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Pa, Bongiorno: ‘Sblocco il turnover, perché servono esperti di digitale’

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Il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, a InBlu Radio: ‘Non voglio rottamare i vecchi ma serve ricambio generazionale. Faremo entrare nuovo personale dove è necessario. Penso ai tecnici, agli ingegneri, alla digitalizzazione che è un altro settore completamente trascurato. Gli ingressi saranno assolutamente mirati’.

Dopo l’approvazione del disegno di legge ‘Concretezza e in attesa del suo approdo in Parlamento, Giulia Bongiorno, ministra della pubblica amministrazione, ha precisato uno dei punti chiave del Ddl, le assunzioni nella Pa per il triennio 2019 – 2021.

“Vorrei cercare di valorizzare i dipendenti che già lavorano nella Pa e poi effettuare anche una bella operazione di ricambio generazionale. Sbloccare turnover? Credo proprio di sì. A me non interessa assumere qualcuno tanto per assumere. Non ho l’ambizione di assumere per avere poi il tornaconto di voti”. L’ha detto la ministra in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.

“Credo che tutti sappiano – ha aggiunto Bongiorno – che ho un’esperienza professionale fuori dalla politica e tornerò al mio lavoro. Non ho nella testa di prendere voti con le assunzioni”.

A caccia di tecnici, ingegneri ed esperti di digitale

Con il blocco del turnover – ha proseguito la ministra– di fatto non sono entrati i giovani e quindi abbiamo avuto una Pa con lo stesso personale. L’ultimo blocco è stato del 25% cioè ne uscivano 100 ed entravano 25. Faremo entrare nuovo personale dove è necessario. Penso ai tecnici, agli ingegneri, alla digitalizzazione che è un altro settore completamente trascurato. Gli ingressi saranno assolutamente mirati. Non faccio una questione di rottamazione dei vecchi però ci dobbiamo rendere conto che i giovani hanno una formazione diversa, hanno voglia d’iniziare ed entusiasmo. Per cambio generazionale non intendo l’addio ai vecchi ma l’ingresso dei giovani. E allo stesso tempo avere la possibilità di avere questa mentalità diversa accompagnata dall’esperienza degli altri”.

“Ciò che mi spaventa – ha sottolineato Bongiorno– è che comunque è necessario uno sforzo enorme per cambiare qualcosa. Mi sto trovando un’eredità molto pesante. Per fare questo non ci vorranno due o tre ritocchini ma ci vorrà un impegno significativo. Alcune cose fatte dalla Madia mi sono piaciute tante altre no. Ad esempio il fatto che il precedente ministro sia intervenuto sulla materia disciplinare ampliando l’ipotesi di licenziamento è una misura che va benissimo. È chiaro però che bisogna anche prevenire il licenziamento ecco perché ho voluto completare questa misura con le impronte digitali”.

Per quanto riguarda l’iniziativa anti-furbetti del cartellino, la ministra, il giorno della presentazione della novità, ha precisato : “Abbiamo approvato la rilevazione biometrica delle presenze, non è punitivo, ma tutela i dipendenti che lavorano, quelli che non sono fannulloni. Una misura contro i furbetti del cartellino. Grazie alle impronte digitali si identifica chi entra al lavoro’. Dunque una misura che va vista soprattutto per tutelare chi va a lavoro nella Pa.