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Nvidia e OpenAI trattano per un accordo sul leasing dei chip. Un nuovo standard per l’intera industria?

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La società guidata da Jensen Huang avrebbe proposto a OpenAI una formula innovativa: un modello di leasing dei chip invece della classica vendita diretta.

Nvidia e OpenAI stanno trattando un’intesa rivoluzionaria: la società guidata da Jensen Huang avrebbe proposto a OpenAI un modello di leasing dei chip invece della classica vendita diretta.

La proposta, riportata in anteprima da The Information, rappresenta una formula innovativa che, secondo le prime stime, consentirebbe alla creatura di Sam Altman di ridurre i costi operativi tra il 10 e il 15%, garantendo al tempo stesso maggiore flessibilità nell’impiego delle risorse.

Leasing dei chip: una nuovo standard per l’intera industria?

In questo scenario, il leasing non rappresenterebbe soltanto un’opzione di finanziamento, ma una vera e propria leva strategica: ridurre l’impatto finanziario di investimenti stimati in centinaia di miliardi di dollari, accelerare la disponibilità di potenza di calcolo e limitare i rischi legati all’obsolescenza hardware.

Per Nvidia, il vantaggio sarebbe altrettanto evidente: flussi di ricavi ricorrenti e una posizione ancora più forte come partner esclusivo per OpenAI.

L’accordo potrebbe sollevare l’attenzione dell’antitrust

Un accordo di tale portata, con investimenti e capacità di calcolo su scala senza precedenti, potrebbe sollevare l’attenzione delle autorità antitrust, preoccupate per l’effetto escludente nei confronti di altri fornitori.

Le indagini regolatorie, in questo senso, sembrano un passaggio quasi inevitabile. Se l’intesa dovesse andare in porto, ci troveremmo davanti a un cambio di paradigma: il capitale fisso trasformato in servizio continuativo, con incentivi e rischi condivisi tra fornitore e utilizzatore.

Nvidia e l’accordo con OpenAI da 100 miliardi di dollari

Questa notizia conferma evidenzia la simbiosi crescente tra le due aziende. Proprio qualche giorno fa l’azienda di chip ha annunciato un investimento fino a 100 miliardi di dollari in OpenAI per supportare la costruzione di una colossale infrastruttura di data center alimentata dai propri chip AI.

Il progetto chiamato Project Stargate, definito ‘monumentale’ dal CEO Huang, prevede la realizzazione di strutture con una potenza combinata di 10 gigawatt, corrispondenti a circa 4-5 milioni di GPU.

Il primo investimento, pari a 10 miliardi di dollari, sarà attivato al completamento del primo gigawatt di capacità. Secondo fonti interne, i fondi saranno versati progressivamente e al valore di mercato corrente. Questo piano di sviluppo avrà inizio nella seconda metà del 2026, con l’adozione dei nuovi sistemi Vera Rubin di Nvidia.

OpenAI con Oracle e SoftBank pianifica altri 5 data center

OpenAI, in collaborazione con Oracle e SoftBank, ha annunciato inoltre un’iniziativa monumentale per la costruzione di cinque nuovi data center dedicati all’AI negli Stati Uniti, nell’ambito di ‘Stargate’.

I nuovi siti saranno dislocati in Texas, New Mexico, Ohio e in una località non divulgata del Midwest. Tre saranno costruiti congiuntamente da OpenAI e Oracle, mentre gli altri due coinvolgeranno anche una società affiliata a SoftBank.

L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere una capacità complessiva di 10 gigawatt nei prossimi anni, portando il totale già in sviluppo a quasi 7 gigawatt e oltre 400 miliardi di dollari di investimenti. Le nuove strutture dovrebbero generare circa 25.000 posti di lavoro diretti.

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