Innovazione

Economia circolare: 10 miliardi a sostegno da Bei, Cdp ed altri quattro istituti di credito Ue

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I finanziamenti permetteranno di attivare prestiti, investimenti azionari o garanzie, in relazione a progetti ammissibili, e di sviluppare strumenti di finanziamento innovativi a favore di infrastrutture pubbliche e private, Comuni, imprese e centri di ricerca e innovazione.

Da quest’anno e fino al 2023, l’economia circolare nell’Unione europea potrà contare su un fondo complessivo di 10 miliardi di euro messo a disposizione dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), dalla nostra Cassa depositi e prestiti (Cdp), la polacca Bank Gospodarstwa Krajowego, il francese Gruppo Caisse des Dépôts et Consignations (che comprende Bpifrance), lo spagnolo Instituto de Crédito Oficial, il tedesco Kreditanstalt für Wiederaufbau.

Il Piano industriale 2019-21 di CDP per la prima volta punta a integrare la sostenibilità nelle scelte strategiche della società”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo.
Cassa si impegna a promuovere in Italia un cambio di paradigma verso un modello di sviluppo maggiormente sostenibile e inclusivo con un focus particolare sulle comunità locali. Questo partenariato europeo dimostra, ancora una volta, la centralità del ruolo degli istituti nazionali di promozione a favore della crescita e dello sviluppo sostenibile a livello europeo”.
In un momento in cui i giovani si rivolgono a noi per chiederci di contrastare i cambiamenti climatici e di porre fine al cosiddetto “collasso ecologico”, noi abbiamo il dovere di intervenire”, ha affermato Presidente della Bei Werner Hoyer.
E l’economia circolare rappresenta una soluzione in questo senso, non solo perché contribuisce al raggiungimento degli obiettivi degli Accordi di Parigi, ma anche in virtù degli enormi benefici che comporta per l’economia e la società. Con l’Iniziativa congiunta per l’economia circolare la Banca si pone obiettivi ancora più ambiziosi in tema di riduzione dei rifiuti, anche grazie all’unione con i suoi omologhi”.

L’azione congiunta, nata nell’ambito delle attività promosse dalla Commissione europea per favorire lo sviluppo di una nuova consapevolezza su tematiche cruciali attraverso gruppi di lavoro dedicati e la strutturazione di nuovi schemi di finanziamento, permetterà di attivare prestiti, investimenti azionari o garanzie, in relazione a progetti ammissibili, e di sviluppare strumenti di finanziamento innovativi a favore di infrastrutture pubbliche e private, Comuni, imprese private di diverse dimensioni, oppure di progetti nel settore della ricerca e dell’innovazione.

Gli investimenti, si legge in una nota ufficiale, serviranno a favorire a una più rapida transizione verso un’economia circolare e riguarderà tutte le fasi della catena di valore e del ciclo di vita di prodotti e servizi:

  • progettazione e produzione circolari – applicazione di strategie improntate alla riduzione e al riciclaggio dei rifiuti in modo da escludere la produzione dei rifiuti stessi fin dall’inizio, prima della commercializzazione;
  • utilizzo circolare ed estensione della durata degli oggetti – possibilità di riutilizzare, riparare, rinnovare o rigenerare prodotti in fase di utilizzo oppure di modificarne la destinazione d’uso;
  • recupero del valore circolare – in riferimento a materiali e ad altre risorse recuperabili dai rifiuti, al calore di scarto e/o al riutilizzo delle acque reflue a seguito di trattamento;
  • sostegno circolare – agevolazione di strategie circolari in tutte le fasi del ciclo di vita, ad esempio attraverso l’impiego di fondamentali tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), la digitalizzazione e i servizi di supporto a modelli commerciali e catene del valore di tipo, appunto, circolare.

La promozione di un’economia circolare rappresenta una priorità nell’ambito delle strategie dell’Unione europea e degli Stati membri, in virtù del potenziale in termini di incremento della resilienza sotto il profilo delle risorse, di incentivazione di una crescita economica sostenibile, di potenziamento della competitività e di creazione di nuovi posti di lavoro.
Cassa depositi e prestiti in Italia ha già avviato progetti di questo tipo, come nel caso della Ex Sadoch (Trieste). Qui, il progetto di rigenerazione urbana ha visto la riqualificazione degli oltre 8.900 metri quadrati degli edifici che un tempo ospitavano la fabbrica cartotecnica “Saul Sadoch”, una testimonianza di considerevole valore storico per la città di Trieste, situata nel cuore di un’area puramente residenziale. L’iniziativa di Trieste ha permesso di rinnovare e riqualificare non solo gli edifici ma anche l’area industriale dismessa circostante, che per lungo tempo ha rappresentato un luogo di abbandono e degrado. Il progetto è stato portato avanti da FVG Social Housing Fund, in cui CDP Investimenti SGR ha investito oltre 60 milioni di euro attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA), fondo immobiliare attivo appunto nel settore dell’edilizia sociale.