Il bilancio

Mediaset: utili più che raddoppiati. Bocche cucite su Ei Towers

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L’azienda chiude il 2014 con utili per 23,7 milioni in crescita rispetto agli 8,9 milioni del 2013. Ridotti i debiti per 600 milioni. No comment su Ei Towers mentre per Premium ancora a caccia di un partner, ma ‘non si vende’.

Utili in crescita per Mediaset nel 2014 e previsioni fortemente condizionate dai dossier ancora aperti sul tavolo, RaiWay in primis ma anche le trattative aperte per la pay tv Premium.

Bocche cucite però sull’Opas di Ei Towers (di cui il Biscione possiede il 40%) per la società delle torri che fa capo alla Rai e sulla riforma della tv pubblica. Le attuali condizioni e la delicatezza degli argomenti non consentono ai manager di rilasciare commenti.

Per sapere qualcosa in più bisognerà quindi attendere i rilievi dell’Antitrust, che dovrebbero arrivare entro maggio, e quelli più imminenti della Consob alla quale è stato consegnato il prospetto informativo.

Nessuna dichiarazione anche per la riforma Rai, alla quale sta lavorando il premier Renzi. Prima di farlo, Mediaset vuole studiare nel dettaglio le modifiche previste dal Governo per la governance della Tv pubblica.

 

Utili in crescita a 23,7 milioni

Ma veniamo ai dati economici, approvati ieri dal Cda di Mediaset presieduto da Fedele Confalonieri.

Il gruppo ha chiuso il 2014 con un utile di 23,7 milioni, in crescita rispetto agli 8,9 milioni del 2013. I ricavi e il risultato operativo (ebit) si sono mantenuti in linea con il 2013, rispettivamente a 3.414,4 milioni e a 248,8 milioni.

I conti sono trainati dai buoni risultati della Spagna, “dove la ripresa economica è già tangibile” e “i ricavi pubblicitari televisivi lordi sono cresciuti a 889,2 milioni di euro rispetto agli 802,2 milioni” del 2013 a fronte del calo del 3,8% dell’Italia, dove sono scesi a 1.982,4 milioni.

Il 2014 ha visto Mediaset ridurre di circa 600 milioni l’indebitamento finanziario netto, sceso da 1.459 a 861,3 milioni, il livello più basso degli ultimi sette anni. Un risultato raggiunto grazie al taglio dei costi (il programma triennale si è concluso con risparmi per 631 milioni contro i 450 preventivati) e degli investimenti, alla generazione di cassa e ai 283 milioni incassati dalla cessione del 25% di Ei Towers.

Il Cda ha poi deciso di proporre una distribuzione agli azionisti, di un dividendo di 0,02 euro per azione.

“Il dividendo di quest’anno non è materiale ma è una dimostrazione del fatto che c’è fiducia sul fronte dell’aumento della redditività”, ha informato il Cfo di Mediaset, Marco Giordani.

Si è chiuso con risultati brillanti il primo esercizio completo dell’offerta di contenuti in streamingInfinity“. Esordio con 8 milioni di visitatori unici al sito Infinitytv.it e 330.000 utenti effettivi che hanno visualizzato in 12 mesi oltre 5 milioni di contenuti pay (film e serie tv). Rafforzata nel 2014 la leadership Mediaset dei video free visti sul web: 1.224.000.000 nei 12 mesi dell’esercizio, pari a una media di 3,3 milioni di video visti ogni singolo giorno (+62%).

No comment su Opas Ei Towers

Giordani ha mantenuto la consegna del silenzio sull’Opas lanciata dalla controllata su RaiWay: “Non siamo in posizione di dire niente. Ci sono delle regole di mercato che ci impediscono di commentare”.

No comment anche da parte di Luigi Colombo, direttore generale di Publitalia: “Su Ei Towers non abbiamo niente da dire”.

La posizione dell’azienda è effettivamente molto delicata, considerati anche i possibili paletti dell’Antitrust e le polemiche, molte politiche, su questa insolita e non sollecitata Opas che punta al 66,7% di RaiWay, pur sapendo dell’esistenza di un decreto che fissa al 49% la quota massima che può essere ceduta dalla controllata Rai.

Il mercato, e non solo, si chiede quali siano le reali mire di Mediaset mentre prende sempre più quota l’ipotesi del polo unico delle torri e l’azienda non cela il proprio interesse per i futuri servizi tlc che potrebbero essere ospitati dal network operator.

A caccia di un partner per Premium

Trattative ancora aperte per Mediaset Premium. Al momento nel capitale è presente Telefonica con una quota dell’11% per un valore di 100 milioni di euro.

Dal 1° dicembre è attiva la new co, alla quale sono state conferite tutte le attività pay tv di Mediaset, con attività pari a 2 miliardi e un risultato netto per l’unico mese di operatività (dicembre 2014) pari a 8,7 milioni di euro.

Mediaset Premium, sempre a caccia di partner internazionali da far entrare nell’azionariato (Vivendi e Al Jazeera in pole position, ndr), è stata completamente ridisegnata per raccogliere le nuove sfide, dallo streaming alle app, senza tralasciare la partita più grossa, quella dei diritti tv della Champions League per i quali avrà l’esclusiva fino al 2018.

“Stiamo cercando un partner ma non un acquirente. Ci sono molti soggetti interessati, ma noi non siamo venditori“, ha affermato Giordani, rispondendo alla domanda di un analista fatta alla fine della conference call di presentazione dei risultati 2014.

Su riforma Rai, valutazioni neutrali

Sulla riforma della Rai il management non ha rilasciato commenti dal momento che ci sono solo delle indicazioni preliminari e quindi è molto difficile commentare. Quando ci sarà qualcosa di ufficiale la società potrà rilasciare dichiarazioni.

In ogni caso Giordani si è detto “piuttosto neutrale” anche perché riguarda “la governance” e non “le fonti dei ricavi” di Viale Mazzini, riservandosi valutazioni più articolate quando la proposta verrà messa nero su bianco.

Il 2015 dipenderà da pubblicità e Champions League

Sui risultati 2015 l’azienda non si sbilancia sottolineando che “dipenderanno principalmente” dall’andamento della pubblicità nella seconda metà dell’anno e dall’effetto Champions League sugli abbonamenti Mediaset Premium.

Il management ha poi affermato che è difficile dare una guidance completa per l’intero 2015, aggiungendo solo che i costi si dovrebbero mantenere piatti nel corso dell’anno. Per quanto riguarda poi la raccolta pubblicitaria, il management ha spiegato che la situazione in generale non è semplice nel complesso ma Mediaset ha performato meglio del mercato.

In avvio di 2015 ci sono stati segnali di “progressivo miglioramento” della raccolta pubblicitaria, che hanno portato il mese di marzo “sui livelli dello scorso anno“, dopo il -4,5% di gennaio. “Tra aprile ed agosto abbiamo buone opportunità di recupero“, ha detto Colombo di Publitalia, ricordando che quest’anno Mediaset non dovrà scontare la concorrenza della Coppa del Mondo di calcio.

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