Trimestrale

Mediaset, la pubblicità e il futuro di Premium pesano in Borsa

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Il mercato non premia il titolo di Mediaset. Primo trimestre adombrato dalla flessione dell’1,6% della raccolta pubblicitaria e dalla mancata concretizzazione degli accordi per la pay tv Premium.

I conti del primo trimestre di Mediaset non piacciono al mercato. Il titolo perdeva in tarda mattina il 4,32% a 4,428 euro mentre nel pomeriggio è arrivato fino a -5,45% a 4,376 euro. A pesare, secondo gli analisti, non sono tanti i risultati che restano in linea con le attese, ma la flessione dell’1,6% della raccolta pubblicitaria e la mancata concretizzazione degli accordi per l’ingresso di nuovi partner industriali nella pay tv Mediaset Premium, per la quale la francese Vivendi non nasconde il proprio interessamento.

Oltralpe i vertici della media company fanno però sapere che “è ancora presto” per dettagliare le proprie mosse e che bisognerà aspettare la fine del mese quando ci sarà il closing dell’operazione con Telefonica per Gvt con l’ingresso di Vivendi nel capitale di Telecom Italia.

Al momento tutto resta quindi in standby. Da tempo Mediaset fa sapere di essere a caccia di nuovi soci per la propria pay tv, che porta in dote i pregiati diritti tv della Champions League, costati 700 milioni di euro.

I colloqui sono aperti da tempo.

In lizza anche Al Jazeera.

Ma il fatto che ancora oggi a distanza di un anno il Biscione non sia riuscito a concludere alcun accordo non piace al mercato che non premia il titolo.

I conti trimestrali però non sono male. In un quadro economico che resta ancora negativo, Mediaset chiude un trimestre che evidenzia risultati migliori rispetto ai primi tre mesi dell’esercizio 2014. Una crescita che riguarda sia l’Ebit sia l’utile netto a fronte di un indebitamento in continua riduzione grazie alla positiva generazione di cassa registrata nel trimestre.

I ricavi netti ammontano a 828,8 milioni di euro rispetto agli 820,8 milioni del primo trimestre 2014.

In particolare, i ricavi in Italia sono diminuiti a 608,5 milioni di euro rispetto ai 620,9 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In crescita invece in Spagna dove ammontano a 220,7 milioni di euro rispetto ai 200,4 milioni del 2014.

Raccolta pubblicitaria, la Spagna va meglio dell’Italia

Per l’azienda è stato “determinante l’andamento della raccolta pubblicitaria”: in Spagna, dove prosegue la ripresa economica, i ricavi pubblicitari televisivi lordi sono cresciuti a 216,5 milioni di euro rispetto ai 194,6 milioni dell’esercizio precedente. In Italia, dove anche il 2015 è iniziato con investimenti in ulteriore calo, i ricavi pubblicitari televisivi lordi Mediaset si sono attestati a 484,6 milioni di euro registrando una flessione dell’1,6% sui primi tre mesi 2014 (492,4 milioni di euro).

Mediaset sottolinea però che “l’andamento della raccolta è comunque progressivamente migliorato nei primi tre mesi, registrando nel mese di marzo una leggera crescita rispetto allo stesso mese del 2014”.

L’Ebit è positivo per 45,9 milioni di euro rispetto ai 29,6 milioni del precedente esercizio. In Italia l’Ebit è pari a 3,8 milioni di euro rispetto ai 7,0 milioni del 2014. Anche in Spagna il dato è positivo per 42,1 milioni di euro rispetto ai 22,6 milioni dello scorso esercizio.

Il risultato netto consolidato ammonta a 0,7 milioni di euro in crescita rispetto alla perdita di -12,5 milioni di euro registrata nello stesso periodo del 2014.

Si riduce il debito

L’indebitamento finanziario netto si è ridotto passando dagli 861,3 milioni di euro del 31 dicembre 2014 ai 623,6 milioni di euro del 31 marzo 2015.

Secondo l’azienda, “l’ulteriore miglioramento è avvenuto per effetto della generazione di cassa caratteristica (free cash flow) pari a 161,1 milioni di euro a cui si somma l’incasso di 100 milioni di euro derivante dalla cessione della quota dell’11,1% di Mediaset Premium a Telefonica perfezionata nel mese di gennaio.

 

Canale 5, la rete commerciale più vista

Nei primi tre mesi 2015 le reti Mediaset migliorano gli ascolti rispetto al primo trimestre 2014 e confermano una netta leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna.

In Italia, Mediaset è leader sul target commerciale 15-64 anni con il 37,1% di share in prima serata e il 35,8% nelle 24 ore. Canale 5 è la rete italiana più vista nel target commerciale sia in prima serata (18,4%) sia nelle 24 ore (17,3%). In Spagna, le reti televisive Mediaset España mantengono la leadership assoluta nelle 24 ore con il 31,4% di share. Telecinco si conferma rete spagnola più vista nel totale giornata (14,9%) e in prima serata (15,3%)

 

Per il futuro, occhio su pubblicità e abbonamenti alla pay tv

Per il futuro? Secondo Mediaset, “in un contesto economico internazionale reso nuovamente instabile dalla situazione greca, risulta ancora estremamente difficile formulare previsioni circa l’evoluzione annua del mercato pubblicitario italiano. Quanto al secondo trimestre dell’esercizio, le concessionarie del gruppo stimano una performance di raccolta sul totale dei mezzi gestiti comunque migliore rispetto a quella registrata nel primo trimestre (-1,6% vs il 2014)”.

Ma per poter stimare attendibilmente i risultati economici consolidati a fine esercizio, sarà necessario, indica l’azienda, verificare l’andamento, soprattutto della seconda parte dell’anno, di due rilevanti fonti di ricavi: da un lato la raccolta pubblicitaria in Italia e Spagna, dall’altro gli abbonamenti Mediaset Premium legati alla nuova offerta calcio che prevede l’esclusiva triennale della Champions League a partire dalla prossima stagione.