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RaiWay, Ei Towers verso il dietrofront?

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Secondo indiscrezioni, Ei Towers starebbe considerando di ritirare l’Opas su RaiWay. Se così fosse, quali le vere ragioni di questa operazione?

Il mercato continua a tenere gli occhi puntati su RaiWay. L’Antitrust ha intanto aperto l’istruttoria sull’Opas lanciata da Ei Towers sul 66,7% della società delle torri che fa capo alla Rai.

Nella nota dell’Agcm si legge che “L’istruttoria è volta ad accertare l’eventuale creazione o rafforzamento di una posizione dominante nel mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione televisiva e sonora. In considerazione della natura “verticalmente integrata” del Gruppo Mediaset, di cui EI Towers fa parte, l’istruttoria è altresì volta a verificare i possibili effetti sulla concorrenza nei diversi mercati a valle in cui il Gruppo è presente, tra cui in particolare quelli della diffusione televisiva terrestre in tecnica digitale (broadcasting digitale) e della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo”.
L’istruttoria dovrà concludersi entro 45 giorni, fatto salvo il termine previsto per il rilascio del parere da parte dell’Agcom.

E mentre la Procura di Roma indaga per sospetto insider trading e il mercato continua a parlare dell’opportunità o meno del polo unico delle torri (ieri il Sottosegretario alle Tlc Antonello Giacomelli ha detto che se ne potrà parlare una volta chiuso il dossier) si fa strada la possibilità che Ei Towers ritiri la propria Opas.

Secondo indiscrezioni, pare infatti che il gruppo del Biscione stia seriamente pensando di fare dietrofront e ritirare l’offerta per quel 66,7% di RaiWay.

Una mossa, qulle dell’Opas, che fin dall’inizio è apparsa come una provocazione, essendoci un decreto che fissa nel limite massimo del 49% la quota di RaiWay che può essere ceduta, perché il 51% deve restare in mano alla Rai.

Un limite che il Governo ha stabilito fin da subito di non voler modificare.

Adesso Ei Towers potrebbe ritirare del tutto l’Opas.

Ripresenterà un’offerta diversa, puntando a una quota minore?

Forse no.

E allora, tanto rumore per nulla?

Questo è più difficile da credere. Perché mai un’azienda come Ei Towers con dietro il gruppo Fininvest dovrebbe perdere tempo, almeno due mesi secondo gli esperti, per preparare un’Opas e poi ritirarla?

E se dietro ci fosse un’altra spiegazione?

Il lancio di un’Opas blocca di fatto le attività di un’azienda che, dall’arrivo del comunicato, non può condurre operazioni atte a diluire il capitale.

Più precisamente, l’articolo 104 del Testo Unico della Finanza stabilisce che “Salvo autorizzazione dell’assemblea ordinaria o di quella straordinaria per le delibere di competenza, le società italiane quotate i cui titoli sono oggetto dell’offerta si astengono dal compiere atti od operazioni che possono contrastare il conseguimento degli obiettivi dell’offerta. L’obbligo di astensione si applica dalla comunicazione di cui all’articolo 102, comma 1, e fino alla chiusura dell’offerta ovvero fino a quando l’offerta stessa non decada”.

Il fatto che il prospetto dell’Opas di Ei Towers non sia ancora arrivato alla Consob, come conferma il presidente dell’Autorità Giuseppe Vegas, non cambia le cose. Le misure di ‘difesa’ previste dal TUF partono dalla comunicazione dell’Opas, ovvero il 24 febbraio.

Che Ei Towers abbia fatto un’offerta per bloccare eventuali operazioni di RaiWay sul mercato delle reti, diventato effervescente negli ultimi tempi anche grazie alla vendita delle torri Wind alla spagnola Abertis?

Il dubbio si insinua. Vedremo.