L'operazione

Open Fiber, Enel cede le sue quote a Cdp (10%) e Macquarie (40%)

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Enel passa il testimone a Cdp (10%) e Macquarie (40%) ed esce da Open Fiber. L'ad Francesco Starace: 'Facciamo tesoro dell'esperienza acquisita attraverso Open Fiber e siamo ansiosi di applicarla ad altri paesi in tutto il mondo’.

Enel ha oggi dato il via libera all’offerta di Cassa Depositi e Prestiti Equity (CDPE) relativa al 10% di Open Fiber dopo aver approvato, in precedenza, la vendita del 40% a Macquarie Infrastructure & Real Assets (MIRA), avviando il trasferimento della partecipazione detenuta in questo progetto infrastrutturale. Lo scrive l’azienda in una nota.

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Starace: ‘Cinque anni splendidi’

Francesco Starace, CEO del Gruppo Enel, ha dichiarato: “Siamo estremamente soddisfatti di questi cinque fantastici anni in Open Fiber. In un lasso di tempo così limitato, grazie al continuo lavoro di Open Fiber e alla passione e dedizione di tutti i suoi dipendenti, l’Italia è passata dalle ultime posizioni fino a diventare un leader nell’UE in termini di cablaggio FTTH. Questa crescita ha consentito anche lo sviluppo di una intera filiera industriale nel Paese, mentre la stessa Open Fiber si è posizionata come un player di rilievo nel settore, con impatti benefici sia per Enel che per CDP. Ed è a CDP e a Macquarie che lasciamo l’onore di portare avanti questo progetto infrastrutturale, che è essenziale per la ripresa e la crescita del Paese. Facciamo tesoro dell’esperienza acquisita attraverso Open Fiber e siamo ansiosi di applicarla ad altri paesi in tutto il mondo, in linea con la nostra strategia basata sullo ‘Stewardship Model’. Vorrei esprimere la mia gratitudine verso tutti i dirigenti e dipendenti attuali e precedenti con i quali ho avuto il privilegio di lavorare in questi cinque anni di successi, e un ringraziamento speciale va all’Ad Elisabetta Ripa e al Presidente Franco Bassanini per la loro inestimabile competenza e visione“.

FTTH Council Europe: ‘Italia ha aumentato copertura del 30% in 4 anni’

Secondo FTTH Council Europe, l’Italia ha aumentato la copertura FTTH delle unità immobiliari di oltre 30 punti percentuali negli ultimi quattro anni, passando dal 15% nel 2016 a circa il 45% stimato nel 2020. A fine 2020, l’Italia si è classificata seconda dietro la Francia in termini di crescita della copertura FTTH, con l’incremento di circa 3,8 milioni di unità immobiliari durante gli ultimi quindici mesi. Questi risultati sono stati raggiunti principalmente grazie a Open Fiber, che in solo pochi anni è cresciuta fino a diventare il terzo player nell’UE-28 in termini di infrastruttura FTTH.

Ad oggi, Open Fiber ha già collegato tramite infrastruttura in fibra circa 11,5 milioni di unità immobiliari in Italia. Dall’ingresso di Open Fiber nel mercato italiano della banda ultra-larga fissa, ad oggi il numero di città con servizio FTTH disponibile è aumentato, nelle aree a competizione di mercato, da meno di 30 nel 2016 a oltre 180. Inoltre, Open Fiber ha coperto, nelle aree rurali, circa 2.000 comuni di piccole e medie dimensioni in tutta Italia.

Al termine di questi cinque anni di successi, durante i quali Enel ha fatto partire da zero e contribuito a creare un solido e fiorente operatore FTTH con determinazione e lungimiranza, l’azienda ora consegna il testimone a CDP e MIRA per promuovere questa missione e l’ampliamento della rete in fibra ottica in tutta Italia. L’abbandono dei cavi in rame a favore della fibra ottica comporta enormi benefici ambientali, sociali ed economici per l’intero Paese.

Enel incassa 530 milioni da CDP Equity per il 10% di Open Fiber

Il Cda di Enel ha deliberato di avviare le procedure finalizzate alla cessione del 10% del capitale di Open Fiber a CDP Equity, conferendo all’Amministratore Delegato apposito mandato al riguardo.

In base all’offerta pervenuta da CDPE, il corrispettivo per la cessione del 10% del capitale di Open Fiber risulta pari a 530 milioni di euro, ed è inclusivo del trasferimento a CDPE del 20% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati. Esso è stato determinato come pro quota del corrispettivo di 2.650 milioni di euro per la cessione a Macquarie Infrastructure & Real Assets (“MIRA”) del 50% del capitale di Open Fiber – inclusivo del trasferimento del 100% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati – previsto dall’offerta finale della stessa MIRA, esaminata e valutata favorevolmente dal Consiglio di Amministrazione di Enel nell’adunanza del 17 dicembre 2020.

L’eventuale ‘earn out’ (conguaglio) a favore di Enel

L’offerta di CDPE prevede inoltre il riconoscimento di un “earn-out” a favore di Enel – analogo a quello previsto nell’offerta finale di MIRA – legato alla eventuale positiva conclusione, con sentenza definitiva, del contenzioso instaurato da Open Fiber nei confronti di TIM per condotta anticoncorrenziale posta in essere da quest’ultima. In particolare, tale “earn-out” assicura il riconoscimento in favore di Enel del 75% del risarcimento netto che dovesse essere conseguentemente incassato da Open Fiber e si prevede che sia riconosciuto ad Enel in funzione dei dividendi distribuiti da Open Fiber ai propri soci a qualsiasi titolo. L’”earn-out” sarà calcolato in proporzione alla quota del 10% del capitale di Open Fiber ceduta da Enel a CDPE.

In questo caso, il riferimento è alla causa per abuso di posizione dominante intentata da Open Fiber a Tim a fine giugno 2020, dopo la multa da 116 milioni di euro inferta dall’Antitrust all’ex incumbent per il progetto Cassiopea.

Il perfezionamento della cessione del 10% del capitale di Open Fiber da Enel a CDPE, previsto entro la fine del mese di novembre 2021, è subordinato al contestuale perfezionamento della cessione del 40% del capitale di Open Fiber da Enel a MIRA nonché al versamento in favore di Open Fiber, in linea con gli impegni dei soci già previsti dal relativo piano industriale attuale, di un apporto di capitale di ammontare complessivo fino a 194 milioni di euro, di cui 97 milioni di euro di competenza Enel.

L’operazione è stata approvata da parte del Consiglio di Amministrazione di Enel previo motivato parere favorevole del Comitato Parti Correlate, che ha positivamente valutato l’interesse di Enel al compimento dell’operazione stessa nonché la convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni.

L’applicazione della disciplina in materia di operazioni con parti correlate si è resa necessaria tenuto conto del comune assoggettamento di Enel e di CDPE al controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’operazione, in base alle soglie dimensionali, è risultata qualificabile come operazione di minore rilevanza ai fini della normativa Consob di riferimento e della Procedura Enel in materia di operazioni con parti correlate.