Economia circolare

Batterie. Finalmente il nuovo accordo Ue sugli obiettivi di riciclo per cobalto, piombo e litio

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Entro il 2030 ci saranno almeno 30 milioni i veicoli elettrici a emissioni zero sulle strade dei Paesi dell’Unione. Marian Jurečka: “Le nuove norme promuoveranno la competitività dell'industria europea e garantiranno che le batterie siano riciclate in maniera corretta”.

Batterie e sostenibilità ambientale, l’accordo tra Consiglio e Parlamento europeo

Entro la fine del decennio l’Unione europea deve raggiungere livelli più alti di riciclo delle batterie, sotto ogni forma: da quelle portatili di scarto a quelle per usi industriali, per l’illuminazione e l’avviamento di veicoli (auto elettriche), macchinari e mezzi leggeri di trasporto (smart mobility).

L’accordo politico preliminare, raggiungo dal Consiglio e il Parlamento europeo, fissa obiettivi per i produttori di raccolta dei rifiuti di batterie portatili (63% entro la fine del 2027 e 73% entro la fine del 2030) e introduce un obiettivo di raccolta dedicato per i rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri (51% entro la fine del 2028 e il 61% entro la fine del 2031).

Concordato anche l’obiettivo per il recupero del litio dai rifiuti di pile al 50% entro il 2027 e all’80% nel 2031, che può essere modificato mediante atti delegati in funzione degli sviluppi tecnologici e del mercato e della disponibilità del litio. 

Fissati livelli minimi obbligatori di contenuto riciclato per batterie industriali, SLI e per veicoli elettrici. Questi sono inizialmente fissati al 16% per il cobalto, all’85% per il piombo, al 6% per il litio e al 6% per il nichel.

Il regolamento stabilisce l’obbligo per le batterie di tenere una documentazione sul contenuto riciclato e indica un obiettivo di efficienza di riciclaggio per le batterie al nichel-cadmio dell’80% entro il 2025 e altre batterie di scarto del 50% entro il 2025. 

Sostenibilità e competitività dell’industria europea delle batterie

Le batterie sono un elemento chiave del passaggio dell’UE verso modalità di trasporto a emissioni zero. Poiché la domanda di batterie crescerà di oltre dieci volte entro il 2030, dobbiamo assicurarci di averne un numero sufficiente e che siano sostenibili lungo le loro catene di approvvigionamento. Le nuove norme promuoveranno la competitività dell’industria europea e garantiranno che le batterie fuori uso vengano adeguatamente raccolte e riciclate in modo che i materiali utili vengano recuperati e le sostanze tossiche non vengano rilasciate nell’ambiente”, ha dichiarato in una nota Marian Jurečka, vice primo ministro ceco e ministro del Lavoro e degli affari sociali (alla Repubblica Ceca spetta la presidenza di turno dell’Ue).

Il capo negoziatore dell’Europarlamento, il socialdemocratico italiano Achille Variati, si è detto convinto che le nuove norme “diventeranno un punto di riferimento per l’intero mercato mondiale”, dato che il loro rispetto sarà un prerequisito indispensabile per l’accesso al mercato delle batterie della Ue, che al 2030 crescerà di 14 volte rispetto all’attuale.

Si tratta di un’iniziativa di ampio respiro che ha l’obiettivo di abbracciare l’intero ciclo di vita di una batteria, dalla produzione al riutilizzo e al riciclaggio, per garantire sicurezza, sostenibilità ambientale e una maggiore competitività per l’industria europea di settore.

L’accordo provvisorio raggiunto tra la Presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo sostituirà l’attuale direttiva sulle batterie del 2006 e completerà la legislazione esistente, in particolare in termini di gestione dei rifiuti.

Un’industria in rapida crescita

Secondo stime del Parlamento europeo entro il 2030 ci saranno almeno 30 milioni i veicoli elettrici a emissioni zero sulle strade dei Paesi dell’Unione. Se la mobilità elettrica ci aiuterà a ridurre i livelli di inquinamento dell’aria che respiriamo è anche vero che già oggi dobbiamo fare fronte al serio problema del recupero delle materie prime dalle batterie esauste e dello smaltimento del residuo inutilizzabile.

Una sfida enorme per le ambizioni continentali di neutralità climatica per la metà del secolo, a cui ora si aggiunge anche il problema dell’aumento dei costi di produzione legati al rincaro delle materie prime e dell’energia, con ricadute pesanti proprio sulla competitività delle imprese europee (soprattutto nei confronti di quelle cinesi e americane).

Un problema non solo europeo, ovviamente, visto che entro il 2027 si stima che le spedizioni mondiali di stock di batterie per veicoli elettrici crescerà del 190% a 30 milioni di unità.

Al momento i principali produttori di batterie sono Cina, Giappone e Corea del Sud, seguiti dal Nord America e quindi dall’Europa.