L'accordo

Patto per la neutralità climatica, cresce l’Europa dei data center green e del cloud pulito

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All’iniziativa hanno aderito 25 aziende, tra cui Aruba: “Grazie a sistemi di pannelli solari fotovoltaici e centrali idroelettriche di nostra proprietà, stiamo già producendo più energia verde di quanta ne avremmo effettivamente bisogno nei nostri data center”, ha dichiarato l’ad Cecconi.

Nasce in Europa il Patto per la neutralità climatica dei data center. I principali provider di infrastrutture cloud e operatori di data center hanno siglato un accordo per promuovere, favorire e supportare la realizzazione di data center e reti cloud sempre più sostenibili a livello ambientale.

Il Patto per i data center a zero emissioni

Venticinque società e diciassette associazioni hanno aderito al Patto per accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral da realizzarsi il prima possibile.

I cittadini in tutta Europa utilizzano sempre di più la tecnologia nella vita quotidiana e richiedono anche che questa tecnologia sia di aiuto nell’assicurare un futuro sostenibile sia per gli esseri umani che per il pianeta. Il patto di oggi rappresenta un impegno per la collettività da parte di importanti protagonisti dell’industria dei dati ed offre un gradito primo passo nel realizzare i nostri obiettivi comuni per un futuro intelligente ed ecosostenibile”, ha dichiarato Frans Timmermans, Vicepresidente per il Green Deal della Commissione europea.

Considerando che l’infrastruttura cloud è la spina dorsale dell’economia digitale dell’Unione europea – ha detto Alban Schmutz, Presidente di CISPE (Cloud Infrastructure Services Providers in Europe) – la nostra industria si impegna a sostenere l’idea che tutti noi dobbiamo svolgere un ruolo centrale nell’affrontare il cambiamento climatico. Questo impegno è alla base di una tabella di marcia per l’industria europea delle infrastrutture cloud per offrire ai clienti servizi neutri dal punto di vista climatico entro il 2030“.

Le aziende aderenti

Tra i principali provider che hanno aderito troviamo: Atos, AWS, CyrusOne, Digiplex, Digital Realty/Interxion, Equinix, FlameNetworks, Gigas, Google, Ikoula, Infoclip, Irideos, Itnet e Aruba.

Sia l’efficienza energetica, sia l’energia autoprodotta localmente con fonti rinnovabili, riflettono la visione di Aruba di un futuro sostenibile”, ha affermato Stefano Cecconi, Amministratore delegato di Aruba e Vice Presidente di CISPE.

Grazie a sistemi di pannelli solari fotovoltaici e centrali idroelettriche di nostra proprietà, stiamo già producendo più energia verde di quanta ne avremmo effettivamente bisogno nei nostri data center. Questo genera un’impronta di carbonio negativa in tutte le nostre operazioni e ci consente di supportare le nostre attività e quelle dei nostri clienti con un impatto ambientale pari a zero“, ha aggiunto Cecconi.

La strategia

Il Patto rappresenta di fatto un’iniziativa di autoregolamentazione creata e da portare avanti in collaborazione con la Commissione europea, a supporto del Green Deal europeo e di ogni azione che punti a rendere l’Europa “il primo continente al mondo neutro dal punto di vista climatico entro il 2050”.

Altro obiettivo primario è promuovere la Strategia europea in materia di dati, tesa a rendere i data center dell’Unione neutri dal punto di vista climatico entro il 2030.

Data center green, gli obiettivi

Tutti i membri aderenti al Patto per la neutralità climatica dei data center sono tenuti a garantire che i rispettivi data center siano neutri dal punto di vista climatico, fissando obiettivi misurabili ambiziosi per il 2025 e il 2030 nelle seguenti aree:

  • provare l’efficienza energetica con obiettivi misurabili;
  • acquistare energia 100% priva di carbonio;
  • dare priorità alla conservazione dell’acqua;
  • riutilizzare e riparare server;
  • cercare modi per riciclare il calore.

Due volte l’anno, la Commissione europea valuterà i risultati di questo impegno.