharing economy”, ha detto il commissario per l’Ambiente Virginijus Sinkevičius in occasione del consiglio che si è tenuto giovedì scorso sull’ambiente.