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Pirateria: la Ue spinge sul blocco degli ISP, anche la Germania in prima linea

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Sentenza decisiva della Corte Suprema tedesca in un caso di pirateria musicale. Anche la Germania cambia rotta e sposa la linea del coinvolgimento degli ISP.

L’Europa si sta muovendo sempre più verso il coinvolgimento degli Isp nella lotta alla pirateria digitale.

La scorsa settimana a far parlare è stata la sentenza del Tribunale di Milano che ha obbligato un Isp a inibire l’accesso al sito Rojadirecta che trasmetteva illegalmente partite di calcio della Seria A e della Champions League.

La nuova notizia riguarda invece la Germania ed è ancora più importante perché finora il Paese non aveva seguito la linea sempre più diffusa in Europa che vuole il coinvolgimento dei gestori di connessioni internet nell’azione di contrasto a chi viola i diritti d’autore.

Non a caso la sentenza della Corte Suprema tedesca è stata definita ‘storica’.

I giudici hanno, infatti, deciso che gli ISP sono tenuti a bloccare i siti pirata se i titolari dei copyright non riescono a identificare i loro operatori o fornitori di servizi di hosting.

Il caso

Il caso risale a sette anni fa quando la SIAE tedesca, la GEMA, nota per la posizione molto forte contro la pirateria, ha denunciato la presenza di numerose tracce musicali sui maggiori siti di file-hosting che venivano distribuite attraverso il sito musicale 3DL.am.

Fallito il tentativo di contattare gli operatori del sito 3DL per trovare un accordo sulle violazioni commesse, GEMA ha cambiato tattica.

Con una successiva denuncia, ha chiesto che, per porre fine agli atti di pirateria, l’Isp Deutsche Telekom avrebbe dovuto adottare misure tecniche per impedire ai propri clienti di accedere al sito in questione.

Il rifiuto di Deutsche Telekom

L’operatore tedesco si è però rifiutato, adducendo che il proprio servizio non può essere collegabile alle infrazioni commesse dal sito e che se fosse intervenuto con un blocco avrebbe aperto la strada a un numero crescente di richieste simili.

Il caso è però finito davanti alla Corte Suprema insieme a una causa simile aperta contro il sito Goldesel.to.

I giudici hanno invece stabilito che l’intervento dell’ISP è giustificato se i titolari dei diritti hanno esaurito tutte le possibilità a loro disposizione per identificare gli operatori o provider che ospitano i siti pirata.

La Corte ha anche osservato che non importa se gli utenti possono aggirare i blocchi, è sufficiente rendere più difficile l’accesso a questi siti per la maggior parte degli utenti.

GEMA ha espresso grande soddisfazione, definendo la sentenza un utile strumento per combattere la pirateria online.

Il Ceo di GEMA Harald Heker ha dichiarato che si tratta di “una decisione storica attesa da tempo in quanto apre la strada alla tutela dei nostri diritti d’autore sul mercato della musica digitale”.

Finalmente – ha aggiunto – abbiamo la certezza giuridica che è consentito agli ISP di bloccare siti web che offrono illegalmente al largo pubblico musica protetta da copyright”.