Il programma

MIT – Linee programmatiche, Toninelli ‘Puntare su piccole opere diffuse, digitale e smart mobility’

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Il Ministro delle Infrastrutture di fronte alle Commissioni congiunte di Camera e Senato per illustrare le linee di azione del suo dicastero per il futuro: tra i diversi obiettivi, “zero macchine inquinanti in circolazione entro il 2030” e procedere con la “Transizione digitale”.

Dal 31 luglio il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, è in Parlamento per illustrare quelle che sono e saranno le linee programmatiche del suo dicastero per l’anno in corso e quelli a venire. Dotare il Paese di tante piccole opere diffuse, puntare sulla mobilità sostenibile, l’innovazione digitale, l’edilizia di qualità e potenziare le ferrovie locali, sono alcuni dei punti strategici su cui il Ministero ha deciso di puntare.

Proprio nell’ottica di un miglioramento vero della qualità della vita, la cifra del nostro lavoro non sarà continuare a foraggiare grandi opere mastodontiche e dispendiose, ma dotare il Paese di una rete di tante piccole opere diffuse, che servano realmente ai cittadini. Penso alla manutenzione dei ponti e delle strade, alla creazione di varianti autostradali, alla riqualificazione del tessuto urbano”, ha dichiarato Toninelli difronte le commissioni congiunte XII della Camera e XII del Senato.

Stiamo lavorando a un piano di incentivi per quegli enti locali che metteranno in campo tutte le politiche e gli strumenti utili allo scopo di diminuire le vittime della strada sul loro territorio. Il bollettino dei morti per incidenti stradali nel 2017 è peggiorato, parliamo di 95 vittime in più rispetto al 2016, oltre 3.300 in totale.

L’Europa punta a zero morti nel 2050, ma l’Italia è totalmente fuori target e ha già perso incentivi economici dall’Ue per colpa degli obiettivi mancati”.

Per migliorare questa situazione, ha spiegato il ministro, “serve una forte azione culturale accanto ad interventi normativi ed infrastrutturali che consentano l’abbattimento del traffico veicolare privato, in modo da rendere, soprattutto in città, la mobilità in auto più lenta e regolare”.

Già nei giorni scorsi il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) aveva annunciato il via libera al Sistema nazionale delle ciclovie turistiche, per promuovere la mobilità dolce e sostenibile, ma nuove iniziative sono annunciate per il futuro, soprattutto per muovere il Paese verso una vera economia decarbonizzata e per un futuro a zero emissioni inquinanti (low carbon economy): “Investiremo risorse pubbliche per attuare un serio piano nazionale per le piste ciclabili, che spinga verso una mobilità dolce e green e garantisca più tutele per i ciclisti. Soldi pubblici verranno anche investiti sulla mobilità elettrica: è nostra intenzione lavorare per un futuro a basse o zero emissioni. E cercheremo di arrivare all’obiettivo di zero macchine inquinanti in circolazione entro il 2030”.

Oltre al disegno di legge sulla mobilità sostenibile che punta a sostituire gli automezzi e le attrezzature alimentati con motori endotermici con automezzi e attrezzature a trazione elettrica, negli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia, “il MIT si impegnerà a realizzare un Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli elettrici assicuri una copertura capillare su tutto il territorio nazionale”.

Nelle città, che rappresentano i nodi strategici della rete di mobilità sostenibile, “è di fondamentale importanza implementare i PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile), per dotare le aree metropolitane di una adeguata offerta di trasporto, sostenibile e sicuro, seguendo principi di “integrazione, partecipazione, monitoraggio e valutazione”.

Sul fronte della smart mobility, in particolare della guida autonoma, oltre le sperimentazioni di Torino e Modena dei progetti ‘Smart Road: “L’obiettivo è creare un ecosistema tecnologico, fondato sui Big Data, favorevole alla sinergia tra infrastrutture e veicoli di nuova generazione, per migliorare la sicurezza e la fluidità del traffico”.

Ulteriori punti chiave delle Linee programmatiche sono stati l’edilizia e gli appalti pubblici, in cui l’innovazione tecnologica digitale apre nuovi scenari di efficienza e qualità: “Lavoreremo per implementare l’utilizzo nelle opere pubbliche del Bim, Building Information Modeling, ovvero un sistema aperto di pianificazione, realizzazione e gestione delle costruzioni. Uno strumento innovativo che, tramite la condivisione digitale, può far risparmiare fino a 30 miliardi di euro negli appalti pubblici”.

Fondamentale, per concludere, in ottica di efficientamento e trasparenza, “sarà lavorare sulla semplificazione e la digitalizzazione dei processi, realizzando ciò che definiamo la Transizione digitale”, ha precisato Toninelli.

Su questo versante abbiamo istituito un tavolo tecnico composto da professionisti di altissimo profilo e competenza. L’obiettivo è di implementare e completare la semplificazione amministrativa e la c.d. digitalizzazione del MIT, affinché il ministero operi in modalità nativamente digitale, così da assicurare la qualità dell’azione amministrativa e dei servizi on line, garantire concretamente il diritto di accesso ai dati e ai documenti e abbattere i costi di amministrazioni analogiche con procedimenti lunghi, ridondanti, costosi, per contribuire al governo del Paese attraverso dati di qualità, aggiornati, completi, accessibili, aperti”.