L'operazione

Orange diventa il primo operatore in Spagna: 4,25 miliardi per rilevare di MasOrange

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Con la piena proprietà, Orange conferma il suo impegno industriale a lungo termine in Spagna e la sua fiducia in MásOrange e nel suo management per la creazione di valore per tutti gli stakeholder.

Orange diventa il primo operatore in Spagna e si rafforza nel 5G e nella fibra, avendo raggiunto un accordo non vincolante per prendere il controllo totale di MasOrange rilevando la quota del 50% nell’operatore spagnolo che non deteneva ancora da parte del consorzio di private equity Lorca per un controvalore di 4,25 miliardi di euro in contanti.

Il consorzio Lorca – formato da KKR, Cinven e Providence Equity Partnersaveva rilevato MasMovil nel 2020 e aveva siglato un accordo con Orange per fondere i due operatori in una joint venture completata nel marzo 2024.

Adesso, dopo una ventina di mesi, Orange sta per rilevare il controllo totale dell’operatore per “accelerare il suo piano strategico denominato Lead the Future e rafforzare ulteriormente la posizione di Orange in Spagna, il secondo mercato del gruppo in Europa (il primo è la Francia ndr).  

Orange fa sul serio in Spagna

Con la piena proprietà, Orange conferma il suo impegno industriale a lungo termine in Spagna e la sua fiducia in MásOrange e nel suo management per la creazione di valore per tutti gli stakeholder. Orange prevede di raggiungere presto un accordo vincolante e di completare la transazione nella prima metà del 2026.

MásOrange è la più grande compagnia telefonica in Spagna per numero di clienti, con 26,2 milioni di connessioni mobili e 7,2 milioni di connessioni fisse a banda larga a settembre di quest’anno. Ha registrato un fatturato di 5,66 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2025, in crescita del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un EBITDA rettificato di quasi 2,2 miliardi di euro, in crescita dell’8,3%. MásOrange ha chiuso settembre con un indebitamento netto di 12,5 miliardi di euro.

I dati del mercato iberico

Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Commissione Nazionale per la Concorrenza (CNMC), le connessioni in fibra ottica fino a casa (FTTH) hanno superato i 17,4 milioni in Spagna e il numero di linee telefoniche fisse a banda larga ha raggiunto i 19,25 milioni, in un Paese di 48,8 milioni di abitanti.

Il settore è ampiamente dominato dai tre principali operatori, che insieme controllano l’82,1% di tutte le linee a banda larga. MasMovil è in testa (36,8% di quota di mercato), seguito da Movistar, il marchio commerciale di Telefónica (31,2%). Vodafone (13,7%) è tallonato dal nuovo arrivato, la società rumena in rapida espansione Digi (11,7% di quota di mercato). Aggressivo sui prezzi, questo quarto operatore, spesso paragonato a Free, è entrato nel mercato spagnolo diciotto mesi fa, in seguito alla fusione tra Orange e MasMovil.

Nel settore della telefonia mobile, il Paese conta 62,38 milioni di linee e, anche in questo caso, MasOrange domina il panorama, con il 41,43% delle linee, davanti a Movistar (26,24%) e Vodafone (18,73%), seguita da Digi (11,01%). Tuttavia, nel 5G, è Movistar, il marchio commerciale dell’ex monopolista Telefónica, a dominare con una quota di mercato del 37,1% nel secondo trimestre del 2025, davanti a MasOrange con il 28,4%, Vodafone con il 13,7% e molto più di Digi (3,8%).

Un buon prezzo per il 50% di MasOrange

Questa ascesa alla ribalta è dovuta in gran parte alla forte complementarietà tra le filiali spagnole di Orange e MasMovil. Tuttavia, la joint venture è stata presentata fin dall’inizio come una struttura temporanea, limitata a un periodo di due anni. Con la possibilità di lanciare un’offerta pubblica di acquisto per sciogliere la joint venture a partire dalla primavera del 2026.

I comproprietari hanno infine preso l’iniziativa invocando la clausola di riacquisto – a prezzo di mercato – inclusa nel contratto iniziale, consentendo a Orange di acquisire l’intera azienda.

Il prezzo di 4,25 miliardi di euro è considerato un buon affare dagli analisti. Sebbene Orange stia guadagnando terreno in Spagna, l’azienda rimane soggetta a una forte pressione competitiva, avvertono anche gli analisti, tra la presenza consolidata dell’operatore storico Movistar e la rapida crescita di Digi.

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