#IlSocialPolitico: la Web Reputation del ministro Nunzia De Girolamo

di di Guido Petrangeli |

Italia


Nunzia De Girolamo

#IlSocialPolitico è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e @Social_politico. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Da giorni impazza una bufera mediatica sul ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo. Una bufera mediatica abbastanza anomala, come se quanto riportato avesse carattere di straordinarietà, come se in Italia la De Girolamo fosse il primo politico ad aver fatto presunte ingerenze nelle nomine delle Asl, mentre al contrario sono certe le ingerenze indebite della politica in tutte le nomine della sanità nelle Regioni italiane. Insomma una bufera che ha ingigantito posizioni e cose dette, come se in Italia le nomine fossero materia da educande, sempre decise sulla base di un ferreo principio meritocratico. Questo è, forse, quello che vorremmo, ma fa sorridere il tono quasi calvinista di molti accusatori, peraltro appartenenti ad aree della politica da sempre impegnate nella nomine di partito della sanità pubblica.

Abbiamo provato a misurare quale è stato l’impatto della vicenda delle Asl di Benevento sulla web reputation del Ministro.

La storia che vede protagonista la De Girolamo è questa: Felice Pisapia, un dirigente sanitario della Asl di Benevento, registra di nascosto alcune riunioni avvenute in casa del papà della De Girolamo nell’estate del 2012. Pisapia verrà poi indagato per varie truffe, i nastri vengono consegnati ai magistrati e infine le intercettazioni finiscono sulle pagine del Fatto .

Vediamo come ha reagito il web.

 

Google

Su Google esistono circa 776.000 risultati associati alle ricerche che hanno per oggetto Nunzia De Girolamo. Nella prima pagina dei contenuti restituiti da Google troviamo come primo risultato il sito personale del Ministro. Al secondo posto troviamo la pagina Wikipedia dedicata al Ministro, dove però si parla solo della sua biografia non facendo riferimento alla vicenda della sanità campana. Sempre nella prima pagina dei risultati troviamo un articolo dell’Espresso, che dedica un’ampia inchiesta sull’argomento. L’inchiesta ha raggiunto al 18 gennaio, 4.700 condivisioni su Facebook e 168 su Twitter.

Abbiamo monitorato la De Girolamo anche su Google Trend, lo strumento che rivela l’andamento che hanno le parole digitate nel motore di ricerca più utilizzato al mondo. Su Google Trend abbiamo registrato un primo picco di ricerche, pari a 14, nel dicembre 2013. Questa mole di ricerche sul ministro coincide con la dura inchiesta dell’Espresso sulle vicende di questi giorni. A gennaio, dopo le prime indiscrezioni sulla vicenda che la vede coinvolta, abbiamo trovato un vero e proprio exploit di ricerche su Nunzia De Girolamo, che ha toccato il massimo volume di ricerche pari a 100.

 

Mondo social

Su Twitter abbiamo registrato che il top tweet sul’argomento è di Andrea Scanzi, giornalista e influencer di peso nella Twittersfera. Il tweet di Scanzi, che ha registrato 141 retweet e 81 inserimenti tra i preferiti, è a sfondo ironico: “Se mi dimetto divento vittima due volte, e anche gli italiani”. Fidati, Nunzia: io vivrei sereno lo stesso. Anzi. #DeGirolamo#ottoemezzo.

Inoltre su Twitter è stato lanciato dal Movimento 5 stelle l’Hashtag #cacciailministro che ha raggiunto circa 50 tweet per ora. 

 

il tweet di andrea scanzi per nunzia de girolamo

 

Su Facebook invece uno degli influencer più di peso che ha dedicato spazio alla vicenda De Girolamo è Beppe Grillo. Ricordiamo come la sua pagina Facebook sia una delle più popolari, influenti e interattive a livello italiano. Grillo ha pubblicato un post dove vengono rilanciati i risultati di un sondaggio in cui si chiede ai militanti del M5S di votare il ministro da “cacciare via“. Il post raggiunge il seguente livello di engagement: 1.770 mi piace, 301 condivisioni e 580 commenti. Sul blog di Beppe Grillo sono stati pubblicati i risultati di questo sondaggio: l’8,9% dei votanti ha detto di voler mandare a casa il ministro De Girolamo per le intercettazioni sulla sanità campana. Prima della De Girolamo nella classifica troviamo i Ministri Cancellieri (26%), Alfano (12,5%), Mauro (10,9%) e Lupi (9,8%) 

 

grafico gradimento ministri

 

Il video più virale della rete sul caso De Girolamo è stato pubblicato dal canale YouTube del Fatto Quotidiano. Il Video “De Girolamo, l’affaire del bar dell’ospedale Fatebenefratelli di Benevento”  ha registrato 2.416 visualizzazioni e 17 commenti nel giro di una sola settimana.

 

 

Quotidiani online

Come hanno trattato i quotidiani online la vicenda De Girolamo? E soprattutto quali articoli sul caso sono stati i più letti e condivisi sul web? Proviamo a rispondere a questi due interrogativi, fondamentali per la web reputation della ministra De Girolamo, monitorando tre dei quotidiani più letti in rete.

Sul Repubblica.it l’articolo più coinvolgente – “Benevento, la De Girolamo nello scandalo delle Asl– riporta le prime indiscrezioni dell’inchiesta sulla Sanità campana. L’articolo di Repubblica raggiunge 3.200 condivisioni su Facebook, 65 condivisioni su Twitter e 8 su Google Plus.

Dalla pagine del Corriere.it troviamo come articolo più virale “De Girolamo, la Asl e le urla per il Bar: ero a casa mia e parlo come mi pare“. Il pezzo, che riporta stralci delle intercettazioni a cui era sottoposta il ministro ottiene 332 condivisioni sui social media e 396 commenti dei lettori.

Concludiamo con il Fatto quotidiano dove troviamo l’articolo con il livello di engagement più alto. Il pezzo “Nunzia De Girolamo, la voce della padrona: stronzi qui a Benevento comando io” registra l’incredibile numero di 15mila condivisioni su Facebook, 750 su Twitter, 111 su Google Plus e 3.700 commenti dei lettori. Come si può immaginare da titolo, le intercettazioni riportate nel pezzo del Fatto rappresentano un duro colpo alla web reputation del Ministro.

Ma rimane vivo il quesito che abbiamo proposto all’inizio: non sono, più o meno, questi i modi abituali con cui la politica, di ogni colore, ha trattato e tratta le nomine nella sanità pubblica?

 

@guidopetrangeli

Dati raccolti dal 13 al 19 gennaio