#Vorticidigitali. L’Iva sugli eBook, un’occasione per il semestre italiano di presidenza Ue

di di Andrea Boscaro (Founder and Associate at The Vortex) |

Gli eBook debbono essere al centro di una grande rivalutazione sia sotto il profilo dei contenuti che del modello di business, soprattutto per il protagonismo dei grandi player digitali.

#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.
Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Italia


eBook

Allo scorso Salone del Libro, l’Associazione Italiana Editori ha, come di consueto, rilasciato i numeri del mercato del libro con i riflettori come sempre puntati sugli eBook. La soddisfazione mostrata per una percentuale dei libri digitali in crescita e tale da rappresentare il 3% del mercato è però stata fortemente smorzata dall’andamento del comparto nel suo complesso che, in un anno, è sceso del 2,3% in termini di volumi venduti e del 6,2% in termini di valore.

I dati degli eBook sono pertanto solo una piccola consolazione soprattutto se consideriamo l’assenza in queste valutazioni delle dichiarazioni di Amazon e la crescita degli utenti che hanno fruito di libri digitali i quali sono cresciuti sia come acquirenti (+14%) che come lettori (+17%) a fronte di un calo identico e pari al 9% per i libri cartacei.

 

La Rete però non riveste per l’editoria solo una dimensione legata al prodotto, ma è anche un canale distributivo che, secondo le stime dell’Aie, conterà nel 2014 il 4,9% delle vendite a volume e del 6,6% delle vendite a valore, sempre al netto di Amazon.

Sia per via della crisi dunque sia per via dell’osservazione di scenario e competitiva che il gigante sta rappresentando per il mercato italiano, gli eBook debbono essere al centro di una grande valutazione nel prossimo futuro ripensandoli sia sotto il profilo dei contenuti che del modello di business, in attesa che il nostro Paese, assumendo la guida del semestre europeo, riprenda in mano il tema dell’aliquota iva come già affrontato dialetticamente dalla Francia ormai tempo fa.

Il mondo degli eBook deve essere valutato con ancora più attenzione soprattutto per il protagonismo dei grandi player digital: non solo Amazon, dunque, ma anche Google che pian piano sta declinando anche in Italia le sue iniziative più significative sul fronte librario come Google Classrooms rivolto all’editoria scolastica per non parlare di Apple con il suo software iBooks for Author.

La dinamicità del settore deve inoltre considerare la diffusione dell’hardware e le evoluzioni tecnologiche che non si limitano allo sviluppo del formato ePub3 sempre più oggetto di piattaforme disponibili per tutti gli editori, ma anche alla diffusione delle best practices dei libri arricchiti (un esempio Glossi http://glossi.com/margaretnaomi/3745-the-happy-zombie-sunrise-home) sempre più inseriti nell’offerta dei grandi gruppi editoriali italiani.

La limitata quota di mercato dell’eBook non considera infine il fatto che nuove tipologie di prodotti come le app distolgono l’attenzione (ed il budget) del lettore verso altre forme di fruizione dei contenuti: l’esempio dei lavori degli Inkle Studios come la versione rivisitata ed interattiva di Frankenstein (http://www.inklestudios.com/frankenstein/) dimostra come la sperimentazione possa giocare un ruolo anche di guida per lo storytelling e di uso delle attività sui social media.

Oltre all’approfondimento del ruolo dell’eBook (prodotto vs. strumento di marketing), quest’anno dovrà pertanto presentare un approccio più coraggioso per ciascun editore e aggregato per il settore nel suo complesso.