Intervista

Metaverso, Maximo Ibarra (Engineering): ‘È uno dei mega-trend tecnologici del momento. Avrà un futuro brillante alla portata di tutti’

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Engineering fa sul serio col metaverso e parte da Roma con il suo nuovo “Metaverse Dome” per diffondere il suo credo tecnologico in giro per l’Italia. Il Ceo Maximo Ibarra: 'Il metaverso è il futuro della tecnologia. Il Metaverse Dome di Engineering è uno spazio che è stato creato appositamente per incuriosire ed aumentare l’awareness'.

Engineering fa sul serio col metaverso e parte da Roma con il suo nuovo “Metaverse Dome” per diffondere il suo credo tecnologico in giro per l’Italia. Una struttura agile, che ricorda la Lanterna di via Condotti, che per la due giorni nel piazzale della Minerva dell’Università La Sapienza ha attirato l’attenzione di centinaia di studenti, curiosi di provare e tastare dal vivo i visori che aprono alla realtà virtuale del metaverso, una dimensione immersiva che promette di cambiare radicalmente l’interazione sociale e lavorativa in tutti gli ambiti: dai beni culturali al mondo della didattica, dalla formazione sanitaria al telecontrollo. Delle prospettive del metaverso abbiamo parlato con il Ceo di Engineering Maximo Ibarra.

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Key4biz. Quali sono gli obiettivi e qual è la strategia di Engineering sul metaverso?

Maximo Ibarra. Possiamo raccontare il nostro approccio al Metaverso in tre punti fondamentali. Il primo è la nostra capacità di intercettare quell’insieme di tecnologie che sono alla base del metaverso in anticipo rispetto ad altri player del mercato.

Key4biz. Di quali tecnologie stiamo parlando?

Maximo Ibarra. Realtà aumentata, realtà virtuale, intelligenza artificiale, blockchain, NFT, Cloud e cybersecurity, così come la capacità computazionale, che per quanto riguarda l’elaborazione dei dati negli ultimi anni è in crescita costante. Quindi, riuscire a mettere insieme tutte queste componenti in modo più efficace di quanto faccia il mercato è uno dei nostri obiettivi principali.

Key4biz. E poi?

Maximo Ibarra. Il secondo aspetto è definire quali sono i casi d’uso, quindi quelle esperienze in cui il metaverso può avere lo sviluppo maggiore, senza andare a inventarsi cose particolarmente futuristiche o futuribili. Noi cerchiamo di intercettare nei processi già esistenti, sia aziendali sia quelli che riguardano le esperienze degli utenti finali, quei momenti in cui una realtà immersiva in spazi digitali può avere più senso.

Key4biz. Quali sono per ora gli ambiti di utilizzo individuati? 

Maximo Ibarra. Il turismo e la fruizione dei beni culturali. Per il mondo delle aziende, invece, conosciamo già i vantaggi della remotizzazione ma stiamo lavorando per approfondire le opportunità nei processi di produzione che si sostanziano in maggiore efficienza, maggiori risparmi e un significativo impatto ambientale positivo. Attraverso la realtà virtuale o aumentata, inoltre, si riesce a fare del training in diversi ambiti come ad esempio quello sanitario. In generale, la formazione è sicuramente uno degli ambiti di applicazione in cui il Metaverso può portare benefici importanti. Ce ne sono poi sicuramente molti altri che vanno nella direzione dell’entertainment, ma a noi interessa capire e sviluppare le applicazioni che possono essere immediatamente comprensibili a una audience ampia e che possono portare benefici concreti alle persone.

Key4biz.  A proposito di Comuni e beni culturali, Engineering ha già realizzato un metaverso per la città di Orvieto. E’ un modello replicabile anche in altri comuni italiani? Ci sono poi altre soluzioni già realizzate da Engineering?

Maximo Ibarra. Quello di Orvieto è uno dei casi più recenti e sicuramente replicabile e scalabile in altri contesti. Si tratta di spazi digitali immersivi nei quali permettiamo alle persone non solo di conoscere e fruire del patrimonio culturale e artistico della città di Orvieto, ma anche di poter utilizzare i servizi del Comune. Un altro settore in cui stiamo lavorando molto è il mondo Retail, creando progetti di realtà ‘phigital’, che mettono a disposizione dei consumatori esperienze fisiche e virtuali, per, ad esempio, scegliere e acquistare capi di abbigliamento . E poi esistono altri casi specifici, che riguardano il mondo del Training e di facilitazione del lavoro da remoto, di cui stavo parlando prima. Stiamo lavorando con diverse aziende che vogliono implementare questo tipo di esperienze, da customizzare a seconda del tipo di player che ce lo chiede.

Key4biz. A Roma avete lanciato un’esperienza, nel piazzale della Minerva dell’Università La Sapienza: si tratta del Metaverse Dome. Di cosa si tratta? E’ la prima tappa di un tour?

Maximo Ibarra. Il Metaverse Dome di Engineering è uno spazio creato appositamente per incuriosire ed aumentare l’awareness, così da immaginare il metaverso come qualcosa di concreto e applicabile concretamente. E’ uno spazio pensato con un design capace di attrarre, portare le persone a conoscere e provare questa tecnologia e così da  familiarizzare con essa, anche attraverso l’uso degli oculus.

Key4biz. Il metaverso può rappresentare una barriera per i boomers?

Maximo Ibarra. I device sono un aspetto fondamentale nella fruizione del metaverso: si va dal visore agli occhiali per la realtà aumentata fino agli smartphone e agli schermi in 3D. Certo, all’inizio possono rappresentare una barriera, ma è vero che si stanno evolvendo rapidamente non soltanto dal punto di vista tecnologico, ma anche dal punto di vista dei materiali e della fruibilità. I visori, ad esempio, stanno diventando più leggeri, meno invasivi e più confortevoli e attenti alle caratteristiche somatiche delle persone.

Key4biz. Per quanto riguarda il futuro del metaverso, oltre agli entusiasti che ci credono a occhi chiusi, c’è chi lo considera invece un hype tecnologico destinato a sgonfiarsi presto. Cosa risponde?

Maximo Ibarra. Non sono d’accordo. Il metaverso è di certo uno dei mega-trend più sfidanti del momento, anche perché è strettamente legato alla realtà immersiva, i cui ambiti di applicazione sono e saranno molteplici, basti pensare ai benefici che può portare al mondo della medicina. Grazie quindi alla sua crescente capacità di unire digitale e reale, il metaverso avrà, secondo me, un futuro brillante.