le ipotesi

Pass per Regioni, domani riunione Cts. QR code stampabile e poi digitale. Ma su quale app?

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Gli esperti del comitato tecnico scientifico sì riuniranno domani alle 17 per analizzare il green pass per spostamenti tra Regioni di colore arancione e rosso. Il ministro Speranza punta al pass digitale. Al lavoro il ministro Colao, che studia se mostrabile su Immuni.

Domani il Comitato tecnico scientifico (Cts) dovrebbe esprimere un parere sul pass annunciato dal premier Mario Draghi “per gli spostamenti nelle Regioni di diverso colore”, ossia arancione e rosso. Da quando scatterebbe? La data deve essere ancora stabilita, ma si parla dei primi di maggio.

L’infettivologo Andreoni: “Cauti su pass per spostamenti, il 10% ex pazienti si reinfetta”

Il pass o certificato vaccinale per permettere di nuovo gli spostamenti tra le Regioni “si può fare perché chi è stato vaccinato, chi ha avuto la malattia o chi è negativo al tampone, ha sicuramente un rischio basso di essere portatore del Covid, ma sarei cauto. Secondo un recentissimo studio pubblicato su ‘Lancet’ il 10% di chi ha avuto la malattia, può andare incontro ad una reinfezione. E questo può essere un rischio”. L’ha affermato, all’Adnkronos SaluteMassimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. “Finché lo spostamento è limitato a realtà regionali e confinato all’Italia è possibile gestire anche eventuali focolai”, ha osservato Andreoni, “ma se diamo l’ok a masse di turisti in arrivo tutto si complica. Mi pare però chiaro che la decisione, come altre che il Governo sta prendendo, è politica e non epidemiologica”.

“Il tampone è l’anello più debole: può essere negativo oggi e positivo domani”

“Si può essere d’accordo con la necessità di aumentare le libertà di movimento per chi è vaccinato, ha avuto Covid o ha un tampone negativo 24 ore prima”, ha ricordato Andreoni
“Di queste tre situazione, l’ultima è quella più ‘debole’ perché il test può essere negativo oggi e positivo domani. Però sappiamo anche che ci sono stati dei casi di operatori sanitari, tra i primi ad essere vaccinati, che si sono infettati di nuovo anche se immunizzati. Non sappiamo”, 
ha concluso l’infettivologo, “se possono contagiare, probabilmente la carica virale è bassa. Su questo aspetto non abbiamo una casistica sufficiente, è un punto che va studiato”.

I requisiti per il pass? 

Al momento si conoscono i requisiti per avere il pass utile per spostarsi tra regioni che si troveranno in fascia di rischio arancione o rossa:

  • avvenuta vaccinazione, 
  • esecuzione di un test covid negativo in un arco temporale da definire –24 o 48 ore precedenti al viaggio. 
  • avvenuta guarigione dal covid.

Concretamente come sarà il pass?

Tre le ipotesi sul pass: un certificato con Qr code della Asl o della Regione che attesti i requisiti richiesti. Questo che vedete è l’attestazione già rilasciata dalla Regione Lazio ai cittadini che hanno ricevuto anche la seconda dose del vaccino anti-Covid.  Possono scaricare online l’attestato vaccinale. Basta accedere al fascicolo sanitario elettronico della Regione. Il documento è dotato di QR Code non falsificabile. Può essere mostrato da smartphone o stampato. In quest’ultimo caso è verificabile con l’app “salutelazio”.

Draghi_pass_regioni

La seconda ipotesi è ricorrere alla tessera sanitaria, sulla quale verrebbero caricati i dati. 

La terza opzione allo studio è realizzare una tessera digitale. 

La card digitale che piace al ministro Speranza

“La Card digitale è la via meno immediata, ma anche quella preferita dal ministro Roberto Speranza”, scrive il Corriere della Sera, “che vorrebbe informatizzare il nuovo strumento, purché non slittino troppo i tempi. Oltre al ministero della Salute, al lavoro i tecnici dell’Innovazione tecnologica e Transizione digitale, il ministero guidato da Vittorio Colao. Al tavolo interministeriale, che dovrebbe riunirsi per la prima volta oggi, sarà valutata anche la possibilità di avvalersi dell’app Immuni. 
“L’app di contact tracing Immuni potrebbe essere utile in futuro se venisse decisa l’introduzione di un passaporto che certifichi l’avvenuta vaccinazione contro il coronavirus” ha detto il ministro Colao in un’audizione in Parlamento la settimana scorsa.

Su quale app il pass made in Italy?

L’app Immuni non ha avuto un grande successo di pubblico, ma potrebbe – nell’ottica futura di un passaporto vaccinale – avere un’utilità. È il motivo per cui la stiamo mantenendo e aggiornando, adesso si può inserire anche il risultato del tampone. Probabilmente in qualche modo potrà essere utile”, ha detto Colao. Vedremo.

Green pass europeo: Breton: “Stiamo finendo il Gateway, pronto per gli Stati il primo giugno. Poi da implementare ed operativo a luglio”

Nel frattempo la Commissione europea è al lavoro per il green pass. “Entrerà in vigore nello stesso momento dappertutto in Europa”, ha detto il Commissario Ue al mercato interno, Thierry Breton. Le informazioni che saranno contenute nel passaporto sanitario, spiega il Commissario e capo della task force sui vaccini, saranno “la vaccinazione; se si hanno degli anticorpi visto che 7-8% della popolazione europea è stata contagiata dal Covid; e per chi non avrà il vaccino sarà indicato l’esito del tampone molecolare”. Per i bambini, che non possono beneficiare della vaccinazione anti-COVID 19, dovrebbero poter ottenere un certificato relativo ai test o alla guarigione ottenuto dai loro genitori.

Il commissario ha spiegato che il sistema operativo del pass (che funzionerà tramite app) sarà pronto il 1 giugno, poi gli Stati membri potranno “iniziare a editarlo e implementarlo” per raggiungere “a luglio” la piena operatività. La Commissione sta ora finalizzando il gateway che permetterà il funzionamento del certificato. “Dobbiamo agire rapidamente, in tempo per l’apertura delle frontiere e per l’estate” così da “rilanciare la stagione turistica”, ha sottolineato Breton, precisando che per l’introduzione del pass sono stati sbloccati nel complesso circa 50 milioni di euro.

Ecco il costo previsto dalla Commissione su due annualità: 2021 e 2022