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Perché Liang Wenfeng è tra le 100 persone più influenti al mondo sull’AI

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Con il lancio del chatbot R1 il fondatore e CEO di DeepSeek, Liang Wenfeng, ha dimostrato che l'innovazione nell'AI non è un gioco riservato solo a chi ha capitali illimitati.

In questa serie di approfondimenti esploriamo le persone che, secondo la lista TIME100 AI, stanno orientando direzione e regole dell’intelligenza artificiale. Ogni puntata offre tre chiavi di lettura: chi sono (e cosa hanno fatto davvero), perché contano ora (non ieri), che impatto avranno su mercato, policy e sicurezza. Dopo Yoshua BengioPaula Ingabire è il turno di Liang Wenfeng, CEO di Deepseek.

Il lancio di DeepSeek

Il 20 gennaio, in una mossa che ha scosso il mondo della tecnologia, la startup cinese di intelligenza artificiale DeepSeek ha rilasciato DeepSeek-R1, il primo modello open-source che ha sfidato le capacità del allora nuovo modello di OpenAI. A differenza dei sistemi “chiusi” delle big tech americane, i cui parametri restano segreti, un “open-weight model” permette a ricercatori e sviluppatori di tutto il mondo di accedere, studiare e modificare la sua architettura, democratizzando l’innovazione.

Quel giorno Wenfeng era uno dei soli nove leader innovativi invitati a un vertice riservato ospitato dal Premier cinese Li Qiang. La coincidenza temporale con l’insediamento del presidente Trump ha creato una potente narrazione: la Cina non solo raggiungeva il livello dell’eccellenza americana in AI, ma lo faceva con una frazione incredibilmente piccola di risorse.

L’AI a basso costo

Il dato che ha fatto tremare Wall Street? DeepSeek-R1 è stato addestrato con un budget di soli 6 milioni di dollari. Questo ha portato molti a mettere in discussione la sostenibilità di megaprogetti come il da 500 miliardi di dollari “Project Stargate” di OpenAI. L’annuncio ha innescato vendite di panico di titoli tech, contribuendo a un calo del mercato di 1.000 miliardi di dollari in poche ore e costringendo i big player a rivedere le proprie strategie.

Chi è Liang Wenfeng: il profilo

Liang è nato nel 1985 a Zhanjiang, nel Guangdong, è stato ammesso a soli 17 anni alla prestigiosa Zhejiang University, da cui si è laureato e ha poi ottenuto un master in ingegneria elettronica e dell’informazione.       

Colleghi del settore, citati dai media cinesi, descrivono Liang come uno dei più grandi “pensatori tecnologici nato negli anni ’80”, che passa le sue giornate a “leggere documenti, scrivere codici e  partecipare a discussioni di gruppo”. Secondo l’Oriental Daily, Liang iniziò nel 2008 a guidare un team per esplorare l’uso dell’apprendimento automatico e di altre tecnologie per rendere il trading quantitativo completamente automatizzato. Nel luglio 2023, fondò ufficialmente DeepSeek, iniziando così la sua scalata nel business dell’AI, giunta ora al culmine senza aver mai ricevuto finanziamenti esterni.       

Liang ha scelto per la sua azienda un team molto ristretto, 132 persone, meno di un quinto di OpenAI, ma dalla densità di talenti estremamente elevata: i membri provengono infatti dalle più prestigiose università del Paese, Tsinghua, Università di Pechino, Beihang e da altri atenei di rango. I media cinesi sottolineano che il team di Liang non ha ‘rimpatriati’, termine con cui i cinesi  indicano i laureati all’estero, ma talenti completamente locali.

Liang ha riconosciuto che nel campo dell’intelligenza artificiale ‘i 50 migliori talenti potrebbero non essere in Cina, ma forse possiamo  costruire noi stessi queste persone’. Dice di non ambire all’arricchimento personale, ma a far progredire l’intero ecosistema rendendolo il più all’avanguardia  possibile.

Perché Time lo ha inserito nella classifica

La rivista TIME ha inserito Liang Wenfeng tra le 100 persone più influenti nel campo dell’AI non per il fatturato della sua azienda, ma per il suo impatto paradigmatico. Wenfeng ha dimostrato che l’innovazione nell’AI non è un gioco riservato solo a chi ha capitali illimitati. La sua scommessa sull’Open Data ha costretto l’industria a un dibattito necessario su accesso, regolamentazione e futuro etico della tecnologia, ispirando una nuova generazione di innovatori fuori dai tradizionali centri di potere.

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