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Mosca prepara l’arma segreta contro i satelliti Starlink, l’allarme dell’intelligence NATO

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Una pioggia di proiettili potrebbe colpire le costellazioni satellitari di SpaceX, secondo fonti NATO. Gli 007 di due Stati membri dell’Alleanza lanciano l’allarme. I dubbi e le paure sulle guerre spaziali che si avvicinano.

Mosca pronta a colpire i satelliti Starlink, l’allarme degli 007 NATO

Nubi di schegge orbitanti”, armi ad “effetto zona” e “proiettili ad alta densità” sono le armi segrete che la Russia starebbe preparando per abbattere il maggior numero possibile di satelliti della costellazione Starlink. Al momento pare più un film di fantascienza che una minaccia reale, ma a volte la realtà ha dimostrato di poter ampiamente superare la fantasia, quindi il report degli 007 della NATO merita di essere preso in considerazione.

Secondo quanto pubblicato dall’Associated Press, venuta a conoscenza dei fatti, i servizi segreti di due Paesi membri dell’Alleanza nordatlantica (NATO) avrebbero lanciato l’allarme su dei sistemi di attacco anti-satellitare che la Russia starebbe sviluppando con l’obiettivo di colpire le costellazioni Starlink di SpaceX per ridimensionare la superiorità americana nell’atmosfera terrestre (in particolare la bassa atmosfera, in acronimo inglese LEO).

Le costellazioni satellitari occidentali, in particolare la più numerosa e avanzata composta dai satelliti Starlink di Elon Musk, hanno giocato e ancora giocano un ruolo chiave nella guerra in Ucraina. Se Kiev è ancora in piedi molto lo si deve anche al controllo dello Spazio sopra l’Ucraina assicurato dagli alleati europei e americani.

Secondo quanto riportato dall’AP, l’intelligence NATO avrebbe scoperto delle nuove armi russe in grado di abbattere centinaia di satelliti Starlink quasi nello stesso momento grazie ad un’arma “ad effetto zona”, cioè tramite una pioggia di proiettili o di minuscoli oggetti in grado perlomeno di mettere fuori uso o danneggiare i dispositivi orbitanti.

Armi di distruzione satellitare

Ovviamente, usare una pioggia di proiettili su una costellazione nemica significa anche colpire qualsiasi altro oggetto volante nelle vicinanze o anche oltre (il che significa anche sopra e sotto). La densità satellitare in orbita bassa è tale che un’arma del genere andrebbe a danneggiare anche in maniera lieve molti altri satelliti di altri Paesi, compresi quelli cinesi, europei, indiani e giapponesi, magari anche degli stessi russi.

I detriti e gli stessi satelliti danneggiati (entro pochi anni avremo in orbita decine di migliaia di satelliti operativi), inoltre, potrebbero cadere in gran quantità su di noi, sulle città ad esempio, causando distruzione e mettendo in pericolo l’incolumità delle persone.

Sconosciuto, poi, il vettore che potrebbe portare un simile attacco in orbita terrestre: un altro satellite armato? Un veicolo navicella dotata di armamenti spaziali?

Numerosi analisti non credono a queste ipotesi e non sono propensi a credere che Mosca stia realmente lavorando ad armamenti del genere. Il comandante della divisione spaziale dell’esercito canadese, il generale di brigata Christopher Horner, però, è di parere opposto.

Non sono informato sui fatti in maniera dettagliata, ma non è improbabile che la Russia stia sviluppando sistemi d’attacco simili – ha detto Horner – se le informazioni sugli armamenti nucleari sono accurate e se sono disposti a svilupparle e a impegnarsi per raggiungere tale scopo, beh, non mi sorprenderebbe che qualcosa di meno potente, ma altrettanto dannoso, rientri nel loro raggio d’azione”.

La Russia pronta a colpire i satelliti occidentali

Il Comando Spaziale francese ha dichiarato in una nota all’Agenzia di non poter commentare le informazioni di intelligence, ma allo stesso tempo ha scritto: “Vi possiamo comunque dire che la Russia, negli ultimi anni, ha moltiplicato azioni irresponsabili, pericolose e persino ostili nello spazio“.

C’è poi il Rapporto 2025 della Secure World Foundation (SWF) sulle capacità anti-spaziali globali che denunciava non molto tempo fa: Cina e Russia stanno sviluppando contromisure esplicite contro le costellazioni LEO (Low Earth Orbit) occidentali.

L’allarme già lanciato dagli USA

Come dicevamo, fin qui più fantasie e ipotesi azzardate che fatti. Torna alla mente l’allarme lanciato a febbraio del 2024 dal Presidente della Commissione Intelligence della Camera degli Stati Uniti, il Repubblicano Mike Turner, che esortava l’allora Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a declassificare le informazioni relative a quanto Mosca stava facendo con le armi anti-satellitari, perché rappresentavano una minaccia alla sicurezza nazionale.

Anche in quel caso, si parlava di armi segrete che la Russia stava per usare (in un tempo non ben precisato) contro i satelliti Starlink e che rappresentavano appunto un pericolo serio perché potevano distruggere un’infrastruttura di comunicazione strategica. Anche in quel caso, in molti mettevano in guardia da facili ed eccessivi allarmismi, per qualcosa che non si conosceva e di cui non si avevano prove concrete (in quei giorni si votava al Congresso americano il disegno di legge che autorizzava 100 miliardi di dollari di aiuti economici e militari all’Ucraina per sostenere lo sforzo bellico contro la Russia).

Un altro elemento molto importante sottolineato dall’AP è che stando alle scoperte dell’intelligence NATO, i proiettili sarebbero così piccoli (pochi millimetri di diametro) da riuscire a sfuggire al rilevamento da parte dei sistemi terrestri e spaziali che sorvegliano i cieli, rendendo molto difficile individuare l’origine dell’attacco e quindi poter incolpare senza ombra di dubbio Mosca.

Clayton Swope, specializzato in sicurezza spaziale e armamenti presso il Center for Strategic and International Studies, un think tank di sicurezza e politica con sede a Washington, ha affermato che se “i proiettili non sono tracciabili, le cose certamente si complicano”, ma allo stesso tempo “la gente capirebbe subito“, perché in caso di attacco ora sappiamo chi potrebbe essere in grado di fare una cosa del genere, “facile fare due più due“, ha affermato.

Satelliti e guerre spaziali sopra le nostre teste

Mosca potrebbe certamente sviluppare armi anti-satellitari e rappresentare una minaccia per noi tutti. Non è impossibile e quindi ci possiamo attendere, se non oggi, che qualcosa del genere prima o poi sarà utilizzato in future guerre spaziali. Di certo non si può neanche escludere che al momento si sfrutti questa minaccia o questo allarme per favorire politiche di sostegno a Kiev o per accelerare gli investimenti militari contro Mosca, e magari per infondere ulteriori paure e timori tra la popolazione europea.

I satelliti sono un’infrastruttura militare e civile sempre più importante. Chi ha più satelliti in cielo controlla quello accade sulla Terra. Le costellazioni garantiscono supremazia geopolitica e rappresentano una leva strategica chiave in ogni competizione, anche militare. Maggiore sarà il loro numero, maggiori i pericoli che correremo, sotto vari punti di vista. Non serve avere paura, bisogna prenderne coscienza.

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