Il battesimo di FAPAV e della pirateria audiovisiva al MIA Market
In occasione del Mia Market 2025, per fare il punto sui risultati ottenuti e discutere le prospettive future di questa nuova fase del contrasto alla pirateria audiovisiva, FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), in collaborazione con ANICA e MPA (Motion Picture Association), ha promosso a Roma, presso il Cinema Barberini, l’incontro dal titolo: “Se il tuo contenuto è stato rubato, chi chiamerai? Esplorando i nuovi strumenti per la tutela dei contenuti audiovisivi”.
La diffusione illegale di contenuti protetti da diritto d’autore causa ogni anno un danno economico enorme all’intera filiera dell’industria audiovisiva nazionale. Ma non solo, perché chi accede a siti, app e piattaforme pirata mette a repentaglio investimenti, posti di lavoro e anche la sicurezza dei propri dati personali e dei propri device.
“La pirateria è un danno enorme per l’industria audiovisiva. Negli anni passati ha quasi distrutto interi pezzi della filiera che contribuivano al finanziamento del prodotto cinematografico e televisivo, a partire dall’homevideo, ma anche di più per i contenuti online, perché le finestre di sfruttamento del nostro prodotto sono numerose e quindi si moltiplicano sia le minacce, sia il danno. Il sistema resta in piedi solo se tutte queste finestre sono tutelate. La pirateria se non contrastata ha tempi infiniti per fare danni.
Grazie al Piracy Shield, oggi abbiamo oggi abbiamo maggiore probabilità di vincere di lotta contro la pirateria. Si può intervenire in maniera efficace e tempestiva e n 11 anni siamo passati da 30 giorni a 30 minuti per il blocco di un sito pirata”, ha spiegato nei saluti istituzionali Alessandro Usai, Presidente di ANICA, che è socio fondatore della FAPAV.
L’incontro è stato aperto da Federico Bagnoli Rossi, Presidente della FAPAV, che ha moderato tutti gli interventi. “Un battesimo qui al MIA per la FAPAV”, ha spiegato Bagnoli Rossi, “che in questo panel, nato grazie all’impegno della MPA, ha voluto portare al centro della manifestazione anche il tema dell’antipirateria”.

L’incidenza della pirateria in Italia
Lo scenario dell’impatto economico della pirateria in Italia è cambiato tanto negli ultimi anni. Nell’ultima indagine condotta da FAPAV/Ipsos per il 2024, “l’incidenza della pirateria vede un 38% degli italiani che ha commesso almeno un atto di pirateria. Il film è il prodotto più piratato, seguono le serie tv, i programmi e lo sport live”, ha detto il Presidente FAPAV illustrando i dati della ricerca.
“Il danno economico al settore audiovisivo italiano è stimato in 1,1 miliardi di euro, 2,2 miliardi di euro di perdite per l’economia nazionale nel suo complesso e 12 mila posti di lavoro a rischio”, ha aggiunto Bagnoli Rossi.
Quattro i pilastri attraverso cui combattere il fenomeno criminale nel nostro Paese, secondo la FAPAV: “enforcement, lobby & policy, comunicazione e offerta legale”.

“In Italia c’è stata un’accelerazione senza precedenti nella lotta alla pirateria audiovisiva e abbiamo sviluppato un sistema di tutela all’avanguardia. Tramite il cotent removal c’è la rimozione selettiva dei cyberlocker, di video UGC sites e di pagine dai motori di ricerca. Sono 2.215 i siti bloccati da FAPV dal 2012, grazie al lavoro dell’Agcom che, su istanza dei titolari dei diritti dei contenuti trasmessi senza autorizzazione, consente il blocco dei siti illeciti in tempi brevi. Dal 2024 abbiamo la piattaforma Piracy Shield – ha ricordato Bagnoli Rossi – che ha consentito 12.500 blocchi IP e 18.522 Fqdn entro i primi 30 minuti dalla segnalazione. Dal 15 settembre 2025 la piattaforma è entrata in azione, oltre che per gli eventi sportivi, anche per film e serie tv di prima visione e altri contenuti in diretta”.
Pirateria, la consapevolezza del reato che manca tra i giovani
Andrea Occhipinti, Produttore e proprietario di Lucky Red, ha aperto con il suo intervento il primo tavolo di panelist: “La pirateria è una battaglia che non finirà mai. La comunicazione è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di tutela dei contenuti. Si tratta di un vero crimine che ha degli effetti disastrosi sull’intera industria dell’audiovisivo e sull’economia nazionale. Altro aspetto fondamentale è la sicurezza informatica di chi accede alle piattaforme pirata, il prezzo della gratuità che paga l’utente finale, mettendo a rischio i propri dati personali. Sarebbe, inoltre, opportuno uno spot da passare in sala sul danno del camcording, cioè l’attività illecita di registrazione audio e video dei film all’interno della sala cinematografica, una delle più gravi forme di pirateria”.

Proprio sul camcording, Bagnoli Rossi ha ricordato che “è stata votata una mozione su cinema e audiovisivo della maggioranza, che impegna il Governo ad adottare iniziative, al fine di contrastare il fenomeno del camcording“, mentre a livello di grandi piattaforme, “Tik Tok ha annunciato di voler collaborare con la FAPAV, per il contrato al fenomeno del camcording”.
“L’accresciuta sensibilità al tema della legalità in questo settore è testimoniata dalla collaborazione attiva tra forze dell’ordine e magistratura. La sinergia con la Polizia Postale e la Guardia di Finanza sta funzionando e lo vediamo dai risultati raggiunti in questi ultimi anni e mesi. La consapevolezza dell’illegalità negli utenti è centrale. Spesso questo tipo di reato è il primo approccio all’illegalità per i giovani, che se non hanno i soldi per accedere ad un contenuto o una diretta sportiva passano all’offerta pirata. Un’abitudine all’illegalità che è da tenere fortemente in considerazione. Dobbiamo far percepire con forza che non si tratta di una ‘ragazzata’ ma di una condotta criminale. In questo modo si può far crescere il rispetto delle regole in questo paese”, ha detto Sergio Colaiocco, Procuratore Aggiunto Dipartimento Criminalità Informatica.
“Anche nel web si realizzano fatti criminali con risvolti economico-finanziari, in particolare lo vediamo con la pirateria audiovisiva. Abbiamo una sala operativa dedicata che lavora sul piracy schield, bloccando in tempo lampo i contenuti pirata. Siamo un’avanguardia normativa che proietta l’Italia a esempio di buona pratica a livello internazionale. Dagli eventi sportivi ai film, possiamo intervenire sulle piattaforme pirata grazie alla cooperazione efficace tra livelli. C’è collaborazione con i titolari, lavoriamo assieme e condividiamo le informazioni, sviluppando un’azione sinergica che va a colpire sia i pirati, sia gli utenti. Abbiamo identificato circa 6.000 utenti di siti e app pirata, a partire da una sequenza alfanumerica, sanzionandoli. Un fenomeno diffuso su tutto il territorio nazionale. La sanzione ha funzione educativa. Piratare è una condotta illecita e grazie alla nuova legge si può colpire anche l’utente. Presto si potrà avviare anche un’azione risarcitoria a seguito di un illecito. Sono 60 mila i siti oscurati fino ad oggi”, ha dichiarato Crescenzo Sciaraffa, Comandante Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza.
Il Piracy Shield coniuga efficienza, rapidità e responsabilità nella lotta alla pirateria
“Quando parliamo di tutela dei contenuti, per noi alla Motion Picture Association si tratta di uno dei temi assolutamente centrali. È il cuore del nostro impegno quotidiano. Lavoriamo su questo fronte in modo molto concreto, operativo, ma anche sul piano strategico e politico, promuovendo strumenti e quadri normativi che garantiscano una protezione dei contenuti efficace e, soprattutto, responsabile. In questo senso, devo dire che l’esperienza italiana del Piracy Shield rappresenta per noi un punto di riferimento, un vero e proprio esempio di best practice a livello europeo. Il suo impatto va ben oltre i confini dell’Italia: quando parlo con i decisori pubblici e i regolatori in altri Paesi europei, cito sempre il Piracy Shield come modello di ciò che significa coniugare efficienza, rapidità e responsabilità nella lotta alla pirateria. Piracy Shield funziona attraverso una procedura amministrativa, che consente di ridurre drasticamente i tempi di attesa e le lentezze inevitabili dei procedimenti giudiziari tradizionali. È un approccio che consente di intervenire in tempo reale contro la diffusione illegale di contenuti. Il secondo elemento che ci colpisce è la dinamicità del sistema. Parliamo di un meccanismo completamente automatizzato, basato su una comunicazione machine-to-machine che permette ai titolari dei diritti di dialogare direttamente con una rete molto ampia di intermediari — provider, piattaforme, operatori. Questo lo rende unico nel contesto europeo: un’infrastruttura digitale che risponde alla velocità della pirateria, sfruttando a pieno il vantaggio della tecnologia. E poi c’è l’aspetto della responsabilità. Perché la tutela dei contenuti non può prescindere da un uso equilibrato e trasparente degli strumenti a disposizione. E qui il Piracy Shield introduce un elemento di garanzia importante: i cosiddetti periodi di bocco temporaneo, che si applicano a quei titolari di diritti che non utilizzano il sistema in modo corretto o proporzionato. Questo meccanismo di sospensione temporanea rappresenta, a mio avviso, una clausola di equilibrio indispensabile, che rafforza la credibilità e la sostenibilità del modello italiano. Quella segnata dall’Italia è a nostro avviso la direzione verso cui dovrebbe muoversi l’intera Europa: una tutela dei contenuti sostenibile, moderna e tecnologicamente avanzata, capace di proteggere la creatività senza sacrificare la trasparenza e la responsabilità”, ha affermato nel suo intervento Sunniva Hansson, Vice President, Head of Policy di MPA EMEA.
I risultati delle operazioni di Polizia, ma bisogna lavorare di più sulla comunicazione
Massimo Proietti, Amministratore Delegato di Vision Distribution, ha aperto il secondo tavolo di panelist, sempre moderato da Bagnoli Rossi. “La necessità di fare tutto il possibile per proteggere il contenuto è una mission professionale. I numeri della FAPAV evidenziano un dato chiaro e drammatico di quanti soldi perdiamo come aziende e come sistema Paese. L’antipirateria è un tema da affrontare con grande decisione e FAPAV è un soggetto di supporto per tutti noi insostituibile. Piratare è un reato – ha sottolineato Proietti – il livello di consapevolezza del reato da parte delle nuove generazioni è troppo basso. Con i nuovi strumenti a disposizione possiamo colpire direttamente anche l’utente finale. Mettiamo FAPAV nelle condizioni di lavorare”.

“Si tratta di un sistema criminale organizzato su scala internazionale. Abbiamo avuto la prima operazione, Perfect Storm, a cui sono seguite Eclissi, Gotha, Take Down e Gotha 2. A settembre abbiamo eseguito diverse misure cautelari tra l’Italia e l’estero e si è trattato di misure imponenti, con 200 indagati e 30 milioni di euro di profitti sequestrati. Abbiamo smantellato le strutture tra Germania, Croazia, Tunisia, Hong Kong e India, per decine di milioni di utenti complessivi che accedevano a queste piattaforme pirata. Tramite queste operazioni abbiamo affrontato organizzazioni criminali di livello internazionale, che con questi sistemi hanno raggiunto guadagni ragguardevoli. Un filone criminale che, nonostante le azioni di contrasto messe in campo, continua a generare guadagni elevati per queste organizzazioni a carattere transnazionale, che poi vengono riciclati ed investiti in altre attività illecite, anche le più abiette. Per il raggiungimento dei migliori risultati nell’antipirateria, la cooperazione con la magistratura e le altre forze dell’ordine è centrale nel contrasto a questo fenomeno”, ha spiegato Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica.
“L’estensione della protezione assicurata dal Piracy Shield ai contenuti cinematografici e televisivi in prima visione è centrale per la tutela dei contenuti, perché il loro valore si misura su un tempo più lungo attraverso le varie finestre che si creano sul mercato, in particolare per le serie. Abbiamo iniziato con X Factor e abbiamo in cantiere anche azioni di tutela su Petra e altre serie SKY. Importante è il lavoro di tutti gli attori pubblici e privati. Se tutti si va a rete, allora si contiene maggiormente il fenomeno. Le azioni di contrasto, sanazione e comunicazione sono fondamentali, ma è necessario lavorare sulla consapevolezza del reato, fino ai rischi informatici che corrono gli utenti nell’accedere a piattaforme pirata. Secondo alcuni studi, il 40% di utenti ha subito un qualche furto di dati personali a seguito di accessi a siti pirata, come nel caso del malware Klopatra in Spagne e proprio in Italia”, ha sostenuto Gianluca Boffa, Director Anti-Piracy and Judicial Authority, Services di Sky Italia.
“Come Mediaset, con il supporto cotante di FAPAV, negli anni abbiamo condotto numerose azioni di contrasto alla pirateria, non solo per tutelare un nostro interesse, ma per il bene di un’intera industria. La pirateria riguarda anche grandi soggetti, come i motori di ricerca. Ringraziamo la magistratura civile che nel tempo ha colto la necessità di colpire chi danneggia legittimi interessi. Nell’ultimo anno si vedono i risultati di una legge all’avanguardia e dell’operato di un’Autorità sempre più sensibile al tema dell’antipirateria, ma anche ad altri problemi come la disintermediazione di contenuti Mediaset. A mancare, forse, è un maggiore impegno nella comunicazione, perché non si riesce ancora a sensibilizzare il pubblico sul tema della gravità della pirateria. Noi stessi, in quanto mezzi di comunicazione, dobbiamo fare di più e colpire gli utenti finali è il primo passo verso un maggiore rispetto della legalità. Bisogna partite dai più giovani per raggiungere risultati concreti. I testimonial possono svolgere un ruolo chiave nel parlare direttamente a questa fascia di pubblico”, ha suggerito Stefano Selli, Direttore Relazioni Istituzionali Italia di Mediaset.

Appuntamento FAPAV a Roma il 23 ottobre con la terza edizione di “We Are Stories”
Il Presidente della FAPAV, ha poi invitato tutti a partecipare al prossimo evento dell’associazione, il 23 ottobre, alla Casa del Cinema di Roma, in occasione della Festa del Cinema di Roma, in cui saranno presentate diverse iniziative: “come la terza edizione di ‘We Are Stories’, campagna di informazione acquisita dalla Presidenza del Consiglio Dei Ministri, uno spot antipirateria che parte dalla valorizzazione delle storie di giovani protagonisti del mondo del cinema e della televisione. Ad un anno dal lancio di questa iniziativa ci si incontra di nuovo per presentare la nuova edizione e uno spot di Massimo Russo con il primo corto animato antipirateria e il primo videoclip musicale dedicato al tema”.
In quell’occasione, sarà presentato “Feel The Beat!”, il primo videoclip musicale antipirateria incentrato sulla canzone “A Million Dreams” di “The Greatest Showman” (2017) e spin off della campagna “We Are Stories”. Bagnoli Rossi ha poi presentato in anteprima alcuni spezzoni video con il backstage delle riprese, già presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il videoclip è promosso da FAPAV ed è stato realizzato grazie alla collaborazione e al supporto del Centro Sperimentale di Cinematografia e della Scuola di Doppiaggio Cantato Ermavilo.

Capitanio (Agcom): “La pirateria uccide la cultura”
A Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom, sono state affidate le conclusioni dell’incontro. “La pirateria mette a repentaglio tutto il mondo dell’arte e della creatività e il contrasto alla criminalità che gestisce questo fenomeno è centrale per la sopravvivenza di questa industria e la difesa dell’occupazione. Perché ogni anno sono messi a repentaglio migliaia di posti di lavoro e si crea un danno di miliardi di euro all’economia. Oltre questo, la pirateria uccide la cultura. Sta prevalendo nel Paese una logica un po’ ‘maranza’, che giustifica comportamenti illeciti, frutto di una mentalità prepotente, che guida le persone ad affermare i propri desideri ad ogni costo, ‘quello che voglio me lo prendo, anche se non posso’, se non ho il biglietto del treno, il treno lo prendo ugualmente, se ho bisogno di soldi rubo qualsiasi cosa. Siamo a questo punto e si deve reagire. Dietro a tutto questo ci sono criminali che poi investono in droga, guerre e traffici illeciti di ogni tipo. È la logica che porta a rubare prodotti tutelati dalla legge – ha affermato Capitanio – c’è chi pensa che in rete si possa fare qualsiasi cosa, perché si crede che si agisce nell’anonimato, ma non è così. Agcom ha sviluppato, primo nel mondo, questo sistema di contrasto alla pirateria, arrivando a spegnere i siti pirata in pochissimo tempo, in pochi minuti. Ci sono ancora troppe app pirata che con l’illusione della gratuita vi svuotano conti correnti e vi rubano dati personali, come l’identità. La comunicazione è fondamentale e Agcom ha istituito un patentino digitale per lo sviluppo del senso critico e la legalità nelle scuole. Nel recente regolamento degli influencer – ha ricordato il Commissario Agcom – si impone il rispetto del diritto d’autore, perché in passato, troppo spesso gli influencer hanno ‘rivenduto’ spezzoni di contenuti senza autorizzazione, facendo business sfruttando senza autorizzazione proprietà altrui, come accadeva su Youtube. Il problema è quindi anche culturale e oggi la legalità deve tornare di moda”.